Capitolo 2

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Era sabato, per cui a scuola non ci sarei dovuta andare, infatti mi svegliai verso le 10. Presi il cellulare e trovai 5 chiamate perse da Manuela, più 1 messaggio, sempre da lei.

'Cogliona ma non dovevamo andare a colazione insieme al White bakery? Come al solito mi dai buca stronzaaa.'

Oh cazzo me n'ero dimenticata, beh comunque la sua finezza meritava un mongolino d'oro.

'Scusa non ho sentito la sveglia ci vediamo stasera, andiamo a cena insieme ok?'

'Ook e beviti una tanica di caffè , se per caso dovresti addormentarti anche oggi dandomi di nuovo buca'

'Nah.'

Andai in cucina a prepararmi la colazione, mi ero svegliata con una fame assurda.

Una volta finito chiamai mia madre per chiederle dove si trovasse.

"Mà dove sei?"

"Al lavoro torno oggi alle 5 perché?"

"No niente così. Ciao."

Dissi per poi riattaccare, non avevo un bel rapporto con mia madre. I miei erano separati ed ero figlia unica, che tristezza.

Approfittandone del fatto di essere sola andai a fumarmi una sigaretta fuori il balcone.

Poi chiamai Manuela.

'Oi dimmi.' Rispose.

'Sono sola, vieni a pranzo da me?'

'Mh si vabene fra un ora sto lì da te.'

'Ok bye.'

Incominciai a dare una sistemata alla casa, ovviamente dovevo pensarci sempre io. Poi andai a farmi una doccia veloce, mi preparai dopo di che uscii di casa, dato che sotto casa mia c'era il Nando's andai ad prendere del cibo li.

Sentii suonare alla porta, era lei.

Neanche mi salutó che:

"Che si mangia?"

"Cibo da Nando's, comunque ciao anche a te."

"Ah si, ciao HAHAHA."

Si sedette subito facendomi capire di essere affamata, così iniziammo a mangiare subito.

"Mmh che buono." Esclamó.

"Comunque ho mandato la richiesta d'amicizia a Yuri su Facebook."dissi.

Mi prese il telefono, andó sul mio facebook e andó a controllare le notifiche.

"Te l'ha accettata." Disse entusiasta.

"Non è vero mi prendi in giro."

"No, controlla tu."

Presi il telefono in mano, ed era proprio vero, l'aveva accettata 2 minuti fa. Poco dopo mi arrivó un messaggio da lui.

'Ci conosciamo?'

Ok ora cosa gli avrei risposto?

'No ma.. Ecco, vengo sempre nel bar in cui lavori così ti ho aggiunto..'

'Ah. Ok, ciao.'

"MA VAFFANCULO STRONZO."urlai presa dalla rabbia.

"Ehi ehi tranquilla." Mi rassicuró Manu abbracciandomi.

"Vedrai che col tempo le cose potrebbero migliorare, è normale che sia diffidente, non vi conoscete."

"E cosa dovrei fare allora?"

"Frequenteremo più spesso il bar e vedrai che si accorgerà di te."

"Ma sono mesi che lo inseguo e non accade niente."

"Mai dire mai."

Poi continuammo a mangiare.

"Io stasera non ci vado a cenare li." Dissi io.

"E invece si."

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Ci preparammo per uscire la sera, appena finito presi i soldi dal portafogli di mia madre e uscimmo salutandola.

"A che ora torni?" Chiese.

"Se potessi mai. Quindi non lo so, ciao." Risposi sbattendo la porta.

Ci passarono a prendere degli amici, con la macchina, poi andammo al solito bar. Speravo che Yuri si ingelosisse vedendomi insieme ai ragazzi, invece no, non appena arrivammo mi osservó con aria indifferente, e quanto venne a prendere l'ordinazione non mi rivolse mezzo sguardo, ma si rivolse agli altri. Stronzo, ma che gli avevo fatto?

Una volta prese le ordinazioni sparì,e finalmente potevo prenderlo a parole.

"Quello stronzo."

"Sh calma vedrai che le cose cambieranno fidati."

Mi rassicuró Manu.

Venne a servirci sempre lui, ma questa volta mi guardó per un paio di secondi, e rimase perfino immobile, anche se per poco, io ovviamente incrociai i suoi occhi.

Capivo sempre meno il suo atteggiamento.

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Tornata a casa, andai su Facebook e c'era un altro messaggio, da Yuri, il cuore stava per scoppiare.

'Eri quella al tavolo 26, con quel vestito blu?'

Ma che cazz..?

'Si, perché?'

'No no niente."

'Ok. Ma è vero che c'è un cameriere pazzo?' Volevo introdurre conversazione con lui, così, anche se già sapevo che c'era un cameriere pazzo che spaventava i piccioni, glielo chiesi lo stesso.

'Si e stai lontano da lui.'

Questa risposta mi mandó in tilt.

' perché?'

'Fidati di me, buonanotte.'

Cioè io avevo parlato con lui è ancora realizzo.

Era così misterioso, lo detestavo.

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