Capitolo 5

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Ad un certo punto Talia si rannicchiò a terra e urlò "Armi!"
Percy posò il garofano e sfoderò Vortice. Nico impugnò la sua spada nera e io feci comparire la lancia.
Eravamo schiena contro schiena in modo da avere una visuale completa a 360°. Talia incoccò una freccia.
"Che cos'è?" Sussurrò Percy.
Talia sembrava in ascolto. Finché i suoi occhi si spalancarono. Una dozzina di mostri disposti a cerchio si disposero intorno a noi.

Erano in parte donne umanoidi, il parte pipistrelli. Le loro facce avevano nasi da carlino ed erano pelose, con zanne ed occhi sporgenti. Una pelliccia grigia arruffata e dei pezzi di armature coprivano i loro corpi. Avrebbero avuto un'aria buffa se non fosse stato per i loro sguardi assassini.
"Keres." Disse Nico
"Cosa?" Chiedemmo in contemporanea io e il figlio di Poseidone.
"Sono spiriti dei campi di battaglia –spiegò Nico- e si nutrono di morte violenta."
"Oh, fantastico." Commentai ironicamente io.
"State indietro, il figlio di Ade ve lo ordina." Sbraitò Nico.
Le Keres sibilarono. Le loro bocche schiumavano. Osservarono con apprensione le nostre armi, ma ebbi l'impressione che l'avvertimento di Nico non fosse servito a un granché.

"Presto Ade sarà sconfitto. Il nostro nuovo Signore ci darà campo libero!" Ringhiò una di loro con la bava che scendeva sul mento.
Nico sbattè le palpebre "Nuovo signore?"
Il demone di prima fece un balzo in avanti. Nico fu colto di sorpresa, ma, per fortuna io mi parai davanti a lui e conficcai la lancia dritta nello stomaco del mostro riducendolo così in una fine polverina dorata.

Le altre partirono in quarta verso di noi.
Talia sfoderò i coltelli abbandonando il suo arco d'argento ed iniziò a lanciarli con una mira incredibile.
Nico sfoderò la spada e per poco non tagliò la testa a Percy che per fortuna si abbassò in tempo iniziando anche lui a tirare fendenti a destra e a manca.
Io feci apparire la spada e sparire la lancia poi mi lanciai nella mischia tranciando in due un mostro e continuando così altre sei volte. Più ne ammazzavamo più ne arrivavano.

"Giapeto vi distruggerà!" Urlò una di loro prima di diventare polvere grazie a Percy.
Talia uccise un mostro e ne infilzò altri due.
Io ne stavo per uccidere una quando ad un certo punto un dolore lancinante alla spalla sinistra mi vece sussultare.
Piantai la spada nella Keres che avevo davanti e mi girai. Notai con orrore di avere due mostri davanti a me, uno con gli artigli sporchi del mio sangue e l'altro graffiato sulla pancia.
Toccai il ciondolo con il coltello e subito la spada sparì sostituita da due coltelli che finirono rispettivamente uno nel cranio del mostro graffiato e uno all'altezza del fegato del demone che mi aveva attaccato.

Mi girai appena in tempo per vedere una Keres avventarsi su di Percy urlando "Muori mortale!" e graffiandolo ovunque. Mi avvicinai e la infilzai da dietro squartandola in due metà quasi perfette. Alle spalle di Percy ne arrivarono altre due che con due lanci di coltelli polverizzai.

Ad un certo punto il suono della battaglia svanì. Talia e Nico accorsero al fianco di Percy.
"Resta fermo, Percy –disse Talia- starai meglio." La voce della ragazza tremava, la ferita era molto grave. Nico toccò la ferita e scosse la testa, Percy urlò.
"Nettare –spiegò- Ci sto versando il Nettare sopra."
Il figlio d Ade stappò la bottiglietta e la fece sgocciolare sulla spalla di Percy. Era pericoloso –un sorso di quella roba era letale quanto un cucchiaio di cianuro puro- ma sperai che non uccidesse Percy.
Nico e Talia fasciarono Percy mentre io cercavo di farlo restare cosciente.

Percy si risvegliò pochi minuti dopo. Talia gli stava dando da mangiare l'ambrosia.
"Le Keres?" Mormorò i ragazzo.
"Andate via, per il momento. Per un secondo ci hai fatto preoccupare, Percy, ma penso che ce la farai."
"A-anche S-sara è ferita." Mormorò Percy.
Talia e Nico, che nel frattempo si era avvicinato, mi fissarono "Perché non ci hai detto nulla."
"Percy è più importante di me." Dissi con voce flebile.
Talia di avvicinò e mi visitò le ferite "Bisogna bendarla, non ho più stoffa."
Con il ciondolo feci apparire un coltello e strappai una striscia della gonna scozzese nera, blu e grigia dell'uniforme scolastica. Passai la benda a Talia che ci versò un po' di ambrosia e poi arrotolò tutto chiudendo con uno spillo da balia del suo kit.
Nico mi passo un quadratino di ambrosia, sapeva di cookies al cioccolato al latte, i miei preferiti.

"Le Keres torneranno. –ci avvisò Nico- Quelle ferite... le Keres sono gli spiriti della malattia e della pestilenza, cosi come della violenza. Possiamo rallentare le infezioni, ma alla fine avrete bisogno di cure serie. Intendo cure divine. Altrimenti ..." Non finì la frase, non c'era bisogno che la finisse.
"Starò bene." Disse Percy provando a sedersi.
"Piano –disse Talia- hai bisogno di riposare prima che possiamo riprendere a muoverci."

"Non c'è tempo. -disse Percy- Uno dei demoni ha nominato Giapeto. Ricordo bene? Si tratta di un Titano?"
Io annuii "Il fratello di Crono, padre di Atlante. Anche conosciuto come Titano dell'Ovest. Il suo nome significa 'Perforatore', perché è ciò che ama fare ai suoi nemici. Fu gettato nel Tartaro insieme ai suoi fratelli. Dovrebbe ancora trovarsi laggiù."
"Ma se la spada di Ade può liberare i morti...?" Disse Nico.
"Allora forse... può anche tirare fuori i dannati dal Tartaro. Non possiamo permettere che ci provino."
"Non sappiamo nemmeno chi siano." Intervenne Talia.
"Il mezzosangue che lavora per Crono... –disse Percy- Probabilmente Ethan Nakamura, figlio di Nemesi. E sta cominciando ad assoldare alcuni tirapiedi di Ade, come le Keres. I demoni pensano che Crono vincerà la guerra."
"Forse hanno ragione. –commentò Nico- Mio padre cerca di mantenere un equilibro (a mio parere precario) . Tiene sotto controllo gli spiriti più violenti. Se Crono nomina Signore degli Inferi uno dei suoi fratelli..."
"Come quel Giapeto." Intervenne Percy.
"Allora gli Inferi peggioreranno di certo –concluse Nico- Alle Keres piacerebbe. E così a Melione."

"Non ci hai ancora detto chi è Melione." Chiese Talia.
Nico si morse un labbro "È la dea dei fantasmi, uno dei servitori di mio padre. Sovrintende i morti che camminano sulla terra senza pace. Ogni notte sorge dagli Inferi per terrorizzare i mortali." Nico ha dimenticato di dire che Melione è figlia di Ade e di conseguenza sua sorellastra.
"Ha un passaggio privato per il mondo di sopra?"
Nico annuì "Dubito che sia chiuso. Di solito a nessuno verrebbe in mente di passare per la sua caverna. Ma se questo semidio è abbastanza coraggioso da stringere un patto con lei..."
"Potrebbe tornare nel mondo di sopra –conclusi io- e portare la spada a Crono. Il quale la userebbe per liberare i suoi fratelli dal Tartaro e noi saremmo in guai belli grossi."
Percy cercò di alzarsi ma un conato di nausea lo mise quasi al tappeto. Per sua fortuna Talia lo sorresse "Percy, non sei nelle condizioni." Cercò di persuaderlo.
"Devo esserlo. Dammi la pianta, dobbiamo trovare la caverna di Melione." 

La spada di Ade~Fanfiction Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora