.˙/ↁ Sleepover

411 30 10
                                    

Parte seconda.

Jade non aveva rivisto Perrie da quel giorno. Si era illusa che le sue parole potessero essere più forti della realtà, che il suo 'niente ci separerá' fosse vero.
Invece era andato tutto a pezzi e il suo cuore non faceva eccezione.

Aveva provato a chiamarla, ma Perrie non aveva mai risposto. Le aveva scritto, ma lei non aveva nemmeno aperto la chat. La stava evitando da giorni e Jade sentiva solo il bisogno di parlarle e scusarsi per averla baciata. E di averla vicino: quello era il bisogno più grande.

Era uscita con Jed e avevano parlato per ore, ma ogni volta che rideva si ricordava della porta sbattuta mentre Perrie se ne andava dalla casa di Jesy e il sorriso le moriva sulle labbra. Jed era simpatico, pure dolce, ma Jade aveva bisogno di qualcosa di non troppo simile a lei.

Jade era sempre stata cupa e misteriosa e aveva finito con l'innamorarsi della ragazza più solare che fosse mai esistita: mentre tutte le ragazze cercavano una relazione con il tipico 'bad boy', lei era in cerca di qualcuno che potesse riportare la luce nelle sue giornate. Ed ora che l'aveva trovata, lei era scappata. Jade pensó di non essere destinata alla felicità, che l'amore non facesse per lei.

E col passare dei giorni mercoledí era arrivato e Jade si era trovata a riempire il cuscino di lacrime mentre la nausea si impossessava di lei al solo pensiero di Alex e Perrie intenti a rotolarsi tra le coperte.
Si mise a sedere, con lo stomaco dolorante, e si chiese se Perrie l'avrebbe mai perdonata per ciò che aveva fatto.

Si rispose che forse non lo meritava.

Poi il suo telefono prese a squillare e si affrettò a rispondere speranzosa ma, non appena il nome di Leigh-Anne comparve sullo schermo lei rifiutó la chiamata scrivendole poi un semplice 'Non mi va di venire alle stupide feste piene di stupide persone che Lucy e Lydia hanno preparato. Voglio stare da sola Leigh, non provare nemmeno a convincermi' e gettare il telefono sulle coperte.

Sentiva il bisogno di rompere qualcosa. Provare dolore. Sentire quel vuoto allo stomaco tanto familiare.

Il telefono interruppe i pensieri di Jade cominciando a suonare incessantemente e la ragazza si spazientí preparando mentalmente un discorso arrogante da fare alla sua migliore amica, ma si fermò non appena lesse un nome diverso sullo schermo.

Il cuore le balzó alla gola, sentiva la bocca impastata e aveva preso a sudare. Le sue mani tremavano mentre lo afferrava tra le mani premendo la cornetta verde.
Rimase in silenzio in attesa che fosse lei la prima a parlare.

'Jade' balbettó lei tra i singhiozzi.

Il cuore della mora prese a battere velocemente.

'Perrie? Stai bene?' chiese cercando di farla parlare.

'Puoi venirmi a prendere, per favore?' ora stava piangendo.

'Io? Sí. Sí, certo che ci vengo. Dove sei Perrie?'

'Highway Street, la casa di Alex... la 98'

Jade chiuse gli occhi.

'Senti, arrivo tra due minuti. Non muoverti di lí. Vuoi che stia al telefono con te?'

Non fece in tempo a sperare in una risposta: Perrie aveva già riattaccato.

Jade si fiondó al piano di sotto, prese le chiavi della macchina, chiuse la porta di casa e corse ad accendere il motore.
Dieci minuti dopo, si trovava nella stessa strada dove ora vedeva una figura esile e minuta scossa dai singhiozzi venirle incontro.

Perrie entró chiudendo la porta con una forte spinta, segno che fosse nervosa. Guardó davanti a sè, temendo lo sguardo che Jade le teneva puntato addosso.
La mora non voleva essere la prima a parlare, stava morendo dalla voglia di sapere cosa l'avesse spinta a chiamarla e venirla a prendere. Ma voleva anche urlarle addosso per tutte le serate in cui si era chiusa nella sua stanza ad urlare contro il cuscino quanto Perrie le mancasse, mentre lei non c'era.
Ora che la guardava meglio, riusciva a percepire quanto fosse distrutta.

Jerrie One Shots | Daddy And Soft AuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora