1.
Un consiglio: quando state per aprire una porta non appoggiatevi mai con il peso del corpo ad essa. Prima che potessi spingere la maniglia verso il basso, Flavio aprì la porta con la sua consueta delicatezza, che vuol dire spalancare la porta con una rabbia tale da far impallidire uno abituato alle risse da bar. Crollai in avanti, al suolo, faccia sulla moquette, con il mio taser stretto in meno. E, come un'idiota, quando sollevai lo sguardo mi resi conto che in quell'ufficio, nonostante fosse notte fonda e qualcuno avesse suonato al campanello, non c'era alcun pericolo. Flavio mi fissava con sguardo furibondo, in vestaglia da sera e pantofole. Accanto a lui una donna dai lineamenti nobili e delicati, con capelli scuri raccolti in uno chignon e una postura invidiabile che mi sorrideva. Non sapevo chi fosse, ma non mi avrebbe mai più preso sul serio.
Si chiamava Maria Grazia Losti. Ed era una donna che poteva raccontarti una storia, la sua, semplicemente guardandoti. Poche persone sulla Terra possono comunicarti qualcosa con un semplice gesto o un semplice sguardo e Maria Grazia sembrava fosse una di quelle.
«Maria Grazia e io» spiegò Flavio mentre ci eravamo tutti accomodati «siamo amici d'infanzia. Ti avevo detto che sarebbe venuta a cena, ma ha avuto un contrattempo ed è passata a trovarmi».
«Alle tre del mattino?» domandai.
«Non è mai troppo tardi o troppo presto per rivedere un amico» disse la donna sorridendo.
«Cosa ti interessa?» chiese Flavio infastidito. «Torna in camera tua e stai lì, noi dobbiamo parlare».
«Ma di cosa?».
«Non sono affari tuoi».
«Maria Grazia,» dissi rivolgendomi alla donna «posso darle del tu?».
«Certo, Alex».
«Posso chiederle di che cosa si occupa?».
«Di...di giardinaggio» rispose. «Ho una serra fuori città. Vendo piante. Cose tranquille».
Sorrisi, poi decisi di farmi avanti: «Come mai mi dici bugie?».
Flavio diede un calcio a uno dei cassetti della scrivania. «Alex! Vai subito di sopra!».
«No, aspetta. Maria Grazia, tu dici di avere una serra fuori città e di occuparti di piante tutto il giorno, ma le tue mani sono perfettamente in ordine. Le tue unghie sono pulite e smaltate. Vero è che molti amanti della botanica indossano guanti per occuparsi delle proprie creature, ma a volte per avere maggiore tatto sulla crescita della pianta ci si occupa di giardinaggio a mani nude, figuriamoci su un posto di lavoro. Vuoi farmi credere di essere una che lavora con erba, terra e fertilizzanti con quelle mani?».
Maria Grazia sorrise, ma non disse niente.
Flavio continuò a inveirmi contro e si alzò in piedi. «Vai fuori dall'ufficio, testa di cazzo!».
«Inoltre» continuai a rivolgermi a Maria Grazia «la tua è una postura invidiabile, quasi...militaresca. Non è normale che una persona non addestrata abbia quella postura, sembra quasi che ti abbiano infilato una lastra di legno dietro la schiena».
Flavio urlò: «Ti avverto che se non esci dalla porta...».
Maria Grazia lo zittì con un cenno della mano. «Basta rimproverarlo, Flavio. In fondo sta solo dimostrando il suo talento. Alex, ti faccio i miei complimenti» mi strinse la mano con una classe innata. «Non ho mai visto nulla di simile: dedurre la vita di una persona semplicemente guardandola è una cosa che faceva solo Holmes. Dove hai imparato?».
Non le sorrisi. Mentre le nostre mani erano ancora strette le rivolsi un'occhiata accigliata. «Chi sei veramente?».
2.
STAI LEGGENDO
Gli occhi del buio ||| Alex Fedele - The Red Thread Saga ||| Stagione 2
Детектив / Триллер[SECONDO LIBRO DELLA RED THREAD SAGA] LEGGI IL PRIMO LIBRO A QUESTO LINK: https://www.wattpad.com/story/176009960-la-rinascita-del-sangue-alex-fedele-the-red-thread TRAMA: Dopo gli avvenimenti del primo libro Alex Fedele è scosso e stressato, uno...