Libertà rubata

Padrone

I giorni passarono e Isabella si abituò ai suoi nuovi impegni , l'uomo che l'aveva presa con se la trattava con rispetto e gentilezza e a volte l'aiutava anche a sollevare le pesanti casse che venivano consegnata ogni fine settimana con le riserve di cibo.
La serra era già calata da un pezzo ma di Kaito nemmeno l'ombra , la cena era già servita sull'enorme tavolo e se si attendeva ancora un po' sarebbe diventata fredda e disgustosa.
Isabella nel frattempo , iniziò a vagare per l'enorme Villa dando un occhiata in ogni stanza.
Una porta diversa dalle altre attiro il suo interesse , il legno di cui era fatta era stato colorato di rosso e la maniglia era di un bellissimo color oro , la giovane incuriosita fece per entrare quando una mano possente l'affetto per i polsi e la trascino contro il muro impedendogli ogni movimento , era Kaito , i suoi occhi si erano riempiti di rabbia e ora fissava con sguardo serio Isabella , il corpo muscoloso dell'uomo premeva con dominazione su quello fragile della giovane impedendogli di scappare , i loro volti erano così vicini che il profumo di pulito di Kaito riempi le medici di Isabella che in volto si era fatta tutta rossa.
- Cosa ci fai qui ? - l'uomo gli si rivolse con freddezza senza staccarle gli occhi di dosso
- Mi s-scusi padrone , s-sono venuta a cercarla per avvisarla che la cena era pronta - la voce tremolante della piccolo addolcì il cuore di Kaito che subito allentò la presa senza però lasciarla andare , stava iniziando a gradire quella vicinanza.
- Non voglio che tu entri in quella stanza , è un ordine , sono stato chiaro ? - Isabella annui all'istante facendo nascere sul volto dell'uomo un sorriso.
- Brava piccola - allentò la presa e deposito un dolce e lungo bacio sulla fronte di Isabella che divento sempre più rossa per l'imbarazzo , l'uomo si allontanò dirigendosi verso la sala da pranzo per consumare la cena , la giovane lo segui dopo aver lanciato un ultima occhiata a quella porta misteriosa.