Capitolo 6

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Il giorno dopo mi svegliai con un ticchettio continuo alla finestra, insomma anche di domenica dovevano rompere i boccini? Mi alzai con la voglia di vivere pari a zero e mi diressi verso la finestra della nostra stanza e, come avevo intuito precedentemente c'era un dannato gufo alla finestra, il mio dannato gufo più precisamente. Riluttante presi dalle zampe del mio gufo una lettera e la posai sopra la scrivania, chiunque fosse poteva benissimo aspettare. Mi lavai velocemente,mi vesti e scesi in sala grande che era praticamente vuota. I studenti la domenica avevano due opzioni, o restare al castello ma alzarsi, se andava bene, per mezzogiorno, o filare ad Hogsmade e rimanere li fino a tardo pomeriggio; i restanti studenti non facevano nessuna delle due cose e in questo momento si trovavano tutti seduti al proprio tavolo. Mentre stavo mangiando scesero anche le mie amiche e i malandrini che da come avevo capito le avevano convinte ad andare tutti insieme ad Hogsmade. In realtà avevano invitato anche me ma prontamente avevo rifiutato.

-Giorno Lils, allora sicura di non voler venire?-
Mi chiese Marl.

-Lene ve l'ho già detto, preferisco rimanere al castello.-

-Sicuramente studierà, che secchiona.-

-Black ti ho sentito, se vuoi insultarmi con il tuo compare assicurati che io non vi senta.-
E detto questo uscì dal portone e mi diressi verso la Sala Comune. Era da ormai un bel po' di ore che leggevo ma mi ricordai della misteriosa lettera che dovevo ancora aprire perciò tornai in camera presi la lettera e scesi in sala comune. Mi accomodai davanti al fuoco e l'aprí. Quasi mi venne un colpo quando lessi chi l'aveva scritta: Mia sorella. Feci dei respiri profondi e iniziai a leggere la lettera pensando che magari si voleva scusare per tutte le cattiverie dette ma così non fu. Infatti lessi solo le prime due righe e scoppiai a piangere, fortunatamente erano quasi tutti ad hogsmade, invece sfortunatamente in quel preciso momento entrò Sirius Black che vedendomi sicuramente con gli occhi arrossati e pieni di lacrime si avvicinò a me.

-Evans, cosa é successo?-

Dalla sua voce non percepivo ironia ma solo curiosità, ma io sono comunque Lily Evans perciò mi rivolsi a lui con quanta più acidità riuscissi a trovare.

-B-black se sei qui p-per prendermi in g-giro ti consiglio di an-ndartene perché n-non sono d-del'umore. -

-Evans va bene che sono stronzo e puttaniere, ma non
sono senza cuore e se vedo una persona piangere non la prendo in giro.-

Gli porsi la lettera, dovevo sfogarmi, e gli chiesi se poteva leggerla ad alta voce dato che io ero arrivata alla seconda riga. Lui si sedette accanto a me e iniziò a leggere.

"Caro(non poi così tanto) Mostro, mamma e papà sono morti ed é tutta colpa TUA e di quel tuo stupido mondo di pazzi. Sei un mostro e mi fai schifo, sai solo agitare un pezzo di legno ed adesso per colpa tua i nostri genitori sono morti. Spero che tu ti faccia schifo da sola mostro.
Petunia Evans. "
Quando Black finí di leggere mi ritrovai a singhiozziare.

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Non sapevo cosa fare perciò l'abbracciai. Si avete capito bene io Sirius Black abbracciai Lily Evans per consolarla, e lei al contrario di ciò che pensavo ricambio l'abbraccio anche piuttosto forte.

-Certo che tua sorella fa proprio schifo eh-

Lei scoppió a ridere ma continuava a piangere.

-Che ne dici se ti porto in un bel posto.-
Chiesi.

-Mh si ci sto.-

La presi dalla manica e inizia a correre, e la rossa sbraitando un po' mi segui. Quando arrivammo davanti alle scale della torre di astronomia la Evans mi guardò un po' male come a dire "sulla torre ci sono già stata scemo", perciò le tappai gli occhi,la portai davanti la vista mozzafiato e poi tolsi le mani. Davanti avevamo un tramonto veramente splendido.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 05, 2019 ⏰

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