1.
«Dobbiamo assolutamente andarcene da qui» disse all'improvviso Flavio. Ero dietro di lui e Luana mi stava davanti, in posizione leggermente più avanzata rispetto a quella del mio amico.
Luana si voltò verso di lui e lo guardò con aria interrogativa. «Non credevo fossi così arrendevole» gli disse. «O almeno non sapevo che lo fossi diventato così tanto con il passare degli anni» precisò.
Flavio fece una smorfia. In quella smorfia c'era parecchio di lui, dall'altalenante umore dettato dal tabacco e gestito a volte dai ricordi, fino allo sguardo color smeraldo che da sempre squadrava sospettosamente chi gli si parava di fronte.
«Arrendevole un cazzo» sussurrò. «Ho due figli, Luana. Anni fa non ce li avevo. La tua visione del mondo cambia un sacco quando ti rendi conto che esiste qualcuno per cui sacrificheresti la tua vita»
«Posso immaginare come ti senti».
«Tu non hai figli, dico bene?».
La donna, con un gesto rapido, sciolse il suo chignon e fece affondare le dita nei capelli biondi.
«Non sarei una buona madre» ammise facendo scivolare gli occhiali sul naso. «Sono eccessivamente egoista, penso solo a me stessa, a volte mi stupisco di come possa relazionarmi con gli altri».
«Perché mai?» le chiese Flavio.
«Per certe cose è necessaria una ... vocazione» disse sorridendo appena. In un attimo, con una diversa acconciatura e il sorriso appena accennato, apparve ai miei occhi immensamente diversa. Il suo fascino rimase intatto, ma i dettagli che componevano la sua figura cambiarono. I dettagli, gente, sono in grado di trasformare il bianco in nero e viceversa. E in quanto a Luana, non facevano eccezione. Con i capelli sciolti e il sorriso che le animava il volto sembrava un'adolescente dall'aria furba e maliziosa, una collegiale disposta a trasgredire le regole solo per il suo vero amore.
In breve tempo, e con l'ausilio di un elastico, ricompose il suo proverbiale chignon. Ritornò la serietà, la severità e il fascino tipico della donna adulta e vissuta.
«Essere genitore non è poi così male. E te lo dice uno che è un disastro» disse Flavio smorzando un sorriso.
Luana sorrise ancora, poi dondolò la testa all'indietro in segno di stanchezza e mosse il collo a destra e a sinistra. «È quasi mezzanotte. Il tempo scorre via inesorabile» disse.
«In otto ore non si può certo organizzare un caso» Flavio aggrottò le sopracciglia. Mi chiamò con un cenno della mano e io mi avvicinai a lui ulteriormente, fingendo di non aver udito niente di ciò che lui e Luana si erano detti.
«Sì?».
«Hai trovato qualcosa di interessante, in giro?».
«Solo una giarrettiera» risposi.
La estrassi dalla tasca del jeans e gliela mostrai. Flavio se la rigirò tra le grosse mani e sospirò. «Specchietto per le allodole» dissi.
«Credi che sia una donna?».
«Non ho detto questo. Secondo me ...»
Sentii qualcosa tirarmi all'indietro e quando mi voltai incontrai il visino dolce e paffuto di Andrea. La sua manina destra era attaccata ad un lembo della mia giacca.
Mi chinai sulle ginocchia sorridendogli.
«Cosa c'è?» gli chiesi.
Scrutai nei suoi profondi occhi scuri. Vi trovai dolcezza e determinazione, e sembravano voler trasmettere serenità, pacatezza, ottimismo.
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Gli occhi del buio ||| Alex Fedele - The Red Thread Saga ||| Stagione 2
Misteri / Thriller[SECONDO LIBRO DELLA RED THREAD SAGA] LEGGI IL PRIMO LIBRO A QUESTO LINK: https://www.wattpad.com/story/176009960-la-rinascita-del-sangue-alex-fedele-the-red-thread TRAMA: Dopo gli avvenimenti del primo libro Alex Fedele è scosso e stressato, uno...