Capitolo 6.

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Il Natale si stava avvicinando, era la mia festività preferita.
C'erano le vacanze, per cui niente scuola.
Mi svegliai ed erano le 11:00, guardai dalla finestra e c'era la neve, amavo la neve. Mi vestii velocemente, indossando anche il cappello e i guanti, poi scesi sotto in cortile, e mi sedetti su una panchina. Mi accesi una sigaretta e osservai la neve che scendeva delicata davanti ai miei occhi.
Poi chiamai Manuela e le chiesi se voleva venire a pranzare da me.
Dopo vari squilli finalmente rispose.
"Pronto." Disse con voce impastata dal sonno.
"Ehi, scusa ti ho svegliato?" Risposi mortificata.
"Si ma non fa niente."
"Vuoi venire a pranzo da me? C'è la pizza, cioccolata calda, film.."
"Dammi mezz'ora e sono da te, a dopo."
Spensi la sigaretta e risalii su per riordinare un po' la casa.
"Mamma viene Manu a pranzo."
"Vabene."
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45 minuti dopo qualcuno suono alla porta, aprii, ed era lei. L'abbracciai forte ,era da tanto tempo che non la vedevo.
"Entra." Le dissi afferrandogli la mano e trascinandola nella sala da pranzo, avevo una fame da lupi. La mia casa profumava di pizza e di coccolata, dato che mia mamma aveva preparato un dolce al cioccolato.
"Mmh che buon odore." Annusai.
"Già." Concordó Manu.
"Ciao Manuela, accomodati." Salutó mia madre cordialmente, e nel frattempo cominció a servire la pizza che era molto invitante.
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"Oggi andiamo al White bakery? Ci sono anche gli altri, c'è Matthew." Disse Manu.
"Dobbiamo per forza?" Replicai.
"Si." Rispose abbastanza seria.
Sbuffai ma poi per farla contenta decisi di accontentarla.
"E Vabene."
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Alle 17:00 ci ritrovammo tutti seduti sul tavolo del bakery, ad attendere un cameriere che ci prendesse l'ordinazione.
Io avevo scelto di prendere un milk shake al cioccolato.
Ero seduta vicino a Matthew, che mi strinse la mano da sotto al tavolo, non rifiutai, ma bensì aumentai la stretta, non so perché. Avevo voglia di innamorarmi di un altro ragazzo, avevo bisogno di stare bene così decisi di lasciarmi andare con lui.
Non appena vidi Yuri in lontananza decisi di fargli notare che la mia mano era intrecciata a quella di Matthew, e alla vista della scena vidi il suo viso sbiancare, ma poi come se tutto tornó alla normalità.
"Cosa posso ordinare?" Venne al nostro tavolo, si rivolse a tutti tranne che me. Fece di tutto per evitarmi, così decisi di stare al suo gioco, e mi avvicinai ancor di più a Matthew, poggiando la mia testa sulla sua spalla.
Si sorpresero tutti del mio gesto.
"Milk shake al cioccolato." presi io per prima l'ordinazione, lui rimase qualche secondo impassito a guardarmi, poi scrisse l'ordinazione.
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15 minuti dopo un altro cameriere ci portó tutte le ordinazioni.
Io mi alzai per andare in bagno, il corridoio per andare al bagno era stretto ed era vicino alla cucina. Camminai tenendo lo sguardo basso e pensieroso. Finché andai a sbattere contro qualcuno. Yuri. E gli feci cadere i vassoi a terra.
Io lo fissai mortificata, i suoi occhi si poggiarono fissi su di me, ma erano privi di espressione.
"Mi-mi dispiace." Balbettai.
"Non fa niente." Disse lentamente.
Ci abbassammo contemporaneamente per raccogliere le cose.
"Faccio io." Disse.
"Lascia che ti aiuti." Risposi.
In quel momento ancora nessuno si era accorto di noi per fortuna.
Mettemmo lentamente in ordine, e prendevamo sempre le stesse cose per cui le nostre mani non facevano che toccarsi continuamente. Fin quando mi alzai, ero troppo imbarazzata, il mio cuore non reggeva più.
"Ferma." Disse afferrandomi il braccio, attraendomi a se.
Io rimasi con lo sguardo agghiacciante, puntato su di lui, ero confusa.
Poi ricordai quella scena dove lo vidi baciare quella li.
Mi ricordai di quelle brutte conversazioni con lui, ma anche belle.
Una parte di me diceva 'bacialo', l'altra parte diceva 'lascialo stare, vattene , ti sta prendendo in giro, è fidanzato.'
Mentre vedevo tutto nero ed ero immersa nei pensieri, venni scossa da lui che mi trascinó in una stanza buia e fredda. Accese la luce, e mi rimase a fissare le labbra, e io fissai i suoi occhi. Fin quando mi prese il viso, e mi bació. Stavo assaporando le sue labbra, dopo tutto questo tempo, il momento che aspettavo era arrivato. Il momento tanto atteso.
Mi aggrappai al suo collo per stringerlo ancora di più, lo stringevo così forte per tutte le volte che volevo ma non potevo farlo.
E lui ricambió la stretta.
Questo bacio duró per svariati minuti, che passarono troppo in fretta.
"Ora devo andare." Disse. Mi guardó per l'ultima volta e mi lasció li senza spiegazioni. Io uscii velocemente dalla stanza per dirigermi al mio tavolo.
Ero confusa , mi sentivo stupida.
Ero convinta di avere il viso pallido e sconvolto, il cuore mi batteva ancora forte.
"Ehi hai visto un fantasma?" Chiese Manu, non appena lentamente mi sedetti.
"Nono, sto bene." Risposi fingendo un sorriso.
Matthew mi afferró la mano da sotto al tavolo e mi strinse a se per tranquillizzarmi nonostante non sapesse cosa avevo fatto. In pratica per lui ora ci stavamo sentendo, eravamo impegnati, io ero convinta che lui mi piacesse ma poi Yuri ha sconvolto tutto.
"Piccola che cos'hai?" Chiese Matthew mentre io avevo la testa fra le nuvole.
"Sto bene, grazie." Risposi sorridendo, o meglio provai a fingere.
La mia testa era poggiata sul suo petto, e io ero molto scossa quindi non mi mossi di un millimetro.
In lontananza vidi Yuri che mi stava fissando, più che altro mi stava fulminando. Si avvicinava sempre di più al nostro tavolo, mi staccai da Matthew e continuai a bere il mio milk shake, ero mortificata e non sapevo cosa fare.
"Volete altro?" Chiese freddo, puntando lo sguardo solo su di me.
"Un caffè." Risposi per spezzare il ghiaccio.
"Ok." Disse e se ne andò.
"Ma cos'ha quello?" Chiese Matthew.
"Perchè?Cosa dovrebbe avere?" Risposi.
"Ti stava fissando, ma vi conoscete?"
"Emh. Si. Cioè no." Risposi tenendo lo sguardo basso.
"Mi sono perso qualcosa?" Disse Matthew alzandomi il viso, per far incontrare i nostri occhi.
Io rimasi qualche secondo in silenzio.
"È una lunga storia, ora vado."
Mi alzai dal tavolo, e mi diressi da qualche parte da sola, senza meta.
"Ma dove vai?" Chiese Matthew inseguendomi, e poi afferrarmi il braccio.
"Lasciami sola per favore." Risposi liberandomi dalla presa con prepotenza.
Poi accelerai il passo, fino a raggiungere il mare, mi distesi sulla sabbia, e mi accesi una sigaretta, poi misi le cuffie, e ascoltai la musica, senza pensare a niente.
Passai 10 minuti così.
Fin quando vidi un'ombra avvicinarsi a me, mi stavo anche spaventando, così mi girai di scatto ed era lui, Yuri. Come aveva fatto a trovarmi?
"Disturbo?" Disse, sedendosi affianco a me.
Lo guardai , tranquillizzata e gli feci cenno con la mano di sedersi affianco a me.
Ora che lui era qui mi sentivo meglio.
"Che hai?" Disse cingendomi il braccio intorno al collo, e facendo andare la mia testa sul suo petto, proprio come stavo prima con Matthew, con la differenza che con Yuri stavo bene, con lui no.
"Niente.." Risposi poco convinta.
"Mi dispiace per quello che è successo."
Disse.
"Cosa?" Feci finta di non sapere di cosa parlasse.
"Per come mi sono comportato."
"Ah." Risposi sempre fingendo indifferenza.
"Sai benissimo di cosa parlo." Aggiunse.
"Lo so."
Mi afferró il viso e fece incontrare i nostri occhi.
"Io..ti ho notata." Disse.
"E da quando?"
"Tanto."
"E perché non ti sei fatto avanti?"
"Paura. Paura di fare qualcosa di sbagliato. Io non amo la mia ragazza, lei piace ai miei genitori, e ci sto per questo.
Lei è la figlia del capo del White bakery, e se lavoro li è merito suo."
Io rimasi in silenzio, senza parole.
"Sei andato a letto con lei per ottenere il posto di lavoro?"
"All'inizio." Disse mortificato.
"Oh. Io." Mi stavo per alzare e andarmene, mi stavo innervosendo, non capivo.
"Non andare ti prego. Ho fatto tanto per arrivare fin qui."
"Il White bakery non è lontano da qua."
"Scema." Disse ridendo, il suo sorriso era tutto.
"Intendevo ho fatto tanto per trovare il coraggio di parlarti, e dirti tutto."
Risi anche io, poi continuai.
"Non mi hai ancora detto tutto."
"Io avevo intenzione di lasciarla, per te. Mi hai stregato, non so come , ma è successo. Io non voglio lei, all'inizio mi piaceva la mia ragazza, Rosalie, ero convinta di amarla ma col passare dei mesi mi sono accorto che non provo niente per lei, solo attrazione fisica."
"È bella. Ha un bel fisico. Come puoi preferite me a lei?"
"Shhh." Rispose mettendomi un dito sulle labbra, poi si avvicinò e mi baciò.
Un bacio diverso dagli altri, un bacio vero, pieno di sentimento, il bacio che aspettavo.
"Fra." Disse staccandosi e guardandomi dritto negli occhi.
"Ti va di uscire con me, questa sera?"
Disse, vergognandosi.
"È un appuntamento?" Risposi.
"Romantico." Aggiunse.
Sorrisi , e continuai a baciarlo.
"Aspetta." Disse, diventando acido all'improvviso.
"Che hai?"
"Chi è quel ragazzo?"
"Matthew?"
"Quello con cui stavi al tavolo insieme , troppo vicini."
"È un ragazzo che sto frequentando..."
Risposi indecisa..
"A dire il vero lo stavo usando per dimenticare te."
"Davvero?"
"Si."

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