𝕮𝖍𝖆𝖕𝖙𝖊𝖗 𝖙𝖜𝖔: Jᴏᴜsᴋᴀ

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Jᴏᴜsᴋᴀ

«𝐴 𝘩𝑦𝑝𝑜𝑡𝘩𝑒𝑡𝑖𝑐𝑎𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑣𝑒𝑟𝑠𝑎𝑡𝑖𝑜𝑛 𝑡𝘩𝑎𝑡 𝑦𝑜𝑢 𝑐𝑜𝑚𝑝𝑢𝑙𝑠𝑖𝑣𝑒𝑙𝑦 𝑝𝑙𝑎𝑦 𝑜𝑢𝑡 𝑖𝑛 𝑦𝑜𝑢𝑟 𝘩𝑒𝑎𝑑.»

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𝚁𝚎𝚌𝚊𝚙

𝙰𝚖𝚜𝚝𝚎𝚛𝚍𝚊𝚖: Jimin
𝙰𝚝𝚎𝚗𝚎: Soojin
𝙱𝚊𝚛𝚌𝚎𝚕𝚕𝚘𝚗𝚊: Hoseok
𝙱𝚞𝚍𝚊𝚙𝚎𝚜𝚝: Taehyung
𝙲𝚘𝚙𝚎𝚗𝚊𝚐𝚑𝚎𝚗: Seokjin
𝙳𝚞𝚋𝚊𝚒: Jungkook
𝙵𝚒𝚛𝚎𝚗𝚣𝚎: Yoongi
𝚆𝚊𝚜𝚑𝚒𝚗𝚐𝚝𝚘𝚗: Miyeon
𝚂𝙹: Soyeon
𝚁𝙼: Namjoon
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𝐃𝐮𝐞 𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚

Quel giorno l'ispettrice Seo stava lavorando al caso riguardante il più grande spaccio di droga in tutta Seoul, gestito da Min Yoongi.
Settimane di indagini, raccolta di informazioni ed interrogatori l'avevano condotta ad un magazzino che si trovava nella periferia a nord-est della città, dove teoricamente si trovava la base operativa dello spacciatore.
La mattina del 23 Agosto, Soojin si recò da sola senza la sua squadra, prevalentemente per una questione di orgoglio siccome era stata lei ad occuparsi da sempre di quel caso.
Suo fratello, Seo Junseo, era uno dei pusher di Yoongi, arrestato mesi prima; era questa la motivazione per cui l'ispettrice aveva messo corpo ed anima nelle indagini.

Mentre si trovava ancora all'interno della sua auto, parcheggiata fuori dal magazzino, posó la propria mano sulla pistola che aveva abbandonato sul sedile accanto al suo, notando solo ora quanto effettivamente fosse agitata dato il modo in cui le sue dita tremavano leggermente.
L'ispettrice fece un respiro profondo, riacquistando la calma e la determinazione necessarie per fare irruzione in quel luogo dove, secondo le sue informazioni, si sarebbe dovuto trovare solo Yoongi.
Soojin scese dalla vettura, afferrando la pistola, percependo il proprio polpastrello andarsi a posizionare contro il grilletto.
La porta del magazzino non era dotata di una serratura, pertanto per aprirla le bastò un semplice calcio ben assestato.

Soojin: «Fermi tutti, polizia»

L'ispettrice non poté fare a meno di spalancare gli occhi non appena comprese contro chi stava puntando quella pistola.
In realtà, quel magazzino non era la base operativa di Yoongi, bensì di Namjoon e Soyeon; lo spacciatore si limitava a farvi un salto di tanto in tanto, sfruttando quel luogo per nascondere parte della sua merce.

Soyeon: «Soojin?!»

Quelle parole furono pronunciate con un misto di agitazione e sorpresa; di agitazione perché una poliziotta aveva appena fatto irruzione nella loro base operativa, e di sorpresa perché, come già anticipato, le due erano amiche, e, Soyeon, non si aspettava di certo di incontrarla in una situazione del genere.

𝐀𝐩𝐩𝐞𝐥 𝐝𝐮 𝐯𝐢𝐝𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora