Guerriero-Non sei sola

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~Loro restano in silenzio guardandomi e io mi avvicino con passo frenetico verso al letto, afferro quel dannatissimo coso e lo schianto contro il suolo rompendolo a metà e mettendo fine definitivamente a questa storia. Alzo lo guardo infuriata per guardare quei tre, Diego ha il capo chino, Francisco mi guarda negli occhi e Jorge agli occhi chiusi con forza come se questa situazione ferisse lui. << Martina... >> osa dire mio fratello ma io lo guardo in cagnesco e poi esco rapidamente da quella stanza per andare nella mia. Ce l'ho fatta sono riuscita a controllarmi. Sbatto la porta della mia stanza e mi getto sul letto per poi sistemarmi sul fianco sinistro...e vorrei tanto riuscire a trattenere le lacrime che si sono formate nei miei occhi ma non posso e così mi limito a stringere i denti sul labbro inferiore per evitare di scoppiare letteralmente. Dopo un po' la porta delle mia stanza si apre e non c'è bisogno che mi alzi o faccia qualche movimento per vedere chi è entrato, so benissimo che è stato Francisco ad apre la porta seguito da Jorge e Diego...ovviamente << Martina... >> ci riprova mio fratello << ANDATE VIA! >> grido senza muovermi dalla mia posizione << Martina ti prego parliamone >> questa volta ad avanzare è Jorge << NO! ANDATE VIA! >> e questo e l'ultimo avvertimento << Noi volevamo soltanto... >> e questa volta Jorge non ho intenzione di ascoltare né te né quei due traditori. Scatto a sedermi sul letto e afferro il libro che è sul comodino per poi tirarglielo addosso << ZITTO! ZITTO! NON VI VOGLIO SENTIRE! NON VOGLIO SENTIRE NESSUNO DI VOI TRE! FUORI! >> grido a scuarcia gola indicando la porta e loro mi guardano con quelle espressioni di compassione che tanto odio << FUORI! >> ripeto questa volta afferrando la lampada che era sul comodino << Va bene...come vuoi. Volevamo soltanto aiutarti >> conclude mio fratello uscendo dalla stanza, Diego lo segue e poi Jorge ma quando sta per chiudere la porta si volta verso di me e so che vorrebbe dirmi qualcosa ma lo fulmino con lo sguardo prima che lo faccia così da farlo uscire in silenzio. Affondo nuovamente il volto nel cuscino mentre i ricordi del passato ritornano alla mia mente ma cerco di cacciarli via il prima possibile. Sospiro e so che non è il caso di mettermi a dormire così prendo le mie cuffie fuxia dalla borsa e le collego al mio galaxy s4 mini e premo il tasto play facendo partire "Warrior" di Demi Lovato, la mia canzone preferita. E le parole di quella canzone sono la mia forza, il mio segreto e la mia debolezza. "Questa è la storia che non ho mai raccontato. Ogni parola oggi devo liberare. Recuperare la luce che mi hai rubato senza pensare, come un criminale...e non ti puoi più fermare. Tutto il dolore e la verità indosso come una ferita di battaglia. Così umiliata, così confusa ero distrutta e schiacciata" Amo questa canzone perché sembra parlare di me. Chissà se io riuscirò mai a raccontare la mia storia, a liberarmi di quel tormento che da anni mi affligge. La verità è che io non credo che riuscirei perché io non sono forte, voglio soltanto sembrarlo per rassicurare me stessa ma è inutile.
"Adesso sono guerriero più forte è la mia pelle, adesso sono un guerriero, sono più forte di quella che pensavo. La mia armatura è fatta d'acciaio e nessuno può scalfirla. Adesso sono un guerriero che mai più cadrà un'altra volta." E vorrei pronunciare le parole del ritornello come se fossero mie e chissà magari in fondo lo sono, magari non è da deboli il mio comportamento. No. È inutile illudersi sono una debole, non riesco ad affrontare i miei problemi, non riesco a fingere che non esistano non sono ancora forte come vorrei...non sono un guerriero.
"Dalle ceneri sono rinata io, non voglio le tue scuse non sei altro che un bugiardo. Cicatrici dentro me non le dimostrerò un sopravvissuto per sempre io sarò." E sono sicura che non riceverei le sue scuse ma comunque non le accetterei mai perché so che non sarebbero sincere perché non è pentito di ciò che mi ha fatto. Mi sto sforzando di non mostrare le mie cicatrici ma qualcuno...lui...sembra riuscire a vederle alla perfezione. Non posso ancora definirmi una sopravvissuta non finché non avrò combattuto i fantasmi del mio passato.
"C'è una parte di me che non posso recuperare una bambina cresciuta troppo in fretta, non sarò mai più la stessa. Ora mi riprendo la mia vita non c'è niente che tu possa dire perché in ogni caso non accetterai le tue colpe." Una bimba che cresce troppo in fretta, che ha perso la sua innocenza troppo in fretta, che ha sofferto troppo e che ha conosciuto troppa crudeltà in questo mondo e ora non può tornare indietro come se nulla fosse perché sarebbe impossibile dimenticare. Porto entrambe le mani sui miei occhi che bruciano per le troppe lacrime versate in silenzio, sono pesanti e faccio fatica a tenerli aperti. Le canzoni della mia playlist scorrono e continuo ad ascoltarle, Strong forever sempre di Demi, if I were a boy di Beyonce, Really don't care ancora Demi, Tell me something I don't know Selena Gomez, Me duele amarte dei Reik, Noviembre sin ti sempre dei Reik, Perfecta Jessy y Joy, Because you live Jesse McCartney , Que él corazon no hable por mi delle fifth harmony, Give your heart a break di nuovo Demi e stranamente questa canzone mi fa pensare quel grandissimo idiota traditore del mio caro amico Jorge Blanco "Il giorno in cui ti ho conosciuto mi hai detto non mi innamorerò mai. Adesso ho capito che la paura ti ha impedito di amare" beh no lui non è paura è "essere stronzo" e basta. Ho perso il conto delle canzoni che ho ascoltato ma mi è servito a smettere di piangere e in parte anche di pensare. Le canzoni aiutano molto perché spesso dicono ciò che sentiamo, altre volte invece semplicemente ti aiutano a isolarti dal mondo che ti circonda, a farti smettere di pensare ai problemi. Alcune canzoni raccontano storie, storie in cui spesso riesco a rispecchiarmi...beh almeno quelle della mia playlist. Qualcuno mi toglie le cuffie alzo lo sguardo incrocio gli occhi verdi di Anahi la madre di Jorge. << Anahi... >> dico guardandola << Scusa cara ma ti sto chiamando e non mi sentivi >> mi sorride e io ricambio imbarazzata << M-mi dispiace >> << Non importa, sono venuta ad avvisarti che la cena è quasi pronta >> << Oh emm io...non ho molta fame >> dico chinando il capo << Tini...ascolta so di non essere tua madre e non voglio provare ad esserlo perché so che a stento mi conosci ma...se vuoi parlare di qualcosa, se stai male per qualcosa...io ci sono >> e ancora una volta questa donna mi lascia senza parole. Lei mi tratta come se fossi un'altra figlia e io non so cosa dire << Grazie >> sussurro quasi sapendo che è troppo poco da dire dato il modo in cui si comporta con me, lei mi fa un lieve sorriso e poi esce dalla stanza chiudendola. Mi rimisi le cuffie e mi sistemai sul letto continuando ad ascoltare le canzoni fino a quando non finì la playlist. Guardai l'orologio che segnava le 23:00 decisi di mettermi il pigiama andarmi a lavare i denti e poi infilarmi sotto le coperte anche se comunque non avrei dormito ma patto o meno non avevo nessuna intenzione di andare nella sua stanza, di stare con lui o di dormire con lui. In questo momento lo odio e se potessi vorrei soltanto strangolarlo. Continuo a girarmi e rigirarmi nel letto decisa a non chiudere gli occhi per non addormentarmi e so che devo distrarmi, così prendo il cellulare e comincio a vestire Sailor moon su gioco.it...okey è stupido ma dovrò pur trovare qualcosa da fare. Il mio cellulare segna la batteria scarica allora prendo il caricatore e lo metto in corrente. Fisso un'altra volta la sveglia adesso segna 1:12. Sospira tornando a letto e stendendomi sul fianco sinistro, guardo fuori dalla finestra la luna che splende e le stelle intorno quando qualcuno bussa alla mia porta. Allora ricordo di non aver chiuso la porta a chiave ma non posso farlo adesso così mi limito a chiudere gli occhi e fingere di dormire. Bussano ancora e io resto in silenzio, due persone frullano nella mia testa e spero tanto che fuori dalla mia porta ci sia la seconda. La porta si apre leggermente << Tini?...Tini sei sveglia? >> mentalmente tiro fuori un sospiro di sollievo, è la seconda ovvero Jorge. Sento il rumore della porta mentre viene richiusa e i suoi passi che si avvicinano a me, non voglio parlare con lui quindi continuerò a fingere di stare dormendo. << Tini? >> ripete e questa volta so che non è lontano dal mio viso perché l'aria calda che fuoriesce dalle sue labbra mi sfiora il viso. Resta in silenzio per qualche secondo, poi allunga la mano sinistra per accarezzarmi i capelli. << Vorrei tanto che tu capissi...non abbiamo preso quel coso per farti incazzare o altro. Lo abbiamo fatto solo perché volevamo capire cosa ti faceva stare così male. Magari hai ragione ad essere arrabbiata, magari dovevamo stare al nostro posto e aspettare che tu ci dica qualcosa ma...quando una persona a cui tieni sta male fai tutto il possibile per capire come aiutarla senza pensare alle conseguenze. In ogni caso quell'aggeggio era già rotto dalla prima volta che lo abbiamo visto. >> fa una pausa ma continua a toccarmi i capelli << Vogliamo solo cercare di proteggerti e so che se in questo momento fossi sveglia mi grideresti contro che non hai bisogno >> lo sento sorridere e nel momento in cui la sua mano si solleva dal mio capo so che si è alzato in piedi. << Per questa notte mi addormenterò qui, buono buono >> dice e io non ho la più pallida idea di dove sia, lo avverto sospirare e poi un rumore mi annuncia che si è seduto a terra. Dopo un po' apro lentamente gli occhi e lo vedo, è seduto sotto la finestra con le braccia incrociate, il capo poggiato alla perte leggermente inclinato con gli occhi chiusi e le gambe stese sul pavimento. Sorrido guardandolo dopo un po' e senza neanche rendermene conto chiudo gli occhi. È buio. C'è una scrivania. Io cammino nel buio dirigendomi verso questa, mi sento osservata e so che è perché c'è davvero qualcuno che mi sta scrutando. << Martina! >> mi guardo intorno, qualcuno mi sta chiamando << Martina!!! >> mi guardo introno ma non posso vedere niente << Martina svegliati dannazione! >> svegliati? E così all'improvviso apro gli occhi, ho il cuore che mi batte all'impazzata come ogni volta che faccio questo incubo, cerco di capire cosa sta succedendo e mirendo conto che qualcuno mi sta abbracciando. << Finalmente era ora! >> mi stringe ancora più forte e io riconosco la voce di Jorge e anche il suo profumo chinando il capo poggiando la narice sulla sua spalla ma non rispondo all'abbraccio. È stato lui a svegliarmi dall'incubo. << Come ti senti? >> chiede sciogliendo l'abbraccio. Mi guardo le mani tremani illuminate dal lume che è sul mio comodino e poi volto lo sguardo verso questo. Prendo la bottiglina d'acqua e bevo un sorso << Sweety? >> alzo lo sguardo e incrocio gli occhi preoccupati di Jorge << Va un po' meglio? >> annuisco e poi ripongo la bottiglina d'acqua sul comodino. << Cos'è successo? >> chiede allungando una mano per spostarmi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. << Io...non è successo niente >> riesco a malapena a parlare, lui serra le labbra in una linea dura e so che non mi crede ma non proverà a forzarmi. << Mi fai un po' di spazio? >> domanda dopo un po' e in un momento di confusione io annuisco e mi sposto per farlo stendere al mio fianco, anche io torno a coricarmi e lui copre entrambi con il lenzuolo. Mi avvolge il braccio destro intorno alle spalle e io stringo la sua canotta nera nei pugni delle mani il suo braccio destro circonda la mia vita, mi da un bacio sulla fronte e io chiudo gli occhi riuscendo a calmarmi. Vorrei non riaddormentarmi ma non ci riesco, ho pianto troppo e i miei occhi sono troppo pesante per non chiudersi...così finisco col lasciarmi andare, ma questa volta c'è Jorge accanto al mio fianco. Il giorno seguente mi sveglio da sela nel mio letto, sospiro e affondo il volto nel cuscino...sento un profumo familiare su di esso, lo respiro e allora riconosco l'odore di Jorge. Mi sollevo mettendomi a sedere, guardo la finestra e ricordo quello che è successo ieri sera. Guardo la sveglia segna le 7:10, devo muovermi, mi alzo dal letto e mi dirigo verso il bagno per una doccia veloce. Appena tornata in camera indosso i miei jeans grigi che aderiscono bandiera americana e la indosso, poi prendo gli stivaletti bassi con il cinturino dello stesso core della bandiera e posso definirmi pronta. Mi guardo allo specchio e sto per prendere la borsa quando il ritornello di "give your heart a break" risuona nella mia stanza. Afferro il cellulare e leggo nome della mia migliore amica sul display << Hey! >> dico rispondendo << Hey hey hey! Sei già uscita di casa? >> << No in realtà stavo andando a fare colazione >> << Grande! Che ne dici di venire da me dopo scuola? >> << Mmm...si ci sto! >> << Grande! Portati anche il pigiama e il cambio per domani >> << Perché? >> << Secondo te? >> la sento ridere e allora faccio 2+2 << Non vuoi restare da me a dormire? >> chiede con un tono di voce un po' deluso << Oh si! Si certo che si! >> rispondo rapidamente << Perfetto! A tra poco! >> e detto questo mi stacca il telefono in faccia. Sospiro, non è che non voglia dormire a casa di Lodo ma...ma niente. Apro l'armadio e prendo una seconda borsa e ci infilo dentro l'occorrente. Quando scendo le scale per arrivare al tavolo dove stanno facendo colazione sento le voci dei ragazzi che ridono e scherzano. Appena entro in sala da pranzo cade il silenzio, ci sono solo loro tre e Fernando a fare colazione << Emm...Buongiorno sorellina >> dice Fran seguito dagli altri tre ma io non rispondo a nessuno di loro, mi siedo al mio posto e prendo la tazza << Vuoi che te lo versi io? >> chiede Diego quando prendo la caraffa di latte << No grazie. So farlo da sola >> rispondo fredda senza degnarlo di uno sguardo. Ce l'ho ancora con loro tre per la storia di ieri << Diego non voleva dire questo... >> interviene Jorge seduto al mio fianco e io lo fulmino con lo sguardo facendolo ammutolire. Finito di fare colazione ci dirigiamo verso l'auto, nessuno dice nulla fino all'arrivo all'università. Appena l'auto si ferma apro la portiera e mi allontano da questa entrando all'università << Ciao Tini! >> mi saluta Candelaria avvicinandosi a me e schioccandomi un bacio sulla guancia << Ciao Cande! >> la saluto ricambiando il bacio << Come stai? >> mi chiede con il suo ampio sorriso stampato sul volto << Bene grazie! E tu? >> << Idem! Qualche volta dovremmo fare qualcosa insieme non credi? >> << Si certo mi piacerebbe >> e sono sincera, non conosco molto bene Candelaria ma lei ha qualcosa...un non so che che mi fa stare bene in compagnia un po' come Lodo...si in fondo credo che loro si somiglino molto sotto certi aspetti...tranne per il fatto che Lodo è molto diretta mentre Cande cerca sempre di non ferire i sentimenti degli altri. << Grande! Magari questo fine settimana puoi venire da me insieme alla tua amica Lodovica no? >> << Glielo chiederò ma non credo sarà contraria >> con la coda dell'occhio vedo i tre moschettieri che stanno per avvicinarsi a noi e così decido di svignarmela << Ora devo andare! Ci si vede ciao Cande! >> esclamo dandole un bacio sulla guancia e avvicinandomi agli armadietti dove già so di trovare Lodovica << Tragedia. Catastrofe. Sciagura! >> rido alle parole della mia amica che tira fuori tutta la roba dall'armadietto << Che stai facendo? >> << Non trovo il libro di biologia! >> << Ma Lodo oggi non abbiamo biologia! >> << Lo so! Ma non lo trovo più...non è che per caso ce l'hai tu? >> << Mmm...quando vado a casa controllo okey? >> << Okey >> sbuffa lei, entrambe ci chiniamo per raccogliere tutto quello che aveva gettato a terra e riporlo nell'armadietto. La campanella suona ed entrambe ci dirigiamo verso la nostra classe.
<< Stasera ci divertiremo! >> mi dice Lodo mentre usciamo dall'aula della prima ora << Hey quasi dimenticavo! Cande ci ha invitate entrambe a casa sua il fine settimana ci stai? >> << Dipende...ci saranno i tre idioti? >> << Nop! Cioè non li ha nominati >> << Allora ci sto! >> << Perfect! >> mentre stiamo camminando sentiamo le voci di qualcuno in lontananza che pronuncia il nome di Lodovica. Ci fermiamo e voltandoci vediamo Nicolas che ci corre dietro, qualche passo più indietro c'è Damien che cammina tranquillamente ridendo mentre guarda il suo amico. << Ciao Nico! >> dice Lodo guardandolo quando si ferma dinnanzi a noi con l'affanno << Ciao! Io...ho...il tuo libro di biologia. Credo di averlo preso per sbaglio >> dice tendendoglielo << Oh! Meno male credevo di averlo perso!!! >> esclama lei prendendolo. Damien arriva accanto a Nico e gli poggia una mano sulla spalla << Ha fatto una corsa per consegnartelo >> dice e poi sposta lo sguardo su di me sorridendomi e facendomi l'occhiolino, io ricambio il sorriso leggermente imbarazzata. << Non era necessario! Potevi anche restituirmelo domani! >> guardo Lodovica e scoppio a ridere << Si così avrebbe avuto la scusa perfetta per non fare gli esercizi! >> intervengo io << Si esatto! >> ammette Lodo e tutti e quattro ci mettiamo a ridere. << Hey ragazze vi va se domani andiamo a fare un giro al centro commerciale? >> chiede Damien e a rispondere è Lodovica << Ci piacerebbe ma non abbiamo la macchine e tanto meno qualcuno che ci accompagna << Ce l'ho io la macchina! Voi dovete solamente dire si! >> risponde lui. Io e Lodo ci lanciamo uno sguardo e poi sorridiamo << Sip! >> diciamo all'unisono << Copiona >> dico spingendola << Hey avevi ragione è divertente da dire! >> << Allora domani all'uscita da scuola ce ne andiamo tutti insieme al centro commerciale! >> al termine delle parole di Damien la campanella suona e quindi siamo costretti a separarci e ognuno per la sua strada. All'uscita venne a prenderci il padre di Lodovica, mentre eravamo diretti verso casa sua mi arriva un sms sul cellulare da Francisco "Dove sei? Ti stiamo aspettando vicino l'auto" avevo dimenticato di dirgli che non sarei tornata a casa con loro, beh poco importa "Sono in macchina col padre di Lodo. Resto a dormire da lei." Invio il messaggio "Grazie dell'avviso eh sorella" figurati Fran. Sono ancora arrabbiata con te, dovresti ringraziare il cielo solo perché ti ho risposto. << Hey siamo arrivati! >> esclama Lodo scendendo dall'auto e io la seguo. La casa di Lodo è molto bella, ha un cancello nero fuori e la casa è circondata da un giardino abbastanza grande con tanti fiori, la struttura di due piani a forma rettangolare è bianca e vicino la porta d'entrata ci sono due vasi con delle piante rampicanti. Il padre apre la porta di casa e poi ci invita a passare per prime. Il padre di Lodovica è un uomo molto gentile e simpatico un po' in carne e poco più alto di noi, hai dei baffi grigi e i capelli neri in poche parole è una persona...squisita! Mi ha fatto sempre ridere usare la parola "squisita" per una persona la trovo così ridicola no? L'interno della casa era molto moderno a terra c'era il parquet color ciliegio, la madre di Lodovica si trovava in cucina, le somiglia molto, ha dei lunghi capelli neri raccolti in una coda di cavallo e gli occhi marroni, è alta e ha un bel fisico. Appena entriamo in cucina ci saluta con un bacio sulla guancia e poi ci dice di andarci a lavare le mani per il pranzo. Quella sera i genitori di Lodovica sarebbero usciti a cena fuori così saremo rimaste solo noi due e...beh l'intera casa. << Che facciamo? >> chiedo gettandomi a peso morto su uno dei divani in pelle beige, << Mi sembra ovvio ci vediamo un film in streaming! >> risponde la mora attaccando il cavetto HDMI della televisione al pc << Cosa guardiamo? >> domanda mentre apre la pagina di Google << Che ne dici se ci facciamo una maratona di Step up? >> propongo io, amo Step up! << Grande idea! Ci sto! >>. Lodovica prepara i pop corno e porta anche le gocciole, i cookie, e un recipiente con delle barrette di cioccolato della Milka. Grande cena! << Il secondo è il mio preferito! >> dico guardando l'inizio << Si anche il mio, amo la scena del ballo sotto la pioggia >> << Si!!! Spettacolare! >>. Continuiamo a strafogarci tra pop corn e cioccolata. << Hey Tini...ti volevo dire. Sbaglio o oggi non hai proprio parlato con i tre moschettieri? >> Lodovica ha una manciata di pop corn in bocca mentre parla e mi fa morire dal ridere << Non sbagli...ieri abbiamo litigato >> rispondo io << Come mai? >> questa volta ingoia prima i pop corno e poi apre bocca. << Ecco...io...stavo male per una cosa e loro si sono impicciati troppo. Mi sono arrabbiata molto e quindi non gli rivolgo neanche più la parola >> decido di dire la verità...ma non tutta << Mmm...però senti, se lo hanno fatto in buona fede non capisco perché ti devi arrabbiare. Cioè tu lo sai che io non li sopporto no? Ma quel che giusto è giusto...non puoi avercela con loro perché si sono preoccupati per te, è il loro modo di volerti bene inoltre anche io se vedo una persona cara stare male farei qualsiasi cosa per cercare di aiutarla >> sospiro e formo una linea con le labbra perché una parte di me sa che ha ragione. Forse ho avuto una reazione esagerata con loro...ma quando ho visto quel maledetto aggeggio infernale non ci ho visto più. È più o meno mezzanotte quando il quarto step up finisce e io e Lodo stiamo praticamente dormendo sul divano. I suoi genitori erano già tornati verso la fine del terzo e ci avevano detto di non fare troppo tardi...certo. Andiamo in camera di Lodo, è una stanza molto carina, ci sono due letti e una scrivania bianca con la sedia girevole in plastica lilla, le pareti sono ricoperte da una carta da parati del medesimo colore con delle scritte. Noto che nell'angolo destro ha uno di quei coso enormi rettangolari con la luce dentro, quello che ha il gel che fluttua all'interno com'è che si chiama?...Lava lamp! Si ecco come si chiama, è bellissima assolutamente ipnotizzante, osservo le bolle all'interno che si muovono e anche i brillanti sembra quasi una magia << Hey ti sei incantata? >> chiede la mia amica fissandomi e io le sorrido << Sip! È bellissima >> << Grande! So cosa regalarti per il tuo compleanno! >> rido e poi la seguo dirigendoci verso il bagno.
Siamo a letto e io fisso il soffitto. Ho paura che se mi addormento anche Lodovica saprà del mio incubo...e io non voglio che anche lei si preoccupi per me, ci sono già troppe persone che cercano di scavare nel mio passato e si mi riferisco a quei tre idioti. Mi stendo sul fianco sinistro come al solito tenendo la testa sul cucino, respiro l'odore ma non c'è il suo profumo...ovviamente Martina cosa ti aspettavi? Poggio il mio braccio destro intorno alla vita, mi sono così abituata a dormire accanto a Jorge che adesso mi fa strano non sentire il calore del suo corpo dietro la schiena e le sue possenti braccia intorno la vita. Mi volto verso Lodovica magari è ancora sveglia << Hey Lodo? >> nessuna risposta << Lodovica? >> ci riprovo ancora inutilmente. A quanto pare si è addormentata in fretta...e ha anche il sonno pesante. Ritorno nella posizione di prima quando sento il rumore del mio cellulare vibrare. Guardo Lodovica, lei dorme come un ghiro. Afferro il mio Galaxy e dopo averlo sbloccato vedo che c'è un messaggio su whatsapp. Chi manda messaggi all'una di notte?! Emm...cioè di giorno...si dice di giorno? Il messaggio è di Jorge e un sorriso stupido si forma sul mio volto al leggerlo "Stai dormendo?" "Si che vuoi?" rispondo mettendo anche la faccina rossa arrabbiata. "Niente...buona notte" ma che risposta è?! Okey ho capito pensa che sono ancora arrabbiata ma non avrei usato la faccina se fossi davvero arrabbiata "Guarda idiota che stavo scherzando 😒" immediatamente gli mando anche un altro messaggio "Non voglio addormentarmi perché...beh lo sai" per alcuni secondi non mi risponde e mi chiedo se si sia addormentato ma per fortuna poi leggo che sta scrivendo un messaggio "Posso chiamarti?" sgrano gli occhi chiamarmi?! A quest'ora?! "No Lodovica sta dormendo. Potrei svegliarla" "Cambia stanza, ci sono due piani no?" sospiro...guarda un po' tu cosa devo fare per colpa di questo grandissimo idiota. << Lodo? >> ci riprovo per assicurarmi che abbia davvero il sonno pesante e per fortuna è così. Vado in cucina e accendo la luce, chiudo la porta, le stanze sono tutte al piano di sopra quindi sono sicura di non disturbare nessuno da qui "Chiama" invio l'sms e mi siedo sulla credenza aspettando che il telefono mandi segnali della chiamata che non tardano ad arrivare...<< Pronto? >> e pensandoci è stato stupido da parte mia dire "Pronto?" dato che già sapevo chi era << Sono io >> risponde lui e mi scappa una piccola risata << Ma no non mi dire...all'una di notte mi chiama sempre così tanta gente >> << Girono. L'una di giorno, quella di sera è l'una di pranzo >> risponde ovvio e io sbuffo << C'è la luna e il cielo è blu NOTTE. Per me è l'una di NOTTE. >> << Quindi per te viene prima 13 e poi 1? >> << Ma no!!! Che c'entra?! >> << C'entra! L'1 è di mattina le 13 di sera di conseguenza questa è l'una di giorno >> << Jorge se mi hai chiamato solo per discutere dell'una di giorno e l'una di notte ti stacco il telefono in faccia! >> lo sento ridacchiare prima che ritorni a parlare << Vuoi fare un giro? >> << Co-cosa?! >> chiedo guardando l'orologio << Dai, tanto non vuoi dormire e io neanche voglio. Potrei prendere la moto e così facciamo quel giro che tanto ci tieni a fare senza casco >> mi mordo il labbro inferiore. La proposta per me è davvero allettante e lui lo sa. Si lui sa sempre come prendermi e questo a volte mi irrita. << Sweety?...allora? >> << E se Lodo si accorge che non ci sono? >> << Non se ne accorgerà se al suo risveglio ti troverai a casa sua, basta che lasci una finestra aperta al piano terra e il gioco è fatto >> chiudo gli occhi e ci rifletto per qualche istante...mi sembra di sentire l'ebrezza del vento che mi accarezza viso << Okey ci sto >> e le parole sembrano quasi uscire da sole dalla mia bocca << Perfetto, sarò lì tra cinque minuti ti mando un messaggio >>. Corsi in bagno a prepararmi e appena mi arrivò il messaggio mi avvicinai al letto di Lodo << Lodo? Lodovica? >> la scossi un po' per vedere se si svegliava ma definitivamente dorme come un ghiro...mi ricorda Diego...questa me la devo segnare per prenderla in giro. Scendo al piano di sotto cercando di fare meno rumore possibile, apro la finestra del salotto e poi esco fuori. Jorge mi sta aspettando in sella alla sua moto e ha qualcosa dietro la schiena che non riesco a focalizzare bene << Ma che ti sei portato? >> chiedo guardandola e adesso posso distinguere chiaramente la fodera di una chitarra << Tieni prendila tu >> dice togliendosela di dosso e passandola a me << Perché una chitarra? >> << Lo scoprirai, su monta in sella >> faccio come mi ha detto e gli cingo la vita con le braccia mentre lui fa risuonare il motore della BMW HP4. Fa freddo. Sto congelando. Ma il vento in faccia e i capelli letteralemente al vento sono qualcosa di assolutamente inspiegabile!!! È così forte! Così...adrenalinico, così...magico. Anche se credo che a differenza dei personaggi nei cartoni animati e le attrici nei film i miei capelli saranno tipo un accumulo di nodi alla fine del viaggio. Jorge accelera andando ancora più veloce e io stringo di più le braccia intorno alla sua vita << Paura? >> mi chiede guardandome dallo specchio retrovisore << Neanche per sogno!!! >> grido in modo che mi posso sentire al di sopra del rumore della moto. Arriviamo alla stessa spiaggia di ieri, lui scende per primo e poi mi tende la mano ma prima di prenderla e scendere dalla moto mi tolgo le scarpe << Vieni, dai a me la chitarra >> dice togliendomela di dosso. Credo che una delle sensazioni più belle del mondo sia sentire la sabbia fredda a quest'ora della not...del giorno...di quel che sia tra i piedi. Guardo Jorge che cammina pochi passi più avanti di me e do' un calcio nella sabbia gettandogliela addosso << Che fai scema? Mi sporchi il jeans e mi fai entrare la sabbia nelle scarpe >> << Toglitele! >> si ferma e apre la fodera della sua chitarra tirando fuori un grande telo per poi sedercisi sopra, si toglie le scarpe e i calzini e poi prende la chitarra dalla custodia << Allora...mi vuoi dire perché hai portato quella chitarra? E comunque sappi che sono ancora arrabbiata con te >> tico sedendomi accanto a lui e prendendo una manciata di sabbia tra le mani per poi vedere come vola via. << Oggi ho scritto una canzone >> << Ah si? Tu scrivi canzoni? >> << Si è una delle mie tante qualità >> << Wow! Se continui così mi farai pensare che la tua lista di pregi superi quella dei difetti >> lui sorride leggermente chinando gli occhi sulle corde della chitarra che tiene tra le mani. << Che stai aspettando? Suona! >> lo sprono, dato che non si muove e allora comincia a suonare. << Quizás no percibimos que cuando estabas sufriendo...Hablamos por horas. Se nos pasó el tiempo Oh, oh. >> Forse non percepiamo che quando stavi soffrendo...abbiamo parlato per ore. Il tempo è volato. Prende fiato e poi continua
<< Y aunque tu sigues llorando aquí estoy para ayudarte asegurarme de siempre cuidarte. >> e anche se tu continui a piangere io sono qui per aiutarti, assicurarmi di prendermi sempre cura di te. E queste parole sono così belle e confortanti che non posso nascondere un sorriso a trentadue denti
<< Y sé que es así, cada minuto, junto a ti, cada segundo, pase lo que pase entiende bien...Que sola no estás que Aquí yo siempre estaré Porque tú lo sabes que nunca te dejaré. Que sola no estás Sé que siempre te sostendré contigo me quedaré y nunca te dejaré porque sola no estás Porque sola no estás Oh, oh >> E so che è così, ogni minuto, insieme a te, ogni secondo, accada quel che acada capiscilo bene...che non sei sola che io sarò sempre qui perché tu lo sai che non ti lascerò mai. Che non sei sola so che sempre ti sosterrò con te io sarò e non ti lascerò mai perché non sei sola Oh,oh. Il ritornello è qualcosa di speciale, qualcosa che mi fa stare bene e la melodia anche fa la sua parte, mi fa battere forte il cuore e mi specchio nei suoi occhi verdi che in questo momento stanno brillando come stelle sotto la luce della luna e credo che anche i miei occhi si siano illuminati.
<< Cuando sientas que no puedes Y que lo has perdido todo Si nadie te oye yo estaré escuchando. Woah oh!
Tienes que creer en mi. Aunque no me veas estoy ahí ayudándote a seguir. Oh, oh >> Quando senti di non farcela più e che hai perso tutto...se nessuno ti sente io ti starò ascoltando. Woah oh! Devi aver fiducia in me. Anche se non mi vede io sono lì ad aiutarti ad andare a vanti. E poi ritorna il ritornello seguito da una nuova strofa.
<< No importa lo que hoy pueda pasar, solo no tengas miedo. Oh, oh, oh, oh, oh, woah oh, oh oh, oh oh, oh. Y mientras yo respire prometo hoy cuidar tus sueños
Que sola no estás Sé que siempre te sostendré contigo me quedaré y nunca te dejaré porque sola no estás Porque sola no estás Oh, oh >> Non importa ciò che può succedere, non avere paura. Oh oh oh oh oh woah oh oh oh oh. E fino a quando respirerò prometto di custodire i tuoi sogni. Appena la canzone finisce spingo il mio corpo verso di lui avvolgendogli il collo con le braccia << è bellissima! >> e dico solo questo perché non credo esistano altre parole per descrivere la bellezza delle sue. Dopo un po sento la sua mano sinistra posarsi sulla scapola per ricambiare l'abbraccio. << L'ho composta oggi pensando a te >> sciolgo l'abbraccio e torno a sedermi per guardarlo negli occhi << Non abbiamo visto niente sul quel coso, quando lo abbiamo raccolto da terra era già fuori uso...ma in ogni caso volevamo vedere cosa c'era sopra solo per aiutarti non per farci gli affari tuoi >> sospiro guardandolo e mi porto le ginocchia al petto rivolgendo lo sguardo verso il mare. << È buio... >> dico continuando a tenere gli occhi sul panorama, lui fa una piccola risata mentre ripone la chitarra nella custodia. << Si beh...sono le 2:18 del giorno non pretenderai di vedere già la luce del sole >> << C'è una scrivania... >> continuo io e so di aver attirato la sua attenzione perché adesso mi fissa col suo sguardo penetrate, attento, che cerca di leggere dentro...forse è per questo che non voglio voltarmi a guardarlo perché ho paura che possa arrivare troppo in fondo.

Sono complicata avremo un amore complicatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora