Segreti e bugie

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~~Apro lentamente gli occhi e la prima cosa che vedo è il volto del ragazzo che amo. Nonostante tutte le innumerevoli volte che abbiamo dormito insieme non mi ero mai svegliata al suo fianco. C'erano sempre mille motivi ad impedirmelo. La stanza è illuminata non poco dalle luci dei raggi solari, il suo volto è illuminato dalla luce del sole. Guardarlo dormire è uno spettacolo davvero sublime, ha l'aria di un bambino piccolo e indifeso, i lineamenti rilassati, il respiro tranquillo e regolare, la perfezione fatta persona. Vorrei avere il telefono per scattargli una foto in questo momento. Ancora non posso credere a ciò che è successo ieri sera, a come lui sia riuscito ad abbattere tutti i miei muri senza difficoltà. Allungo la mano sinistra per poter toccare la sua guancia, cerco di fare attenzione a non svegliarlo. Le mie dita scivolano sfiorando con i polpastrelli le sue labbra, lui schiude la bocca e ritraggo la mano temendo di averlo svegliato. << Mmm...Sweety >> sussurra lui, ma senza aprire gli occhi. << Ti ho svegliato? >> chiedo a voce bassa, ma lui non mi risponde e allora credo che stia sognando. Mi mordo il labbro inferiore, curiosa di sapere a cosa sta sognando. Gli do un bacio sulla a guancia, uno sul collo, uno tra le scapole, lungo la sua spalla destra, lo sento inspirare e mi fermo << Pretendo di essere svegliato così tutte le mattine della mia vita >> sorrido alle sue parole e lo guardo, apre lentamente gli occhi e mi guarda, ha lo sguardo assonnato << Buongiorno >> sussurro avvicinandomi alle sue labbra, lui allunga le braccia per stiracchiarsi e prima che riesca a capirci qualcosa mi ritrovo stesa sul divano con lui sopra di me. << Sei sveglia da molto? >> scuoto il capo << Nop >> lui sorride alla mia risposta e si allunga su di me per baciarmi, non un bacio dolce, a stampo, rapido, un vero e proprio bacio carico di desiderio. Non posso non rispondere anche se distrattamente mi chiedo dove trovi tutta questa energia di prima mattina. Le sue mani si posano sui miei fianchi sollevando non poco il top del pigiama, le mie braccia non possono evitare di stringersi intorno al suo collo << Tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, in tutti i sensi >> mi dice quando la sua bocca si separa dalla mia. << Ah sì? LA migliore? >> << Assolutamente. LA migliore >> risponde per poi tornare a baciare la mia bocca. Le mie mani scendono lungo le sue braccia stringo gli avambracci sotto i palmi delle mani, la sua mano destra scende ad accarezzarmi la coscia e io l'avvicino al suo fianco << Devo andare a fare la doccia >> dice lui continuando a baciarmi << E allora vai >> rido continuando a rispondere ai suoi baci << Non posso. Non riesco a separarmi da te >> sembra sciocco ma le sue parole mi rendono sempre più felice. << E...se venissi a farti la doccia con me? >> propone allontanandosi ancora dalle mie labbra sorrido negando col capo << Tu non ne hai mai abbastanza? >> ridacchio guardandolo dal basso << Di te?! Dubito che ne avrò mai abbastanza >> risponde sicuro delle sue parole e poi si fionda sul mio collo per lasciare una scia di baci, mi fa leggermente il solletico << Beh tesoro dovrai accontentarti perché non penso proprio di voler fare la doccia con te >> e in realtà una parte di me lo voleva ma l'altra non era pronta ad andare così veloce, ad osare così tanto. So che può suonare ridicolo soprattutto dopo che abbiamo fatto l'amore ma per me è così. << Hai ragione. Scusa... >> mi dà un bacio sulla guancia e io lo guardo << Non devi chiedermi scusa... >> mi interrompe prima che io possa continuare la frase dandomi l'ennesimo bacio per sigillarmi le labbra. << Vado a prendere i vestiti >> << Okay >> lo vedo alzarsi con una grazia che credo di non avergli mai notato prima d'ora. Lo osservo mentre cammina quasi del tutto nudo nella stanza, si china a raccogliere i pantaloni del pigiama e li indossa. Si dirige verso l'uscita e io resto ferma nel letto. In questa stanza non c'è un orologio quindi non posso sapere che ore sono, guardo tutte le candele nella stanza e mi viene da sorridere ripensando a ieri sera. Mi strofino la faccia e mi guardo ancora introno per essere sicura di non stare sognando. Può esistere un ragazzo più perfetto del mio? Definitivamente no. Dopo poco Jorge rientra nella stanza con i vestiti in mano << Sweety, credo che la tua matrigna e il tuo fratellastro siano usciti. In casa ho visto solo le cameriere >> << Eccellente, potrò andare a lavarmi in uno dei bagni in casa >> dico guardandolo << Già, così affrettiamo le cose e usciamo >> << Dove andiamo? >> << Dove vuoi >> mi si avvicina e mi dà un bacio sul capo << Ti ho portato il cellulare >> dice tendendomelo, lo prendo e gli sorrido, lui mi fa l'occhiolino prima di andare in bagno. Guardo il cellulare, ho due messaggi su whatsapp, uno da Lodo e l'altro da Cande come tutte le mattine. Rispondo ad entrambe con "Buongiorno" a quanto pare loro si sono svegliate due ore fa. Trovo la forza di alzarmi dal letto e mi dirigo verso casa, << Buongiorno signorina Martina >> mi dice Lola, le ho detto mille volte di chiamarmi solo Martina ma a quanto pare è un concetto troppo complesso a quanto pare per lei. Mi vado a fare una doccia e poi dritta nella mia stanza, indosso una paio di jeans semplici, una maglietta blu con le maniche a tre quarti abbastanza larga, una felpa e le mie immancabili converse. Torno nella stanza della casetta in piscina, il letto è già fatto, Jorge sta togliendo di mezzo le ultime candele, quelle sul mobile, indossa un paio di jeans e una maglietta azzurra a maniche lunghe che gli sta davvero bene. Mi avvicino a lui e afferro l'ultima candela anticipandolo. Lui mi sorride e io ricambio << Non vuoi darmela? >> << Nop! Voglio tenerla io >> dico sollevando la candela e osservandola. << Vuoi tenerla come ricordo? >> annuisco col capo alla sua domanda guardandolo negli occhi, lui posa il sacco con le altre candele a terra << Allora facciamolo bene >> mi prende le candela di mano delicatamente. Si avvicina al letto e io lo seguo. Si siede e apre il cassetto del mobiletto. Dentro c'è un piccolo coltello, uno di quelli tascabili. Lo apre e pone la lana sulla cera della candela, mi siedo accanto a lui per capire cosa sta facendo. Sta incidendo qualcosa sopra, è la data di ieri sera, 23/08/2014 e sotto le nostre iniziali separate da un cuore J♡M. << Ecco qui, ora è completo >> mi tende la candele e io lo guardo il sorriso indelebile sulle labbra, non posso evitarlo, con uno scatto mi avvicino alle sue labbra per poterlo baciare tenendo la mano destra dietro la sua testa << Sei il fidanzato migliore del mondo >> detto questo prendo la candela e mi alzo in piedi. Lui mi guarda con quel sorriso stupendo che solo lui ha, e sì magari abbiamo due sorrisi ebeti in questo momento ma non importa. Gli tendo la mano e lui l'afferra, insieme ci dirigiamo verso casa, io vado nella mia stanza e poggio la candela sullo scaffare che è sopra la scrivania. Ha ancora un odore di vaniglia e il che è molto piacevole. Sento il suono di una mano bussare alla porta e mi volto, Jorge è sulla soglia con la giacca di pelle addosso << Allora Sweety andiamo? >> << Sì eccomi! >> corro verso di lui e gli cingo la vita con le braccia lui in vece poggia il suo sinistro intorno al mio collo e andiamo al garage. Prendiamo l'R8 e andiamo non so dove onestamente. << Dove stiamo andando? >> << Tu dove vuoi andare? >> << Mmm...al centro commerciale? >> << Okay >> << Jorge? >> << Mhm? >> << Al ritorno posso guidare io? >> << L'R8?! >> << Daiii ti pregooo >> lo vedo sospirare << Se proprio ci tieni >> sorrido e mi avvicino dandogli un bacio sulla guancia << Grazie! >>. Una volta arrivati al centro commerciale entrammo a dare un'occhiata ai negozi di abbigliamento mi comprai un paio di magliette ed un pantalone, Jorge ha insistito nel voler pagare lui anche se non volevo. Appena arrivammo alla gelateria ci fermammo a prendere il gelato, insomma era il nostro rito in pratica. << Sweety ti va di andare alla sala giochi? >> << Sip! >> una volta arrivati giocammo ad una macchina dove potevo usare la pistola << Martina a destra! >> << Colpito! >> << Ore dieci! >> << Che?! Devo guardare l'ora? >> << NO! MARTINA! >> sto per prendere il cellulare ma un tizio nel gioco mi spara facendomi fuori. << Oh ma daiiii!!! >> << Sweety quando dico "ore dieci" vuol dire a sinistra capito? >> << Beh ma allora perché non hai detto a sinistra? >> << Hai ragione, scusami non avrei dovuto sopravvalutarti >> << Già, HEYYY >> gli do un pugno sulla spalla mentre lui ride << Vuoi fare una corsa? >> Jorge mi indica i sedili del gioco delle macchine da corsa << Sì ci sto! >> e alla terza partita inizio ad irritarmi << Senti, tu imbrogli! >> << Imbroglio?! >> << Non è possibile che vinci ogni santissima volta ad OGNI santissimo gioco! >> << HAHAHA però è così Sweety, rasseganti >> << Riuscirò a batterti in qualcosa >> << L'importante è crederci! >> gli faccio la linguaccia mentre usciamo fuori dalla sala giochi. Camminando mano nella mano al centro commerciale vediamo una fila di gente, ce n'è così tanta che escono fuori la porta. << Andiamo a vedere cosa c'è lì? >> chiedo indicando la folla << Certo! >> Entrare sembra quasi impossibile, però sentiamo le voci di qualcuno che canta << È un locale, stanno facendo il karaoke >> << Forte! >> << Vieni, cerchiamo di entrare più dentro >> Jorge stringe forte la mia mano nella sua e si fa spazio tra la folla, e si avventura all'interno del locale. Riusciamo a metterci in un posto in disparte lontano da tutti, lui si siede sullo sgabello e io sulla sua gamba sinistra avvolgendo le braccia intorno al suo collo. I tre ragazzi che stavano cantando sembravano bravi, il tizio successivo sembrava una capra col mal di pancia...un mal di pancia molto, molto doloroso. Poi fu il turno di una coppia, erano abbastanza bravi anche se non riuscivano ad arrivare alle note alte << Sweety? >> << Sì? >> << Vuoi cantare? >> << Che?! Sul palco?! Non ci penso proprio >> << Dai, sarà divertente >> << Se vuoi cantare tu posso anche ascoltarti da qui tesoro >> << No, ti voglio con me su quel palco >> << E cosa dovremmo cantare?! >> << Mmm...A thousand years? Proviamo ad improvvisare una versione in spagnolo >> << ...Beh...non sarebbe male >> << Grandioso! Vado a farci mettere in lista, aspetta qui. >> non mi dà neanche il tempo di rispondere si alza facendomi poggiare sullo sgabello in modo da tenere il posto occupato e si avvicina all'uomo che segna i partecipanti al karaoke. Dopo poco torna da me << Fatto, siamo i prossimi >> << Di già?! >> << Gli ho dato qualcosa in più per farci passare avanti >> mi fa l'occhiolino sorridendo e io scuoto col capo << Non è una cosa onesta superare gli altri >> << Hey, parlaci tu con le nostre orecchie se vuoi. Merita una spiegazione per la sofferenza che stanno subendo >> << Ma daiii che cattivo che sei >> << Non sono cattivo Sweety io sono onesto che è diverso >> << Aha >> i due sul palco finiscono di cantare e Jorge mi porge la mano, << Pronta a mostrare come si canta? >> gli sorrido afferrandogli la mano. Io e Jorge ci posizioniamo ai margini del palco dandoci le spalle reciprocamente. << Prometer, nunca te olvidaré, como vencer como amarte sin caer. Por ti , te miro y puedo decir mis dudas se van de alguna manera ya no están. Te acercaste... >> Promettere, non ti dimenticherò mai, come vincere come amarti senza cadere. Per te, ti guardo e posso dire i miei dubbi se ne vanno in qualche modo non ci sono più. Inizio a cantare io e mi avvicino a lui, mi sorrido e mi prende una mano per poi cantare con me il ritornello << Podría morir y esperarte una vida. No tengas miedo a sentir te amaría por mil años más, lo haría por mil años más >> Potrei morire e aspettarti una vita. Non avere paura di sentire ti amerei per un millennio, lo farei per un millennio. È come se intorno a noi non ci fosse più nessuno, più niente. Siamo solo noi e le nostre canzoni. So è che è qualcosa di già sentito, qualcosa di banale, ma è così. I suoi occhi si riflettono nei miei e le sue parole sono come una promessa d'amore mentre io lo ascolto con l'accenno di un sorriso << No hay tiempo, bella en todo, siento me debo atrever nada impedirá decirle. Cuando esté frente a mi por siempre te cuidaré, cada respiro guardaré. Te acercaste >> Non c'è tempo, bella in tutto, sento devo osare niente impedirà di dirle. Quando sarai di fronte a me per sempre mi prenderò cura di te, ogni tuo respiro custodirò. Ti sei avvicinata. Detto questo intreccia le sue dita nelle mie e di nuovo, insieme, cantiamo il ritornello << Podría morir y esperarte una vida. No tengas miedo a sentir te amaría por mil años más, lo haría por mil años más >> e ora lo so, so che la magia esiste, perché avere dei momenti così speciali...questa è magia. << Yo siempre supe que te encontraría. No hay tiempo para decir que te amaría por mil años más, amarte por mil años más >> << Te acercaste... >> Ho sempre saputo che ti avrei incontrato. Non c'è tempo per dire che ti amerei per un millennio, amarti per un millennio. Ti sei avvicinato. Il volume della musica sfuma e quasi si sentono solo le nostre voci per il fiinale << Podría morir y esperarte una vida. No tengas miedo a sentir te amaría por mil años más, lo haría por mil años más >>. Jorge si sta avvicinando per baciarmi, lentamente ma il suo gesto viene interrotto dagli applausi assordanti che rimbombano nel locale. Io e Jorge torniamo a guardarci negli occhi e sorridendo riprende fare ciò che stava per fare prima, mi bacia davanti a tutti. Sono leggermente imbarazzata ma come potrei respingere il mio fidanzato? Scende le scale tenendomi la mano mentre la gente continua ad applaudire e fare fischi, Jorge si fa spazio tra la folla che ci fa i complimenti per la canzone e perché siamo "una bellissima coppia". Dopo qualche sforzo finalmente usciamo fuori di lì, vivi e vegeti. << Sai cosa stavo pensando Sweety? >> << Cosa? >> << Dovremmo...dovremmo dire la verità a tuo fratello >> << Che?! >> << Sì, immagina se fosse stato tra la folla, non avrebbe potuto saperlo in modo peggiore. Lui è il mio migliore amico con Diego, ed entrambi hanno il diritto di saperlo >> << Non so se è una buona idea, insomma mio fratello è...un po' impulsivo a volte, magari potremmo chiedere aiuto a Cande, potrebbe dirglielo lei forse lo prenderebbe meglio >> << No! Devo essere io a dirglielo, non voglio nascondermi dietro Cande come un vigliacco e poi sarebbe peggio, fidati >> << Ma se glielo diciamo ci terrà sotto controllo 24 ore su 24, compresa la notte >> dico conoscendo bene mio fratello << Ma prima o poi lo deve sapere >> << Sì ma...okay ma lasciami prima tastare il terreno >> << Tastare il terreno? >> << Sì, lascia che prepari mio fratello a modo mio >> << A modo tuo è? >> lo vedo sorridere immaginandosi chissà cosa probabilmente << Sip >> << Sono proprio curioso di vedere cosa farai >> << Gli manderò qualche segnale, sono sicura che funzionerà >> << Vedremo! >>. Al ritorno Jorge mi permise di guidare la macchina ma solo per un certo tratto perché poi saremmo dovuti andare sull'autostrada e non potevamo rischiare di essere fermati dalla polizia. << Jorge? >> << Sì? >> << Stavo pensando...qualche volta dovremmo uscire con la moto. Amo la sensazione del vento nei capelli è qualcosa di...wow! >> << Okay Sweety, si può fare >> << Sì? >> << Sì! >> << Grande! E magari potremmo anche organizzare qualcosa come un falò, non pensi che sarebbe ugualmente meraviglioso? >> << Ogni tuo desiderio è un ordine per me Sweety >> << Non capisco se mi stai prendendo in giro o meno >> alle parole lui scoppia a ridere confondendomi ancora di più << Eddai Jorge! Rispondimi! >> << Resterai col dubbio >> << Sei odioso! >> << Però mi ami >> << E questo chi te lo assicura? >> << Tu >> << Pff mai detta cosa del genere >> dico incrociando le braccia, lui intanto parcheggia la macchina nel garage di casa. << Invece sì >> << Ah sì? E quando? >> lo guardo, lui spegne il motore e d'un tratto me lo trovo ad un soffio dal mio naso << Quando ti guardo, io tuoi occhi me lo dicono costantemente >> il respiro caldo, si infrange sulle mie labbra << E la tua bocca me lo ha sussurrato proprio ieri sera, mentre il tuo corpo me lo confermava >> le sue parole brevi e concise mi fanno venire la pelle d'oca. Mi bacia e non posso fare a meno di aggrapparmi a lui, ogni parte del mio corpo si rilassa eccessivamente a quel contatto, facendomi sentire quasi debole. Ha abbassato di poco il sedile e continua a premere il suo corpo sul mio << Dillo... >> sussurra spostando i suoi baci sulla mia guancia, scendendo sul mio collo, sorrido << Non ci penso proprio >> sussurro con voce roca << Dillo o ti farò cedere con le brutte maniere >> utilizza il mio stesso tono di voce mordendomi il lobo dell'orecchio e alzandomi di poco la maglietta, quando basta per poter posare le sue mani fredde sul mio ventre. Sollevo di poco i fianchi a quel contatto per il freddo << Puoi fare quello che vuoi, non te lo dirò >> << Ah no? >> << No >> << Come vuoi... >> ho gli occhi chiusi mentre i suoi baci arrivano all'estremità del collo, all'improvviso sgrano gli occhi, lui inizia a farmi il solletico e io non riesco a smettere di ridere e agitarmi sul sedile della macchina, << Dillo >> << Aaah ahahaha noooo...smettila! >> << Dillo e la smetto >> << Sei odioso hahaha te la farò...pagare hahaha >> << Sei poco credibile in questo stato Sweety >> poggio le mani sui suoi avambracci continuando a dimenarmi e supplicandolo di smetterla, finalmente prende una pausa lasciandomi respirare. << Dillo o ricomincio >> lo guardo negli occhi senza dire niente << Conto fino a tre Sweety... >> mantiene il tono roco e torna ad avvicinarsi alle mie labbra << Uno...due...tre >> << NO! Okay! >> lo interrompo subito. << Okay cosa? >> << Hai ragione...è vero >> << Cosa è vero? >> << Quello che hai detto >> << Dillo Sweety >> << Ma lo sai >> << Ma dillo >> << Okay...ti amo >> lo guardo mettendo il broncio e lui sorride dandomi un bacio stampo << Ora va meglio >> dice, per poi sollevare di scatto il mio sedile facendomi tornare in forma eretta. << Comunque non è stata una forma onesta! >> protesto mentre lui apre la porta << Non importa il mezzo ma il fine dolcezza >> << Aha. Ricordati di questa frase quando la utilizzerò io >>. Entrati in casa ci dirigiamo verso il salotto, i nostri passi rimbombavano nel corridoio ma nel salone si udivano delle voci << Ah eccoli qui! >> mio fratello si alza di scatto dal divano e si avvicina a noi, << Dove siete stati?! I telefoni non li sentite?! >> << Wuho! Tranquillo paparino, siamo andati al centro commerciale a fare un giro visto che eravamo soli >> Jorge si giustifica liquidando rapidamente mio fratello e prendendo posto accanto a Diego. << Bene, ora giochiamo a carte? >> << Sì! >> rispondo subito alla domanda di mio cugino in modo da evitare lo sguardo assassino di Francisco. Mi siedo sul braccio del divano vicino a Jorge, onestamente questa storia di dire la verità a mio fratello la vedo più dura del previsto e a giudicare dal modo in cui Jorge lo sta guardando so che sta pensando la stessa cosa. Diego sta mischiando le carte uno quando all'improvviso il cellulare che è sul tavolino squilla. Tutti quanti lo fissiamo, non è di nessuno di noi, arriva Fernando dalla cucina per prendere il telefono. Io lo osservo con attenzione chiedendomi chi possa essere, insomma che io sappia lui non ha amici...o forse sì? Forse mi sbaglio, << Pronto? >> risponde con freddezza, come suo solito e poi si dirige verso la cucina. Sono tentata di andargli dietro e sentire la conversazione, ma so che non sarebbe una buona idea. << Quel ragazzo è sempre così freddo e inquietante come il ghiaccio? >> domanda Lodovica, tutti quanti ci voltiamo verso di lei << Non puoi capire quanto >> a darle la risposta è il suo ragazzo che ha appena finito di distribuire le carte. La prima partita la vince Lodo, la seconda Jorge, la terza io, la quarta di nuovo Jorge, la quinta...sì insomma quel ragazzo ha un mazzo esagerato in tutti i sensi. << Fate pena >> << Sai cosa amico? Fortunato al gioco sfortunato in amore! >> dice Fran alle parole dell'amico << Aha! L'invidia è una brutta bestia Fran, ma tranquillo, col tempo riuscirai a conviverci >> << Candelaria dai le carte! Facciamo un'altra partita >> mio fratello stringe i denti battendo la mano sul tavolo << Okay... >>. Dopo l'ennesima partita vinta da Jorge i ragazzi continuarono mentre noi ragazze andammo nella mia stanza. << Sai cosa pensavo?...Quando Fernando è entrato nel salotto ho notato uno strano sguardo da parte di Jorge. Come se volesse ucciderlo, possibile? >> osserva Lodo sedendosi sul mio letto << Beh direi di sì considerando che una volta stava per farlo >> la risposta di Candelaria sorprende entrambe << Tu che ne sai?! >> dico sgranando gli occhi << Me lo ha detto Fran, è una cosa abbastanza recente e...mi ha anche detto che pensa che tu sappia il motivo >> << È vero Tini? Tu sai perché Jorge ha quasi ucciso il tuo fratellastro? >> do le spalle alla mia amica << Diciamo che so qualcosa ma non posso dire nulla per rispetto a Jorge >> okay è una mezza bugia ma non del tutto, giusto? << Okay, parliamo d'altro! Tu e Jorge! >> mi volto per tornare a guardare Lodovica << Io e Jorge >> ripeto. << Sputa il rospo! State insieme non è vero? >> cerco di mantenere il mio temperamento e di assumere un atteggiamento credibile, sposto il mio sguardo da Lodovica a Candelaria prima di rispondere alla domanda della prima. << No. Siamo solo amici! >> << Che bella questa candela, non l'avevo mai notata >> la mia dolce e tanto tanto "discreta" cognata tiene in mano la candela di ieri sera, deglutisco << Odora di vaniglia. C'è una data...cosa significa? >> << Ehm...è un ricordo >> << Ma...è la data di ieri >> << Fa vedere >> Lodovica tende la mano verso Cande e lei le passa la candela << Beh è un ricordo recente! >> mi avvicino rapidamente a Lodovica strappandole la candela di mano e riponendola al suo posto. << Okay...che ricordo? >> Lodovica, insistente come al solito NON demorde. << Il giorno in cui l'ho comprata >> << Okay ma perché l'hai comprata? >> << Perché...ma quante domande Lodovica! È solo una candela okay? >> Lodovica e Candelaria si scambiano uno sguardo << Tu ci nascondi qualcosa >> << Già >> l'ultima cosa che mi serviva era che Cande appoggiasse Lodo. << Che cosa dovrei nascondervi?! >> << Io continuo a sostenere la mia tesi, tu e Jorge state insieme >> << Ma non volete dirlo a nessuno per timore di Francisco >> ora anche Candelaria sostiene la sua tesi. << Voi due mi state confondendo >> esplodo esasperata sedendomi sul letto, Candela si siede alla mia destra mentre Lodo è alla mia sinistra quest'ultima mi poggia la mano sulla spalla dicendo << Devi solo ammetterlo >> << Su coraggio, noi non diremo niente >> << Dillo >> << Devi soltanto ammetterlo >> << NO! >> non è che non mi fidassi delle mie amiche ma...insomma erano anche le fidanzate di mio cugino e mio fratello non volevo che fossero costrette a mentire anche loro a causa mia. Era già abbastanza difficile per me e Jorge. Mi alzai in piedi sedendomi alla scrivania. << Okay. Lo ammetto. Provo qualcosa per Jorge ma...lui mi vede solo come un'amica >> sì okay posso farcela. Dire la verità ma non tutta, questo non è mentire giusto? E poi così le renderò contente << LO SAPEVO!!! >> urlano all'unisono guardandomi dal letto << Sono sicura che anche Jorge prova qualcosa per te! Ma non si dichiara per timore di perdere il suo rapporto con tuo fratello capisci? >> << Io e Cande faremo in modo che voi vi mettiate insieme perché credici siamo più che sicure che Jorge sia follemente innamorato di te! >> << Sì insomma...voi vi comportante già come una coppia anche se non lo siete! >> << Giusto! Per questo noi ti aiuteremo affinché lo diventiate >> queste sono fuori, ma fuori per davvero. << Ehm...io... >> okay mi sento un po' uno schifo a mentire a queste tue pazze che so mi sosterrebbero in ogni ambito ma...è per una giusta causa no? E comunque credo che questa se la siano bevuta. Il giorno dopo a scuola trascorremmo una giornata abbastanza tranquilla, Candelaria pranzò con noi mentre i ragazzi al tavolo dei popolari non molto distante dal nostro, come al soliti Tiffany e la sua amichetta ci lanciavano delle occhiate, oh Tiffany muoio dalla voglia di vedere la tua faccia quando scoprirai che Jorge è mio. Finalmente la giornata sta per finire e a casa mi aspettano una sessantina di pagine di letteratura da studiare, per fortuna che amo questa materia. Sto per scendere le scale quando sento un voce familiare che mi chiama << Martina! >> mi volto e mi ritrovo Nicolas davanti << Hey Nico, ciao >> mi sembra che abbia l'aria leggermente preoccupata << Possiamo parlare? Ti prego, è importante ed è urgente >> << Okay...mi stai spaventando. È successo qualcosa? Damien sta bene? >> << Sì, no...Ti prego, vieni con me Martina, è davvero molto, molto importante, ti prego. Sono confusa, non capisco perché sia così nervoso e agitato ma qualcosa mi dice che ciò che ha da dirmi è molto importante.

Sono complicata avremo un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora