Camminare a piedi scalzi, spaventata e infreddolita su per gli sporchi gradini di quel buco era un'esperienza che Chris non si sentiva di consigliare.
Avevano deciso di prestarle una delle camere all'ultimo piano, nel condominio a destra, in modo che fosse troppo alto per saltare giù e per evitare che combinasse guai. Era il piano dove risiedevano Masky e gli altri seguaci dell'Operatore. Chris non aveva obiettato: si sentiva distrutta, e non aveva le forze per opporsi a nulla.
Masky la spinse dentro all'ultima stanza del corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.
Chris provò a premere l'interruttore alla parete, ma non ottenne risultati. Nemmeno l'acqua era disponibile se non in tante bottigliette di plastica abbandonate accanto a un cigolante frigo in disuso. I muri conservavano ancora qualche traccia d'intonaco qua e là, ma erano per la maggior parte ricoperti di muffa. Una finestra solitaria dava sulla foresta, posizionata accanto alla porta interna che portava al bagno.
«Come faccio a lavarmi?», aveva domandato la ragazza guardandosi attorno con fare assente.
In tutta risposta Masky le aveva passato una torcia, delle scarpe, calzini e pantaloni di provenienza ignota.
«Hai due opzioni: non ti lavi, o usi l'acqua della piscina. Noi ti riforniamo di acqua potabile una volta a settimana. Abbiamo l'ordine di tenerti d'occhio, perciò qui dentro sarai spesso in compagnia».
Aveva sogghignato.
«Con l'acqua ti porteremo anche il cibo. Toby e Kate dovrebbero tornare a momenti con i rifornimenti. Non ti aspettare roba sfusa, è tutto confezionato e probabilmente nocivo per la salute. Quando ti sarà dato il permesso qualcuno ti accompagnerà a prendere la tua roba al tuo appartamento».
Christine aveva annuito, gettando un'occhiata alla branda appoggiata al muro pieno di scritte di cattivo gusto.
«Vorrei poter dire che ti ci abituerai, ma non sarà così», l'aveva poi informata l'assassino, infilandosi le mani in tasca. Lei aveva stretto i pugni tanto forte da lasciare i solchi delle unghie nella pelle delle mani.
«Non voglio abituarmici», aveva detto, con tono di sfida. Si era aspettata un qualche genere di risposta, ma Masky si era limitato a scrollare le spalle e cambiare argomento.
«Qui dentro ci sono decine di persone che è meglio non far arrabbiare, quindi cerca di rigare dritto. Se l'Operatore ha puntato gli occhi su di te sarai in una posizione molto, molto difficile. Non vorrei risultare ripetitivo, ma se provi a filartela non ci andrai di mezzo solo tu, è certo che la tua sorellina-»
«Ho capito», aveva sbottato Chris, «non c'è bisogno che continui a minacciarmi.»
«Non è una minaccia, è una promessa. Se ti può consolare, almeno non sei un Proxy. Forse lo diventerai, ma non ora. Sei arrivata in un periodo... particolare, quindi, anche se può suonare assurdo, sei più libera di me e degli altri».
Masky era rimasto per un attimo sulla porta, esitante.
«Cerca di riposare, adesso», aveva detto, poi era uscito, lasciandola sola.
Il sole era alto nel cielo. Christine andò a sedersi ai piedi della branda -non si sarebbe coricata in quel covo di germi per nulla al mondo-, e si portò le gambe al petto. Nascose il capo tra le ginocchia e chiuse forte gli occhi, cercando di ordinare i pensieri.
Com'era possibile che la sua vita fosse collassata nel giro di poche ore, distruggendo la realtà che conosceva? Era svanita, così, lasciando al suo posto solamente un cumulo di macerie? Cos'aveva fatto per meritarselo? Non credeva negli interventi divini, ma quella che stava vivendo era una punizione biblica in piena regola. E ora, come avrebbe fatto Martha senza di lei? Cosa avrebbe pensato, una volta uscita dalla camera e ritrovatasi completamente sola? Doveva tornare da lei, e alla svelta, ma quante reali possibilità aveva di riuscire a scappare da lì, senza mettere in pericolo se stessa e le persone che amava?
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Defeated God || Ticci Toby
HorrorTre storie si intrecciano al varco tra due mondi: Una ragazza normale che accantona i suoi sogni dietro al bancone di un bar; un assassino, un soldato, incapace di scampare ai suoi incubi, e un mistero dal viso roseo e la mente perduta. Queste vite...