Capitolo 14 - Una Speranza

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Riley's Pov

"Avanti Riley, devi dormire un po'" mi avvisa Kara, ma io la ignoro, così come le altre 500 volte che me l'ha detto

"Quando Megan si sveglierà e starà bene" le ripeto per l'ennesima volta

"Noi kryptoniani saremo pur invincibili, ma anche noi abbiamo bisogno di dormire" mi informa cercando di sdrammatizzare la situazione

"Allora vai a dormire" ribatto secca, volendo chiudere questa conversazione

Kara si alza e va da Lena, mentre io finisco la mia 100esima tazza di caffè

I medici dicono che, passata la notte, dovrebbe svegliarsi e ora sono le 6 del mattino, così entro nella stanza in cui l'hanno messa

Numero 112, tanto per cambiare...

Vedere Megan così fragile e priva di sensi mi fa piangere il cuore

C'è una poltroncina in parte al suo letto, così mi ci siedo e mi appoggio con i gomiti sulle gambe, guardando le mie scarpe e sentendo ancora delle lacrime rigarmi il viso

"La tristezza non ti si addice per nulla" sussurra Megan con una voce davvero molto debole

Io alzo la testa di scatto e la vedo con gli occhi socchiusi che mi fissa e un flebile sorriso in volto

In questo esatto momento, sento ogni peso, dovuto ad angoscia e tristezza, andarsene via, lasciando spazio a tranquillità e pace

"Che belle borse della spesa che hai sotto gli occhi" mi fa notare facendomi ridacchiare

"Sono stata sveglia tutta la notte, aspettando che ti svegliassi, quindi dovresti essere grata che la tua ragazza sia così premurosa" ribatto e lei mi guarda stupita

"Che ho detto?" chiedo non capendo la motivazione della sua espressione

"Hai appena detto di essere la mia ragazza e questa cosa mi ha rallegrata" risponde

"Beh, è quello che sono, no?" chiedo

"Ma certo Riley" risponde sorridendomi, ma, subito dopo, si incupisce di colpo

"Perché non riesco a muovere le gambe?" mi chiede spaventata

Povera...

"Hai subito un trauma alla spina dorsale e resterai paralizzata per sempre" rispondo mentre lei inizia a disperarsi

"No no, Megan, guardami, ho una soluzione" la informo

"E q-quale s-sarebbe?" domanda singhiozzando

"Ho un'amica, si chiama Felicity e anche a lei è successa la tua stessa cosa, ma ora cammina normalmente, grazie ad un dispositivo che le hanno messo nella schiena" le spiego brevemente e lei sembra calmarsi un po'

"È v-vero?" mi chiede speranzosa e io annuisco

"Sai che ti dico? Vado a prenderlo subito" la avviso alzandomi e dandole un bacio sulla fronte

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