Capitolo 4 - Adesso Ci Divertiremo

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Riley's Pov

"Tutto bene?" mi chiede Oliver uscendo dal ristorante

"No" rispondo con un sussurro

"Vuoi parlarne?" chiede appoggiandomi una mano sulla spalla

"Peggiorerebbe solo le cose" rispondo tirando su col naso

"Anche io ho perso i miei genitori e anche a me molte volte mancano ma il modo migliore per alleviare il dolore è parlarne e sfogarti" mi consiglia

"Sono stati uccisi, non sono morti per caso" affermo

"Mio padre si è suicidato davanti ai miei occhi mentre mia madre è stata uccisa davanti a me e mia sorella con una spada nel cuore" confessa

"Mio padre è morto con una freccia nel cuore e mia madre è morta in un'esplosione" rivelo chiudendo gli occhi per non piangere

"Tu non eri presente?" domanda preoccupato e io scuoto la testa

"Ti sei risparmiata una sofferenza, credimi" afferma

"Soffro lo stesso quindi non penso che sarebbe cambiato molto" ribatto e con un gesto involontario appoggio la testa sulla sua spalla

"Sono sicuro che non se ne siano andati senza pensarti un'ultima volta" sussurra accarezzandomi il braccio

Questa versione di Oliver è davvero molto più buona e affettuosa rispetto a mio padre

Restiamo in silenzio a pensare per un po' di tempo, almeno finché il mio super udito non capta un urlo proveniente da qualche isolato alla mia destra

"Credo che qualcuno abbia bisogno di aiuto" lo informo correndo nella direzione dell'urlo con Oliver che mi corre dietro

Arrivata sul luogo vedo, in un vicolo, una donna stesa, sotto un uomo, che scalcia e lotta contro l'uomo

Non perdo altro tempo e mi fiondo sull'uomo placcandolo

Lui si rialza insieme a me e tira fuori un coltello ma quando cerca di colpirmi con un gesto rapido glielo tolgo buttandolo in un punto indefinito

L'aggressore, non avendo altre armi, prova a tirarmi un pugno ma io lo evito e gliene assesto uno sui suoi gioielli facendolo piegare per poi finire con una gomitata sulla schiena che lo atterra definitivamente

Una volta appurato che l'aggressore è privo di sensi mi dirigo verso Oliver che ha soccorso la donna

"Come sta?" domando ad Oliver

"È ancora scossa ma non le è accaduto nulla" risponde e io annuisco.

Dopo aver avvisato gli altri di quanto accaduto, abbiamo portato la donna in ospedale, dove l'abbiamo lasciata prima di uscire e andarcene

"Come hai fatto?" mi domanda Oliver incuriosito

"A fare cosa?" domando in risposta

"A capire che qualcuno aveva bisogno di aiuto" risponde

"Ho semplicemente visto quella donna entrare nel vicolo e l'uomo che la inseguiva così ho dedotto che fosse in pericolo" gli spiego inventando la prima cosa che mi viene in mente

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