Capitolo 3.

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Mi svegliai ed erano le 11:30, era domenica, e solitamente la domenica andavo a pranzo insieme ai miei parenti paterni, insomma, la domenica era il giorno in cui vedevo mio padre. Trovai un messaggio da lui e mi disse che mi sarebbe passato a prendere fra un'ora, in pratica dovevo sbrigarmi a prepararmi , dato che ero lenta.

Esattamente un'ora dopo mi arrivò un altro messaggio:

'Piccola sono arrivato scendi.'

Sapeva essere dolce quando voleva. Scesi sotto e salii in macchina.

"Ciao Pà." Dissi dandogli un bacio sulla guancia, che lui ricambiò.

"Ciao piccola, mi sei mancata." Ero più legata a mio padre, che mia mamma , nonostante lui lo vedessi molto meno.

Arrivati a casa di mia nonna, salutai tutti per poi prendere posto a tavola. C'erano i miei due zii, i miei 3 cugini Lorena 17 anni, Morgan 23 anni e Sarah 15 anni, e i miei nonni, che adoravo.

"Allora come va? Tutto bene?" mi chiese mia nonna.

"Si grazie, voi?" non andava tutto bene, ma come sempre avrei dovuto fingere.

"Tutto apposto" Rispose mio nonno stavolta.

Mia nonna era un ottima cuoca, il cibo era ottimo. Io il pomeriggio sarei dovuta uscire con Manu, quindi verso le 15:00 salutai tutti e raggiunsi Manu al white bakery.

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Mi sedetti al primo tavolino libero che trovai. Poi mi arrivò un messaggio da Manuela:

'Scusa mi si fa tardi, fra mezz'ora sono li.'

Perfetto proprio, quindi avrei dovuto aspettare mezz'ora li da sola, bene.

Mi misi ad ascoltare la musica, nel frattempo, e ordinai un caffè dauna cameriera, facevo di tutto per evitare Yuri.

Poco dopo, due mani possenti toccarono le mie spalle, mi girai, ed era Yuri. Si sedette al mio tavolo.

"Allora come va?" Disse. Quel tipo era davvero strano, ma ero al settimo cielo, avrei voluto rispondergli che ora che c'era lui andava tutto bene ma non potevo.

"Bene grazie." continuai ad essere un po' fredda, era lui che avrebbe dovuto sciogliermi.

"Bene, anche a me."

"Come mai qui?" Chiesi.

"Ti dispiace? Se vuoi me ne vado." e fece per alzarsi, ma senza accorgermene, lo presi dal braccio facendolo risedere urlando un 'no non andare.'

Era tanto che aspettavo una sua considerazione, e ora che l'avevo? Me la stavo facendo scappare? Ma non esiste.

"Okok non me ne vado.." disse confuso per poi risedersi e poggiare il suo borsellino sul tavolo.

"Come mai vuoi che resti?" aggiunse poi.

"Sei appena arrivato e già vuoi andartene?" Dissi ridendo, cercando di rendere quella situazione divertente.

"No , se tu che con il tuo fare acido sembrava mi volessi scacciare." Era serio.

"Okay scusami." Dissi mortificata.

"Prendiamo qualcosa? Oh che stupido, hai appena preso un caffè."

"Nono.. non fa niente.. prendo un milk shake alla vaniglia."

Questa situazione era alquanto strana, non mi sarei mai immaginata di stare ad un tavolino del bar dove lavora, sola con lui. Poi ci eravamo parlati su facebook, era tutto cosi strano, ma mi faceva piacere che comunque lui era venuto da me a parlarmi di persona, forse Manuela aveva ragione.

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