~Capitolo primo~

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Era una giornata di sole, una di quelle in cui le nuvole spariscono e il cielo è così limpido da sembrare una distesa d'acqua dolce.
Per le strade di Chiurs, capitale della Zona Bianca, la vita trascorreva tranquillamente.
<<Ti va di andare alla locanda?>>
Tre ragazzi baciati dal sole, due fratelli e l'amabile compagna di uno di questi, passeggiavano per la piazza intenti a godersi quella bellissima mattinata. Non era insolito imbattersi in un tempo tanto soleggiato nei territori centrali di quel regno, ma ciò non sembrava mai stancare i suoi abitanti, che non sembravano mai colpiti da un animo pesante.
<<Va bene>> rispose la ragazza facendo ondeggiare i capelli rossi e prendendo a braccetto uno dei due gemelli, il maggiore, riconoscibile da piccoli tratti che lei aveva imparato a distinguere e ad amare.
Rum la guardò coi suoi dolci occhioni da innamorato e, annuendo, si incamminò con la sua amata verso la locanda, ritrovo di tutti gli abitanti di Magoh provenienti da qualsiasi regno, che bisognava per forza visitare almeno una volta al giorno.
I due ragazzi così passarono oltre, dimenticandosi del povero Rom, che non provò nemmeno a fermarli.
Si era ormai abituato alla situazione; da quando Okua e Rum si erano messi insieme aveva imparato a condividere il fratello senza risentimenti. E poi Okua gli piaceva.
Guardò le due figure allontanarsi sempre di più e, assorto nei suoi pensieri, continuò a camminare con le braccia incrociate dietro la testa, senza accorgersi che qualcuno l'aveva appena raggiunto.
All'inizio Rom sussultò quando sentì due minute mani poggiarsi sulle sue spalle, ma scoppiò a ridere appena riconobbe l'ombra della sua migliore amica.
<<Stavi quasi per farmi prendere un colpo, Ashi>>.
La ragazza ancora dietro di lui ridacchiò, dandogli una pacca sulla spalla come saluto.
I capelli, così biondi da sembrare bianchi, le ricadevano sulle spalle delicati e quegli occhi azzurri come il cielo brillavano di gioia.
<<È da un po' che non ci si vede Rom, come va la vita?>>
Il ragazzo, continuando a ridere, le mise un braccio attorno al collo.
<<Come sempre>>
<<E, come sempre, andrai alla locanda portandoci anche la sottoscritta, giusto?>>
<<Certo, ora che mio fratello ha la ragazza con cui ubriacarsi, dovrò pure avere qualcuno che mi segua quando salirò sul bancone tastandomi le chiappe>>.
Ashi scoppiò a ridere e si lasciò accompagnare dal ragazzo fino ai piedi della locanda.
Negli ultimi tempi Ashi era stata costretta dalla madre a rinchiudersi in casa per studiare come una nobile donzella dovrebbe fare ed imparare le buone maniere che, negli anni, sembrava essersi dimenticata. Insomma, non era stata di certo l'esperienza più divertente della sua vita e ne aveva abbastanza dei libri tenuti sulla testa per avere una buona postura e della cura nei minimi particolari dell'aspetto fisico e della dialettica. Tanto avrebbe già dimenticato tutto nel giro di poco tempo.
Non serviva dire che Rom le era mancato moltissimo, così come le erano mancati tutti i suoi amici e la locanda dove avrebbe rivisto Xernio, il barista. I due erano praticamente cresciuti insieme e si volevano un bene immenso, tanto che tutti li credevano fratelli.
Rum e Okua si erano appena accomodati ad un tavolo tranquillo,lontano dal chiasso e dal ciciarare dei camerieri, quando passò un ragazzo che subito porse loro un vassoio pieno di bicchieri. Scelto da bere il ragazzo si allontanò lasciando nuovamente soli i due fidanzati.
<<Ti sto bevendo>> proruppe Okua ridendo, mostrando il bicchiere pieno di alcol a Rum, che sentiva quella squallida battuta per l'ennesima volta.
<<Simpatica oggi>> rispose lui ridacchiando per sdrammatizzare il fastidio.
Rom e Ashi entrarono in quel momento e notarono con stupore che il locale era più pieno del solito.
<<Ma che è successo qui?>> domandò  Rom un po' stordito facendosi largo tra la folla di clienti.
<<Sorpresa!>>
La voce proveniva dal bancone, dove Xernio era in procinto di asciugare qualche bicchiere.
<<Bentornata fra noi, Ashi>> continuò il giovane con un caldo sorriso dipinto sulle labbra.
La ragazza corse subito al bancone e si sporse sul piano in legno per dare un grosso bacio sulla guancia di Xernio, lasciandogli una leggera traccia del rossetto roseo sulla guancia.
Rom ridacchiò.
<<Se tutta questa gente è venuta per darti il bentornata, allora devo dedurre che sei molto reclamata dal popolo, amica mia>>.
Ashi si mise a ridere sedendosi su uno sgabello. Certo, quella di Rom poteva sembrare una battuta, ma in fondo era anche la verità: Ashi era comunque appena tornata da una lunga assenza e molta gente della capitale la conosceva, soprattutto per il fatto che era una bella ragazza, e su questo non si poteva replicare.

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