Un pacco dal passato

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~~Il punto è adesso che faccio? Gli dico di si a mio rischio e pericolo o devo andare a prendere l'autobus? Sbuffo prima di afferrare la sua mano << Okey ci sto >> << Perfetto! >> ci dirigemmo verso l'auto e quando aprii la portiera al lato del conducente vidi Lodo seduta << Passa dietro >> << Okeyyy >> rispose lei e stava per arrampicarsi fino ai sedili posteriori << Who who who!! Che stai facendo!? >> chiese Jorge scioccato ancora prima di entrare nell'auto << Sto passado dietro >> dice Lodo cercando di capire cosa aveva fatto di male << Esci, apri la portiera di dietro e entri >> risponde lui, mi viene da ridere mentre Lodovica rotea gli occhi ed esce dall'auto per passare sui sedili posteriori << Non ti preoccupare tesorino, queste due pazze non ti faranno niente >> di Jorge accarezzando il cruscotto della macchina << Parli con la macchina?! >> chiedo scioccata << Certo! E attenta a quello che dici! Lei ha dei sentimenti >> << Lei?! >> chiedo sul punto di a ridere << Beh Tini, adesso sappiamo perché Jorge non si impegnerà mai seriamente con nessuna ragazza. È innamorato delle sue auto >> scoppio a ridere alle parole di Lodo mentre Jorge mette in moto e continua a parlare con la sua auto. Una volta arrivate fuori al centro commerciale io e Lodo scendiamo dall'auto, Jorge ci dice di avvisarlo quando vogliamo che venga a prenderci così ci scambiamo i numeri di telefono e poi ognuno per la sua strada. << È stato carino da parte di Jorge accompagnarci nonostante stavamo per rubare la sua macchina >> dice la mia amica << Mmm...si certo >> lo dici perché non sai che mi ha costretta a fare un patto con lui...<< Andiamo da 47 street? >> mi chiede indicando il negozio << Certo! Amo quella roba >>. Io e Lodo ci dietimo alla pazza gioia, facemmo il giro di quasi tutto il centro commerciale e ci prendemmo una pausa al bar degustandoci due granite, lei a menta e io al latte di mandorla. << Sai che stavo pensando? >> chiede lei, << Cosa? >> << Jorge si comporta in modo diverso con te >> << Cosa vuoi dire? >> chiedo non capendo la sua osservazione << Con te è molto...carino, iperprotettivo insomma non lo avevo mai visto comportarsi così con nessuna ragazza prima. Per farla breve non ti vede come un oggetto >> scrollo le spalle succhiando dalla cannuccia quel che rimane della mia bevanda << Probabilmente è perché sono la sorella di Francisco e lui è il suo migliore amico >> << Mmm...si probabile. Che ore sono? >> prendo il mio cellulare per controllare l'ora << Le 18:10 >> << Di già?! Cavolo avevo detto a mio padre che sarei rientrata per le 18:00 >> << Non ti preoccupare con la ferrari di Jorge tornerai a casa in un batter d'occhio >> << Lo spero >> presi il cellulare chiamai Jorge, dalle voci in sottofondo di Fran e Diego intuì che stavano giocando alla play. Io Lodo facemmo un giro nei negozi nella quale non eravamo ancora state fino a quando Jorge non arrivò e mi fece uno squillo sul cellulare. << Ma quante buste avete?! >> chiede quest'ultimo guardandoci << Ci siamo datte allo shopping sfrenato >> rispondo io facendogli l'occhilino << Aha...le buste dietro al cofano grazie >> << Perché? Hai paura che ti rovinano i sedili in pelle? >> dico prendendolo in giro << Si! >> roteo gli occhi e appena apre il cofano infiliamo le buste al suo interno << Vi va un gelato? >> ci chiede una volta entrate in macchina << Mi piacerebbe ma io devo volare dritta a casa >> << Io invece lo voglio il gelato >> rispondo avendo già l'acquolina in bocca al pensiero << Okey allora accompagnamo Lodo a casa e poi andiamo al bar. Lodo qual è l'indirizzo? >>. Così riportammo Lodovica a casa e poi andammo in un bar che presumo lui conosco abbastanza bene. È un posto carino abbastanza grande con dei tavoli rettangolari e le poltroncine << Che gusti vuoi? >> mi chiede lui guardandomi << Nocciola e Kinder bueno >> << Cono o coppa? >> << Coppa >> << Okey, due coppe per favore, una nocciola e Kinder bueno e l'altra nutella e Kinder cereali >> << Subito signore, volete anche la cascata di cioccolata sopra? >> chiede cordialmente il cameriere dietro al bancone << Si io si grazie, tu? >> annuisco col capo e Jorge, in poco tempo il cameriere ci servì le due coppe di vetro e noi prendemmo posto a un tavolino. << Mi fai assaggiare il tuo? >> chiedo fissando il suo gelato << Si, se tu mi fai assaggiare il tuo >> << Ci sto! >> prendo una cucchiaiata di gelato e lui fa lo stesso avvicinandolo alle mie labbra. Metto il cucchiaio in bocca e lui fa lo stesso col mio << Buono! >> affermo leccandomi i baffi << Anche il tuo >> << Facciamo cambio? Mangiamo 50 e 50 di tutte due >> << Ci sto! >> mi passa la sua coppa e io gli passo la mia. << Allora...quando mi dirai cosa mi aspetta per essermi fatta accompagnare al centro commerciale? >> chiedo prendendo una cucchiaiata di gelato << Posso dirtelo anche ora se vuoi >> a quelle parole distolgo l'attenzione dal gelato e lo guardo negli occhi << Mi andrà il gelato di traverso? >> << Non credo... >> << Mmm...allora okey dimmi >> << La richiesta è semplice, voglio che tu dormi con me tutte le notti >> lo guardo torva << Tutto qui? Sul serio? >> << Certo che si! Per chi mi hai preso >> scrollo le spalle, mi ero preparata a peggio e invece è una richiesta non male << Okey >> rispondo tranquillamente in fondo non posso negare che una parte di me è felice ma riesco a non darlo a vedere mangiando il gelato, addio notti insonne. << Cambio? >> mi chiede lui e io alzo il capo per guardare la sua coppa di gelato << Si! >> rispondo e ci scambiamo nuovamente le coppe di gelato. << Jorge? >> << Si? >> << Stavo pensando...da quanto tempo pratichi kick boxing? E quando hai iniziato? >> << Mmm...la pratico da quando avevo otto anni mi pare. Il motivo per cui mi sono avvicinato a questa disciplina è perché l'ho sempre vista come una forma di difesa utile per difendere le persone che amo inoltre ero un appassionato di Dragon ball e qualsiasi film o telefilm sui ninja tipo i tre ragazzi ninja lo hai mai visto? >> << Si certo, Francisco amava quella saga >> << Si anche io >>. Restiamo in silenzio per qualche secondo fino a quando << Cambio! >> dico io e ci scambiamo nuovamente le coppe di gelato << E tu? >> << Io cosa? >> chiedo imboccandomi il cucchiaino << Perché ti sei avvicinata alla kick boxing? >> scrollo le spalle fissando il gelato davanti a me << Mi piace...tutto qui >> << Okey fingiamo che questo sia l'unico motivo e la scuola? >> << È l'unico motivo! La scuola cosa? >> << Sei così fissata solo per i tuoi genitori? >> << Sip, loro si sono conosciuti lì e si sono innamorati...spero che mi possa succedere la stessa cosa >> << Ti vuoi innamorare del principe azzurro? >> << Sip! E tu? Aspetti che arrivi la tua principessa a metterti il guinzaglio e in attesa ti diverti con le damigelle? >> << Nessuna riuscirà mai a mettermi il guinzaglio Martina, io non mi innamoro io mi diverto. Lo hai capito anche tu appena mi hai conosciuto no? Io sono un playboy >> e lo dice con così tanta sicurezza che capisco che lui non ha davvero intenzione di innamorarsi << Non sei tu a decidere se innamorarti o meno >> dico facendo una smorfia lui sorride << Posso tenere lontano l'amore. Basta non frequentare seriamente nessuna ragazza >> << Perché questa decisione Jorge? >> << Non c'è un perché sweety sono fatto così. Mi diverto e basta >> sto per aprire nuovamente bocca quando la suoneria del suo cellulare attira l'attenzione di entrambi << Pronto?...Si Fran, tranquillo. Sono con le ragazze a prendere un gelato...si...certo che gusto?...d'accordo allora lo prendo e dopo aver portato Lodovica a casa ve lo porto...si, ciao >> attacca e poi ripone il cellulare nella tasca dei jeans << Perché gli hai detto che c'era anche Lodo? >> << Conosci tuo fratello, si sarebbe arrabbiato se avesse saputo che eravamo io e te da soli in un bar >> << Mm...si hai ragione avrebbe dato i numeri >> << Mi ha detto di portargli una vaschetta di gelato, andiamo? >> << Si andiamo, prendi un altro po' di gelato Kinder cereali? >> << Sip >> << Perché continui a ripetere "sip" invece di "si"? >> << Perché è divertente e poi dicevo così anche quando ero piccola >> << Sip? >> << Sip! >>.
Una volta a casa ci dirigemmo verso il salotto dove si trovavano Fran e Diego, ci sedemmo a cerchio e mettemmo la vaschetta di gelato al centro per poi iniziare a mangiarla con i cucchiaini << Mmm...amo il gelato! E amo questi gusti >> dice mio cugino prendendo la terza cucchiaiata di gelato << Ragazzi andate a lavarvi le mani e venite a la cena e quasi...ma cosa... >> la madre di Jorge si interrompe appena ci vede degustare la vaschetta di gelato << Credo che questa sia la nostra cena mamma >> dice Jorge, Anahi rotea gli occhi e incrocia le braccia << D'accordo ma se vi viene mal di pancia io non voglio sapere niente. Non ne avete lasciato un po' a Ferni? >> chiede e lo fa perché proprio in quel momento Fernando è entrato nel salone, i suoi occhi mi stanno scrutando e io chino il capo non volendo incrociarli << Emm...no ce ne siamo dimenticati >> dice mio fratello << Non preoccuparti Anahi, comunque non lo volevo >> la voce di Fernando è praticamente inquietante per me << Okey allora andiamo a mangiare caro, Jorge dopo pulisci tutto e non lasciare niente in giro >> << Si mamma >> la porta si chiude e io continuo a restare ferma col cucchiaio vuoto in bocca fino a quando non sento qualcosa di freddo sulla punta del naso << Ma cosa...JORGE!!! >> tutti e tre scoppiano a ridere siccome Jorge mi ha sporcato il naso di gelato << Non è divertente!!! >> sclamo irritata dato che non la smettono di ridere. Prendo una cucchiaiata abbondante e gliela spalmo su tutta la faccia mettendo finalmente fine alle sue risate e facendo aumentare quelle di Fran e Diego. << Questo vuol dire guerra sweety! >> prende un'altra cucchiaiata e mi sporca la guancia destra e quando riesco a spostarmi colpisce anche Francisco che smette di ridere << No cioè siete ridicoli servirebbe una foto! >> esclama mio cugino con le lacrime agli occhi dalle risate << Ah ma sentitelo, secondo me è più divertente così! >> Francisco prende una manciata di gelato con la mano destra e spalma sulla faccia di Diego, e Jorge scoppiamo a ridere per la sua espressione, per vendicarsi Diego fa lo stesso, Fran sta per rispondere ma Jorge lo ferma << Ricordatevi che è la nostra cena...e poi è uno spreco di gelato! >> << Si...hai ragione >> dice Fran << Pienamente d'accordo! >> Diego prende un fazzoletto per pulirsi il viso, Jorge anche lo prende e ne passa uno anche a me << Ho il viso gelato per colpa tua! >> affermo mentre mi pulisco << Oooh poverina! >> mi prende pure in giro, gli faccio la linguaccia e poi riprendo a mangiare il gelato. Quella sera attesi nel mio letto che arrivasse l'una e poi andai nella stanza di Jorge << Hey >> disse lui << Hey...fammi spazio >> dissi mentre salivo sul letto. Lui si sposto' e mi fece spazio per farmi mettere sotto le coperte << Comoda? >> chiese una volta che mi ero sistemata << Certo >> si stese dietro di me e come al solito mi circondò la vita addormentandosi.
Il giorno seguente a scuola il professore di biologia mi mandò nello stanzino a prendere un scatolo che conteneva non so cosa per la lezione. Sono sullo scaletto a cercare uno scatolone pieno di polvere, il problema è che qui ci sono parecchi scatoloni pieni di polvere << bhu! >> esclama qualcuno entrando nello sgabuzzino e facendo muovere la scala, io urlo e mi afferro forte a questa prima di vedere di chi si tratta << Jorge!!! Ma sei scemo?! >> << Scusa è stato più forte di me, che stai facendo? >> << Sto cercando lo scatolone di biologia per il professor Fortly. Eccolo qui! Aiutami >> dico prendendo lo scatolone e passandoglielo, purtroppo mi sporgo troppo dallo scaletto e rischio di cadere con la faccia per terra, ma Jorge lascia immediatamente cadere lo scattolone per afferrarmi al volo cingendomi la vita e sollevandomi come se fossi una piuma. << Stai bene? >> mi chiede facendomi poggiare i piedi a terra con delicatezza << I-io...si. Grazie >> << Prego >>. Restiamo fermi in quella posizione per un po' le sue braccia forti e possenti intorno alla mia vita, le mie mani delicate e tremanti inizialmente per lo spavento posate sui suoi muscolosi bicipiti e i nostri corpi poggiati l'uno all'altro << O-ora devo tornare in classe >> balbetto cercando di rompere il contatto visivo e allontanarmi da lui << Certo >> quando le sue braccia mollano la presa mi sento quasi cadere a terra ma cerco di non darlo a vedere e mi chino per raccogliere lo scatolone << Ci vediamo dopo >> continuo a balbettare mentre esco di lì << Si, a dopo >> mi sorride e saluta con un gesto della mano mentre io mi allontano. Ma che figura! Non potevo fare più attenzione? Sento di essere rossa in viso dannazione!
La lezione trascorre tranquilla, appena finita io e Lodo andiamo in giardino a prendere un po' d'aria fresca << Sediamoci sotto quell'albero!!! >> dice lei e inizia correre << Ma...Lodovica aspetta!!! >> cerco di andarle dietro ma quando arrivo vicino la fontana urto qualcuno e tutti i miei libri cadono a terra. << Accidenti!!! >> mi chino per raccoglierli e noto che anche la persona o meglio il ragazzo che ho urtato si è chinato. << Lascia faccio io >> dico prendendogli il libro da mano << Ma no ci mancherebbe, ecco >> un ragazzo alto, con gli occhi azzurri e biondi quasi come il mio shatush, mi sorride porgendomi uno dei miei quaderni << Grazie >> rispondo ricambiando il sorriso e prendendo il quaderno, è molto carino << Figurati...Martina >> dice leggendo il mio nome sulla copertina del libro, mi fa l'occhiolino e poi si allontana. Lo osservo, lui cammina all'indietro e mi guarda fino a metà strada, scuoto il capo ridendo e poi mi avvicino a Lodovica << Chi era? >> mi chiede mentre mi siedo di fronte a lei << Non lo so, non lo conosco >> << Era carino >> mi dice sorridendo e io annuisco << Puoi ben dirlo...aspetta un attimo! >> d'un tratto ho come un flashback; mio padre mi racconta dell suo incontro con la mamma, lei stava camminando vicino la fontana del liceo e lui la urtò facendole cadere i libri da mano così si chinò per aiutarla. << Oh mio Dio! >> esclamo scioccata << Cosa? >> chiede la mia amica in attesa di una risposta << Quel ragazzo...io...lui...ci siamo incontrati nello stesso modo in cui mia madre ha conosciuto mio padre! >> << Davvero? >> << Si!!! Potrebbe essere un segnale! Capisci?! >> << Tu credi in queste cose Tini? >> << Si, no beh...un po' >> << Va bene! Ho capito, riprenditi su su >> dice dandomi dei colpetti sulla spalla.
Succesivamente siamo di nuovo vicino agli armadietti a sistemare le nostre cose << Ciao ragazze >> io e Lodovica ci voltiamo al suono della voce di un ragazzo...è lo stesso di ieri << Hey ciao mm...Nicolas giusto? >> dice Lodo e lui sorride annuendo << Volevo proporvi di far entrare nel gruppo anche un mio amico se vi va >> io e Lodo ci guardammo un pochino confuse e poi capimmo << Oooh...si certo! Il nostro gruppo si allarga! >> dico io guardando Lodo << Si certo, un giorno conquisteremo il mondo >> risponde Lodo facendo un gesto con la mano sinistra che mi fa ridere << Lui è un mio amico ed è in classe di biologia con noi, Damien >> e riconosco subito il bellissimo ragazzo che si trovava vicino la fontana << Di nuovo tu... >> dice guardandomi e sfoggiando un sorriso a trentadue denti, sorriso che ovviamente ricambio, lui mi prende la mano destra con delicatezza e me la bacia << Ciao... >> sussurro arrossendo leggermente e quindi chinando il capo. << Piacere di conoscerti io sono Lodovica! >> esclama la mia amica affernadogli la mano e facendo in modo che lasci la mia, lui gliela stringe << Piacere mio Lodovica, io sono Damien >>. Tutte quattro insieme ci dirigemmo verso la caffetteria e poi dritti verso la prossima ora di lezione...beh io e Lodo loro due ne avevano un'altra.
Finalmente siamo arrivate a fine giornata << Si okey papà...va bene tranquillo non fa niente...ciao >> la mia amica stacca il telefono e lo ripone nella borsa << Tutto okey? >> le chiedo vedendola sbuffare << Dovrò tornare a casa a piedi! Mio padre deve dilungarsi oin un ufficio e quindi non farà neanche la pausa >> << Vuoi che chieda a Jorge di darti un passaggio? >> << Pensi che accetterebbe? >> << Si certo! Guarda è lì...vieni! >> la prendo sotto braccio e ci avviciniamo alla porta d'uscita dove ci sono tutti i popolari << Hey Jorge >> << Si sweety? >> << Il padre di Lodo non può venire a prenderla ti dispiace se gli diamo uno strappo? >> << No, non ci sono problemi >> << Fantastico! >> << Grazie mille Jorge >> dice la mia amica e lui le fa l'occhiolino per poi afferrare delicatamente la mano di Tiffany per togliersela di dosso << Fran, Diego andiamo? >> chiede guardando mio e fratello e mio cugino che annuiscono. Tiffany mi sta uccidendo con lo sguardo, si lo so tesoro l'invidia è una brutta bestia << Candelaria lo sa che ti diverti così tanto a parlare con altre ragazze? >> chiedo a Fran per stuzzicarlo << Certo! Cande non è gelosa >> << Oh ma allora non avrai nulla in contrario se gli racconto di come mostravi i tuoi bicipiti a quella ragazza giusto? >> dico continuando a provocarlo << Fatti i fatti tuoi Martina! >> dice dandomi una spinta e io rido << Ma Cande mi sta simpatica e poi è mia amica sono fatti miei >> << Martina Stoessel! >> << Cosa? >> << Dì un'altra parola e ti spezzo le gambe >> << Che paura guarda sto tremando >> gli faccio la linguaccia e poi corro avanti vicino a Jorge per essere sicura che mio fratello non possa farmi niente, Jorge mi guarda con la coda dell'occhio << Paura eh? >> << Nop! Io non ho paura tanto meno di mio fratello >> << E perché ti sei avvicinata così tanto a me? >> << Perché...voglio essere la prima ad entrare in macchina! >> all'improvviso sento le mani di Francisco posarsi sui miei fianchi tirandomi indietro e io lancio urlo per poi afferrare l'avambraccio destro di Jorge che ride attirandomi a se << Dai Fran lasciala stare >> dice avvolgendomi la vita con il braccio sinistro e allontando mio fratello con una leggera spinta << Tanto prima o poi me la paghi sorellina >> gli faccio la linguaccia e continuo a tenermi stretta il braccio sinistro di Jorge per sicurezza. Una volta entrati in macchina Fran allunga la mano dai sedili posteriori per accedere lo stereo, dallo stereo parte una canzone Blurred lines di Robin Thicke che io non sopporto, così premo il testo per cambiare canzone e metto What makes you beautiful dei One Direction ma mio fratello decide di rompere e torna a quella di prima << Heyyy!!! >> esclamo rimettendo la canzone che volevo << Martina! >> dice prima di tornare a quell'assurda canzone, così iniziamo a discutere premendo i stati dello stereo e cambiando canzone in continuazione fino a quando Jorge non mette le mani facendo partire Heart Attack di Demi Lovato << E il prossimo che tocca lo stereo se la vede con me >> dice quest'ultimo fulminando con lo sguardo prima Francisco e poi me. Entrambi deglutiamo e decidiamo di stare fermi dopotutto questa canzone mi sta bene, piace anche a me ha un significato a differenza di quella che voleva mio fratello che fa solo schifo pff. << Lodovica? >> << Che c'è Diego? >> risponde la mia amica esasperata << Sai che questi shorts ti stanno molto bene? >> e non posso fare a meno di voltarmi per assistere alla scena << Mmm...che carino e a quante ragazze lo hai detto oggi? >> << Tu sei la prima...oggi >> << Sentito Tini? Io sono la prima OGGI >> sorrido e annuisco alle parole della mia amica << Sai stavo pensando che potrei portati a fare un giro sulla mia moto se tu volessi >> << Quale moto?! >> chiediamo all'unisono io Jorge e Francisco << La BMW HP4 >> << Quella è la MIA moto >> dice Jorge con gli occhi puntati sulla strada << Quello è solo un dettaglio >> risponde mio cugino e io rido << Hey mi porti a fare un giro sulla tua moto? >> chiedo a Jorge mentre Diego e Lodo continuano a discutere << Scordatelo! >> e a rispondere è quel rompiscatole di mio fratello, roteo gli occhi per poi guardarlo << Ma la smetti di intrometterti sempre?! >> << No non la smetto! >> e in un attimo la macchina fu inondata dalle nostre grida e discussioni fino a quando Jorge non frena bruscamente << SIAMO ARRIVATI! >> annunciò con voce alta in modo da far tacere le nostre grida << Perfetto...ci vediamo domani Tini, grazie del passaggio Jorge >> << Figurati Lodo >> Lodo si allunga per darmi un bacio sulla guancia e con mia sorpresa lo da anche a Jorge << Francisco, Diego >> dice salutando anche loro due con un bacio sulla guancia cosa che non aveva mai fatto. << Ti senti bene Lodo? >> Le chiedo mentre sta scendendo dalla macchina e lei ride << Si certo, ci sentiamo dopo >> dice mostrandomi il suo cellulare << A dopo! >> le rispondo mentre si dirige verso la porta di casa sua. Jorge riparte e per qualche minuto il silenzio ritorna a regnare nell'auto, fisso le mani di Jorge sul volante, con gli occhi percorro le sue braccia fino ad arrivare al suo corpo, il suo collo e poi il suo volto. È molto concentrato mentre guida, non distoglie gli occhi dalla strada e sembra calmo e sicuro di sé...beh in effetti lui è calmo e sicuro di sé 24 ore su 24 quindi non capisco di cosa mi meraviglio ma okey, con la coda dell'occhio getto uno sguardo a mio fratello che sta messaggiando col suo cellulare così mi mordo il labbio inferiore prima di riaprire bocca << Allora...tornando alla questione della moto... >> << Martina Stoessel! >> mi richiama mio fratello << Cosa?! Fatti i fatti tuoi sei estenuante! >> << Jorge, sul serio non mi presti la moto? >> chiede Diego parlando sopra me e mio fratello << Poi vediamo Diego ma perché devo guidare con questo casino in macchina?! >> dice lui esasperato mentre noi tre continuiamo a parlare. Appena arrivati a casa sono le 17:12 più o meno << Sono distrutta! >> dico liberando della tracolla iniziando a trascinarla verso la mia stanza << A chi lo dici! >> afferma Jorge << Ragazzi ci facciamo una partita alla play tutti e tre? >> chiede Fran, Diego e Jorge annuiscono << L'ultimo che arriva al divano paga pegno! >> dice Jorge iniziando a correre verso il salone dopo aver gettato la cartella a terra << Hey ma... >> << Jorge!!! Così non vale!! >> dice Diego continuando la frase di mio fratello per poi iniziare a corrergli dietro. Guardo le loro cartelle a terra e scuoto il capo, non si degnano neanche di portarle nelle loro stanze << Tesoro, ciao bentornata >> volto il capo verso Anahi che è appena uscita dalla cucina per salutarmi << Ciao Anahi >> mi si avvicina e mi da un bacio sulla guancia << Cassandra è andata in una spa tornerà la settimana prossima quindi per qualsiasi cosa vieni da me >> mi dice mentre raccoglie le borse di quei tre fannulloni << Oh grazie, se fossi in te gliele farei portare a loro le borse >> dico indicandole con l'indice << Direbbero "dopo" e domani le troveremo di nuovo qui a terra >> scrollo le spalle << Si in fondo hai ragione >> mi volto per entrare nella mia stanza quando Anahi mi chiama nuovamente << Si? >> chiedo voltandomi << Questa mattina è arrivato un pacco per te >> << Un pacco? Di che si tratta? >> << Non lo so tesoro, l'ho messo in camera tua sul tuo letto >> << Emm...okey grazie Anahi >> << Di nulla >>. La donna mi sorride mentre si dirige verso le stanze dei ragazzi. Entro nella mia camera e getto la cartella a terra vicino la scrivania, sul mio letto c'è uno di quegli scatoloni di imballaggio di dimensioni rettangolari abbastanza grande con uno spessore di più o meno 8-9 centimetri. C'è un grande foglio bianco adesivo attaccato sopra c'è scritto "Per: Martina Stoessel" ma non c'è alcun mittente. Scrollo le spalle e mi avvicino scatola per sollevarla, è pesante, la scuoto un po' per cercare di capire cosa c'è dentro ma qualsiasi cosa ci sia non fa molto rumore. La ripongo sul letto esattamente come l'ho trovata e cerco di togliere accuratamente il nastro adesivo che mi impedisce di aprirla. Sollevo di poco la parte superiore dello scatolo, quanto basta per riuscire avere cosa c'è dentro; sgrano gli occhi e deglutisco a quella visione. Ricordi per niente piacevoli che riguardano quell'affare infernale tornano alla mia mente, no non ce la faccio i miei nervi non riescono a restare saldi di fronte al ricordo di un periodo così sofferente della mia vita. Il cuore mi si blocca in petto e come se avessi perso il contatto con le mie mani, queste iniziano a tremare << No... >> sussurro come se questa semplice parola possa mettere fine ai flashback che appaiono nella mia testa, << No...NO! NOOOO!!! >> e non riesco a controllare la mia voce, la reazione successiva è quella di afferrare la scatola con il contenuto e sbatterla violentemente contro il suolo, continuo a prenderla a calci portandomi le mani alla testa senza neanche rendermi conto di stare urlando. << Martina!!! >> ignoro la voce di Jorge che ha appena spalancato la porta della mia stanza seguito da mio fratello e mio cugino e provo a calpestare con il piede destro la scatola per poter distruggere quello che c'è dentro << Martina che stai facendo?!?! CALMATI!!! >> Jorge mi si è avvicinato alzando il timbro di voce ma io continuo ad ignorarlo << MARTINA!!! >> continua a ripetere ma non interessa << Martina smettila! >> interviene mio fratello avanzando di due passi ma non ascolto neanche lui. << Adesso basta! >> Jorge mi avvolge la vita con le braccia da dietro e mi solleva di peso mentre io continuo ad urlare e a dimenarmi come una pazza per farmi lasciare << METTIMI GIU'! METTIMI GIU'!! >> << STA CALMA MARTINA! >> mi mette con le spalle alla parete e afferra il mio volto tra le sue mani per farmi distogliere lo sguardo dalla scatola e costringermi a guardarlo negli occhi << ADESSO CALMATI! >>. Il Mio respiro è agitato e sento di avere le guance bagnate dalle lacrime che neanche mi ero resa conto di versare. Fisso intensamente i suoi occhi verdi << Calmati... >> mi ripete e questa volta me lo sussurra quasi...funziona mi calmo ma appena mi lascia il volto porto entrambe le mani davanti a questo per coprirlo e scivolo contro la parete fino a sedermi a terra con le ginocchia al petto, chino il capo per nascondere ancora di più la mia faccia e singhiozzando cerco di fermare il pianto. << Martina... >> la voce di Jorge è vicina e so che si è chinato, con una mano mi sta accarezzando i capelli in attesa che smetta di piangere e dica qualcosa. Trascorrono alcuni secondi prima che riesca a cacciare le ultime lacrime dai miei occhi e trovi il coraggio di sollevare di poco il capo. Incrocio gli occhi di Jorge mi guardano con preoccupazione mentre continua a tenere la mano sinistra sul mio capo e la destra sul mio ginocchio chiusa in un pugno, sollevo un altro po' lo sguardo e noto che dietro di lui ci sono Francisco e Diego entrambi hanno lo stesso sguardo di Jorge << Martina...ci vuoi dire che ti è preso? >> chiede nuovamente quest'ultimo e io non so cosa dire.

Sono complicata avremo un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora