Capitolo 5.

103 8 2
                                    

Mi svegliai alle 6:00, presi il cellulare e andai a girovagare su facebook, scorrendo la home vidi una foto che mi fece perdere qualche battito: Yuri aveva cambiato la sua immagine del profilo, la foto era con la sua ragazza mentre si baciavano.
Poggiai il telefono, e mi riaddormentai per poi essere svegliata 1 ora dopo da mia madre, che si sedette sul letto svegliandomi dolcemente.
"Tesoro." Disse urtandomi il braccio.
"Mmh." Risposi incerta, ero distrutta, non avevo voglia di vedere nessuno. Però mi feci forza, mi alzai e finsi di stare bene, anche con Manu che non ne sapeva niente, avrei tenuto questa storia all'oscuro di tutti almeno me la sarei dimenticata al più presto.
"Mamma faccio colazione al bar, mi dai i soldi?"
"Vabene."
Finii di prepararmi e uscii prima , alle 7:35, andai a fare colazione da sola, più da sola stavo meglio è.
---
Entrai in classe, con lo sguardo basso, senza guardare nessuno, andai direttamente al mio posto, e il banco affianco al mio era vuoto, Manu non c'era. Meglio in un certo senso, così non avrei dato spiegazioni a nessuno per il mio comportamento, non riuscivo a fingere felicità, ma dovevo.
Passai il resto delle ore a scuola a far finta di ascoltare, con lo sguardo verso la prof, ma con la mente che pensava a lui.
Alla ricreazione scesi giù in cortile solo per fumarmi una sigaretta, ma avevo le cuffie, ero lo stesso esclusa e isolata dal mondo, da tutti, non volevo sentire nessuno.
---
Mandai un messaggio a mia mamma dicendole che non sarei tornata per pranzo, non avevo voglia di vedere proprio nessuno.
-
Da Matthew:
'Hey , ti va di uscire oggi?'
A Matthew:
'Vabene, a che ora?'
Da Matthew:
'Alle 5 al centro?'
A Matthew:
'Okay a dopo.'
--
Con lui ci sarei uscita perché sono sicura che una figura maschile al mio fianco, avrebbe potuto aiutarmi a dimenticare Yuri.
A questo punto c'era un cambio di programma, sarei dovuta tornare a casa per prepararmi.

"Ma non dovevi rimanere fuori a pranzo?" Mi chiese mia madre.
"Cambio di programma. Esco più tardi." Finsi un sorriso.
Mangiai, poi cominciai a prepararmi.
Ore 16:55
Da Matthew:
'Sono sotto casa scendi?'
Mi infilai velocemente le scarpe e lo raggiunsi.
Non appena salii in macchina lo salutai con un bacio sulla guancia, ma per sbaglio, a causa di un suo eccessivo movimento della testa, lo baciai sulle labbra, staccandomi subito, e diventai rossa.
"Allora dove mi porti?" Dissi rompendo il ghiaccio.
"Solito. White bakery che te ne pare?"
Mi pare una orribile idea. Ma cosa gli dicevo? Andavamo sempre li, ero sempre io a volerci andare.
"Mh si." Risposi sforzandomi di sorridere.
--
Quando fummo arrivati, ci sedemmo al primo tavolo disponibile.
"2 milk shake alla vaniglia." Disse Matthew alla cameriera.
"Offro io." Aggiunse poi.
"No ma.." Provai a replicare ma fu inutile.
"Ecco a vo.." Disse una voce conosciuta, quella di Yuri, che si bloccó non appena mi girai verso di lui. Io divenni completamente impassibile, e lui non era da meno. Perché aveva avuto quella reazione? Io sapevo perché , ma di lui no.
"Devo parlarti." Mi disse Matthew, non appena ebbe finito il milk shake, e si accese una sigaretta, offrendomene una.
"Dimmi.." Cercai di tenere lo sguardo basso e tranquillo, ero agitatissima a causa di Yuri.
"Ecco io, sono innamorato di te."
Disse , prendendomi la mano da sotto il tavolo, che tirai indietro.
"Io..io.."
"Non devi rispondermi subito" mi interruppe.
"Ma." Riprovai.
"Ti darò del tempo per farti un'idea di me. Proviamo a frequentarci, senza impegno. Poi vediamo come va."
"Vabene." Accettai, tentar non nuoce. Magari avrei potuto innamorarmi di lui in un futuro, dimenticarmi di Yuri, ed essere felice.
"Ti va di cenare con me questa sera?" Chiese.
"Io.. Vabene."
"Offro io."
"No ti prego. Basta." Replicai.
"No, offro io punto."
Faceva troppa resistenza non riuscivo a contro battere con lui.
--
Non nego che Matthew è un bel ragazzo, mi tratta bene, e non è da sottovalutare.
"Pizza?" Chiese.
"Pizza." Risposi. Amavo la pizza.
"Però prima di andare devo cambiarmi." Aggiunsi.
"Sei bellissima così."
"No.."
"Si invece."
"Anche tu lo sei." Non so perché lo avevo detto, ma lo avevo detto.

Mai dire mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora