Nel sogno sono abbastanza rilassato. Sono a casa mia. A Fondi. Sono sdraiato sulla vecchia amaca che mia madre usava per leggere. Si trova in soffitta insieme alle centinaia di libri di famiglia. Io ne tengo in mano uno, ma non riesco a leggerne il titolo, né il contenuto. Mi accontento di guardare dal lucernario: c'è uno stupendo tramonto di inizio estate che mi dà i brividi. La luce del sole mi accarezza la pelle e me la fa accapponare, invade le travi in legno della soffitta e si proietta sul mio volto. Chiudo il libro e mi stropiccio gli occhi. Sbadiglio, poi guardo per un momento il cielo azzurro.
Sento una voce che mi chiama. Non saprei descriverla nel dettaglio, posso solo accorgermi di quanto sia acuta. So anche che proviene da fuori. Scendo dall'amaca mezzo intorpidito, mi dirigo verso la piccola porta di legno e apro. Sul pianerottolo che conduce alle scale non c'è nessuno. Dalla finestra del piccolo corridoio vedo qualche rondine svolazzare felice e spensierata.
"Sarà stata la mia impressione", penso.
Quando rientro nella stanza il sole è scomparso del tutto. Non riesco ad orientarmi e mi stupisco di come in così pochi secondi sia potuta arrivare la notte. Ora tutto è ridotto ad un'ombra mal disegnata e non ho la più pallida idea di dove io stia andando. Cammino, ma sembra che mi trovi su un tapis roulant e che stia procedendo verso una destinazione che probabilmente non arriverà mai. Una mano mi tocca sulla spalla sinistra.
«Sì?».
«Alex, ti aspettavo». La riconosco: è la stessa voce di poco prima.
«Chi sei?».
«Tranquillo, non voglio farti del male».
«Come faccio ad esserne sicuro?».
«Ti avrei già ucciso, Alex».
Mi muovo più velocemente alla ricerca di un interruttore, mentre la presa sulla spalla sinistra si fa sempre più forte.
«Cerchi qualcosa, Alex?».
Non rispondo e continuo ad agitarmi, poi sento una mano che preme contro il mio torace.
«Non puoi scappare da qui. Questa è la tua vita, non ricordi? L'hai scelta tu».
«Questo è vero».
«E allora? Qual è il problema? Non importa se c'è la luce o se c'è l'oscurità, importa solo una cosa: riesci a sentirmi?».
«Sì. Perfettamente» rispondo ormai rassegnato.
«Ti svelo un segreto, vuoi? Siamo amici, in fondo».
Annuisco con poca convinzione.
«Tutto è capovolto».
Rimango per un attimo in silenzio.
«Cosa?».
La voce ripete cantilenante: «Tutto è capovolto, Alex».
«A che ti riferisci? E chi sei?».
«Il mondo è capovolto, Alex. E tu sei troppo giovane per cambiarlo».
«Non capisco cosa ...».
«In cuor tuo lo sai. Hai tutte le risposte che ti servono. Il coltello arriverà al cuore. E lo impugnerai tu stesso».
«Non riesco a capire».
La voce mi ignora. «Hai pagato il conto, Alex?».
«Quale conto?».
«Il tuo».
«Io non ho nessun conto».
«Ne hai più di uno, solo che non lo sai. O forse fai finta di non saperlo».
Inizio a sudare freddo. Le tempie vengono percorse da goccioline di sudore che in pochi secondi convergono sul mento e iniziano a cadere a terra.
«Sono in molti a non pagare il conto» continua la voce.
«Davvero?».
«Certo. Per questo motivo è tutto al contrario. Perché alcuni non pagano il proprio conto. Quando il cameriere ritorna al tavolo, il cliente se n'è già andato e ha lasciato lì solo qualche moneta per non essere scortese. Dimmi, pagheresti dopo aver ottenuto ciò che volevi?».
«Ovviamente».
La voce smette di parlare per qualche secondo, poi sospira. «Va bene, sei un tipo a posto» e così dicendo smette di stringermi la spalla sinistra.
Sento un lieve sollievo, ma dopo qualche secondo mi accorgo che sto sudando sempre di più e che pian piano la stanza si sta riempiendo di luce. La luce proviene da me. Mi guardo le braccia e queste vanno a fuoco. Le fiamme mi raggiungono il petto e mi fanno sudare, ma non mi provocano dolore. Quando mi agito, però, comincio a sentire la carne consumarsi e il respiro mancare. Inizio a correre, ma poco dopo sono senza fiato e stramazzo al suolo all'improvviso. Alzo lo sguardo e dal lucernario c'è una nuvola nera che assomiglia ad un mostro dalle fauci spalancate. Cerco di distogliere lo sguardo, ma non ci riesco: il collo è bloccato e non mi riesce facile nemmeno chiudere gli occhi. Rimango a guardare quei disegni occulti nel cielo per qualche secondo, poi l'aria comincia a mancare.
E inizio a soffocare.
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Gli occhi del buio ||| Alex Fedele - The Red Thread Saga ||| Stagione 2
Mystery / Thriller[SECONDO LIBRO DELLA RED THREAD SAGA] LEGGI IL PRIMO LIBRO A QUESTO LINK: https://www.wattpad.com/story/176009960-la-rinascita-del-sangue-alex-fedele-the-red-thread TRAMA: Dopo gli avvenimenti del primo libro Alex Fedele è scosso e stressato, uno...