Bullying.
La suola dei miei Dr.Martens neri camminava per le strade ghiacciate di San Pietroburgo, con la mano mi tenni il liquido caldo che usciva dal mio naso.
Presi il telecomandino per aprire il cancello di casa mia, entrai di fretta, suonai il campanello di casa, ad aprirmi fu mio padre.
"Anya tesoro cosa é sucesso!?" Mio padre era visibilmente preoccupato.
"Tranquillo papà sono solo caduta, lo sai come sono sbadata no?" Dissi sperando di essere credibile.
"L'altra volta il labbro, poi la guancia ora il naso! Devi stare attenta shviak!"
"Si papà." Abbracciai mio padre ed entrai in casa.
"Aleksej? Come sta? Si è ripreso?" Sperai mentalmente che mio fratello si fosse ripreso.
"No tesoro, no, ma ora vai a pulirti il naso." Disse mio padre addolorato.
Sali su, la voragine che avevo al petto si faceva sempre piú grande levandomi sempre di piú il respiro, mi andai a pulire subito il naso e subito dopo andai nella stanza di Aleksej.
"Amore posso entrare?" Entrai, la stanza di mio fratello era come quella di un ospedale di pediatria.
"Nani." Disse il mio piccolo senza forze.
"Shh piccolo, ti sforzi troppo così." Dissi mettendomi seduta vicino a lui, gli accarezzai i capelli biondi.
"Ho sentito mamma e papà dire che il male mi sta attaccando al cuore." Cosa? Era come se il mondo si stesse fermando, delle lacrime si presentarono.
L'emorragia stava attaccando il cuore del mio piccolo Aleksej e io non potevo fare niente, mi sentivo inutile.
"Amore devi fare una cosa per me." Dissi baciando la testa di mio fratello.
"Cosa Nani?"
"Combatti." Singhiozzai.
"Perché piangi Nani?"
"Tranquillo piccolo, combatti soldatino mio." Lo cullai un pó e gli cantai la ninna nanna, e poco dopo si addormentó.
Scesi giù e andai in cucina.
"Tesoro." Vidi mia madre e mio padre abbracciati.
"Papà mamma Aleksej morirà?" Dissi fiondandomi nel loro abbraccio.
"No amore." Disse angosciata mia madre.
******
Ero appena uscita da scuola, ieri nemmeno mangiai, non ne avevo voglia, sentivo qualcuno ridere dietro di me, mi girai, aumentai il passo, andai a sbattere contro qualcuno.
"Dove vai tesoro?"
"Igor ti prego basta." Dissi supplicandolo, con i due ragazzi che mi seguivano prima, mi trascinarono nel solito vicolo.
"Si Covoski, ti farò anche una sega." Alinaa toccava il cavallo dei pantaloni di Covoski.
"Oh eccoti cuginetta." Si girò guardandomi.
"La sistemo ora, cosi potremo scopare prima." Un calcio nella pancia.
"Fatele piú male del solito." Disse senza pietà mia cugina.
"No basta vi prego!" Gridai con tutto il fiato, il mio corpo sta diventando un'ammasso di dolore.
"Stai zitta puttana!" Sto perdendo le forze, sentí mia cugina dire "basta così anche per questa volta é sistemata" e andarsene.
Sentivo dolore in ogni centimetro della mia pelle, vidi solo un ragazzo venire nella mia direzione.
"Ja-james"
"Chi è stato!?" Mio cugino mi toccava per vedere se avevo ferite piú profonde.
"Basta Anya devi parlare! Sei vittima di bullismo capisci!" Senti solo il mio corpo sollevarsi da terra, e capí che non sarebbe stata l'ultima volta che mi avrebbero picchiato.
Ciao!
Primo capitolo eh? Lo trovo pieno di significato, mi piace davvero tanto la parte di Aleksej e di Anya.
Bhe spero di aggiornare domenica
Un bacio!
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The benninig of the end.
Teen FictionTrovavo la vita del tutto priva di senso, odiavo la vita, la mia. Mi è stato tolto tutto. Nella mia vita sono sempre stati presenti due colori che più che colori erano dolori. Nero le tenebre. Rosso? Sangue, il mio sangue, quello di mio fratello e q...