Capitolo 1 - Prigioniera 4587

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Riley's Pov

Tutti abbiamo dei limiti.
Scoprire quali siano i propri può essere doloroso e temo che io stia raggiungendo quel limite

"Prigioniera 4587, in piedi" ordina la guardia prima di aprire la mia cella

Io mi alzo e mi metto faccia contro il muro, come ogni mattina

La guardia inizia a guardare in giro per la mia cella cercando qualcosa di strano ma non trova nulla così esce e richiude la cella

"Ti auguro di passare un'orribile giornata" dice prima di andarsene

Sospirando mi siedo di nuovo sul letto mettendomi le mani nei capelli

Sono 2 anni che sono rinchiusa in questa cella e se non fosse per i bracciali che inibiscono i miei poteri sarei già uscita e scappata

Ma dove?

Non esiste un posto dove noi possiamo vivere tranquilli, non dopo tutto quello che i miei genitori hanno causato e i vari generali prima di loro

La verità è che io non credevo nei loro ideali, volevo solo che la loro missione di salvare mia madre andasse a buon fine

Chissà se hanno sofferto prima di morire...

'Basta Riley con questi stupidi pensieri sdolcinati' penso scuotendo la testa per scacciarli.

Sono le 12 e tutte le celle si aprono, segno che dobbiamo andare in mensa a pranzare anche se io non ho mai tanta fame

Appena entro noto subito tutti gli sguardi su di me e non sono belli

Sguardi d'odio, di rabbia, di voglia di uccidermi dato che per colpa dei miei genitori sono finiti qua

Loro sono come me, non credevano negli ideali dei miei ma si sono omologati agli altri per non essere uccisi

Mi siedo al mio solito posto lontana da tutti ma ovviamente come ogni giorno non posso essere lasciata in pace

Sento dell'acqua scorrermi sulla testa e delle risate dietro di me

"Mi dispiace, non mi ero accorto di aver aperto la bottiglietta al contrario" afferma ridendo e i suoi amici insieme a lui

Come ogni giorno loro mi prendono di mira e come ogni giorno io mi alzo ed esco dalla mensa diretta ai bagni

'Non piangere Riley, tu sei forte e non piangi' mi ripeto in testa finché le lacrime non smettono di minacciare di uscire

È davvero questo il retaggio che i miei mi hanno lasciato? Dolore e sofferenza?

"Non sei molto amata qua a quanto vedo" sento una voce maschile alle mie spalle che mi fa voltare di scatto e appoggiato allo stipite della porta del bagno c'è un ragazzo alto, biondo e occhi azzurri

"Cosa te lo fa pensare?" domando  voltandomi per darmi una lavata di faccia

"Sono qui solamente da una settimana, non so perché ce l'abbiano tanto con te"

"Per colpa delle azioni dei miei genitori" sospiro pronta ad essere odiata da un'altra persona

"Oliver e Kara, non è così?" domanda e io annuisco sempre dandogli le spalle

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