Il mio risveglio fu traumatico , fui svegliata dalla kapo della nostra baracca che cominciò a dire cose incomprensibili in tedesco "schnell schnell" gridava mentre frustava le ragazze che non si erano svegliate
Io mi alzai velocemente e cercai di svegliare mia madre che dormiva vicino a me prima che la Kapo la frustasse ma fu troppo tardi e una frustata colpì la mia guancia facendomela sanguinare e poi frusto pure mia madre che si sveglio spaventata
Ci alzammo in piedi e fummo fatte uscire fuori a spintoni
Fuori faceva molto freddo e non facevo altro che tremare
A quanto pare dovevamo partecipare ogni giorno all'appello mattutino per poi essere mandate ai lavori forzatiUna donna vestita in uniforme di ss si avvicinò a noi e comincio a chiamare i numeri per mandarli al loro lavoro , era una bella donna era bionda con occhi verdi e a differenza mia lei era alta, penso avesse 1 metro e 70 circa
"K12402...k12402!"gridò lei distraendomi dai miei pensieri
Alzai lo sguardo e alzai la mano e feci un passo avanti, lei mi squadrò dalla testa ai piedi e mi diede un foglio con scritto qualcosa in tedesco, mi disse che dovevo mostrarla alla ss vicino al infermeria,
Mi allontanai verso il punto che mi aveva indicato ma non sapevo dove dovevo andare
Mi guardai intorno ma non sapevo che fare , non c'era nessuno vicino all'infermeria ma riuscii solo a vedere la ss che detestavo più di tutti , si atteggiava manco fosse stato dio sceso in terra,non avrei voluto chiedere a lui ma era l'unica persona che conoscevo qui almeno un po' oltre mia madre quindi decisi di prendere coraggio e chiedere a lui
Mi avvicinai cautamente, lui stava controllato degli ebrei che trasportavano legna per costruire una baracca penso e nel mentre fumava la sua sigaretta
"Bambolina che ci fai qua vuoi qualcosa da me?" Mi chiese con una voce divertita e con una espressione sul suo volto che faceva intuire a che cosa si riferiva
Gli mostrai il foglio e lui lo guardò per 3 secondi per poi cominciare a camminare
" seguimi" disse secco mentre buttava la sigaretta per terra
Io non me lo feci ripetere due volte e cominciai a seguirlo
Arrivai davanti ad un edificio e lui mi fece entrare, li c'era anche un'altra ragazza che si alzò immediatamente e abbassò lo sguardo e salutò la ss
"Senti bambolina quella li è qua da più tempo di te e ti spiegherà tutto , siamo intesi!?" Disse riferendosi alla ragazza che rispose spaventosissima con un sissignore
Lui se ne andò ma prima di uscire dalla porta mi fece l'occhiolino, io rimasi ferma e terrorizzata ma quando rimasi da sola decisi comunque di andare a fare conoscenza con la mia nuova collega
"Ciao , io sono Sarah piacere di conoscerti"dissi porgendogli la mano
Lei ricambio il saluto " Ciao mi chiamo Marta piacere"
Era molto magra con i capelli biondi un po' più lunghi dei miei e dei grandi occhi castani, e sembrava molto simpatica
"Allora come funziona qui?" Chiesi
" In pratica di mattina portano tantissime uniformi o vestiti vecchi e il nostro compito e cucirle e ripararle, se sono le uniformi delle ss dobbiamo pure lavarle invece se sono come questa oppure vestiti vecchi dobbiamo solo cucirli" disse mostrandomi una sorta di camicia a righe bianche e azzurre
Decisi di mettermi al lavoro perché dovevamo finire entro sera tutta la pila di vestiti dietro il tavolo da lavoroVerso mezzogiorno ci spettava un pranzo e non vedevo l'ora di mettere qualcosa sotto i denti , stavo letteralmente svenendo dalla fame e quando finalmente fu mezzogiorno io e Marta cominciammo a correre verso la zona dove stavano per distribuire il cibo, incontrai pure mia madre che stava seduta per terra vicino a una baracca
Lasciai Marta nella fila e corsi verso mia madre
"Mamma! Vieni che ci danno da mangiare" dissi aiutandola ad alzarsi ma appena riuscii a farla stare in piedi notai che non posava un piede per terra e che non mi voleva guardare
"Mamma che ti è successo?"dissi preoccupata
Lei cominciò a piangere
" mamma ,mamma che ti è successo dimmelo!"dissi allarmandomi sempre di più
"Sarah ,mi dispiace tanto"disse mentre continuava a piangere
"Mamma calmati che è successo ?" Dissi cercando di calmarla facendola sedere su una panchina
" oggi sono caduta e mi sono fatta malissimo per arrivare qui per far sembrare che non avevo niente ma ora non posso più poggiare il piede per terra e non posso camminare" disse mentre piangeva
"Mamma tranquilla andremmo in infermeria e li ti cureranno..." dissi cercando di rassicurarla ma non ci ero riuscita
"Sarah tu non capisci , qui se tu non sei in grado di lavorare ti uccidono, non gli servi!" Mi disse piangendo più forte
" no mamma non può essere così..."dissi
"Ma è così!" Sbraito attirando l'attenzione di due ss che erano li vicine
Era la donna dell'appello e un uomo più anziano
" bene bene che abbiamo qua una piagnucolona e un nano da giardino?" Disse la donna ridacchiando
Io non sapevo che fare quindi restai immobile vicino a lei e chiusi gli occhi , forse perché in fondo sapevo quello che sarebbe successo da li a poco
Sentivo solo le loro voci
"Cammina ebrea!"
Mia madre si alzo e emise un lamento
"Forza poggia il piede e cammina!" Sbraito facendomi sussultare
Mia madre cerco di camminare ma cadde per terra, io aprii gli occhi e la vidi li per terra con le lacrime agli occhi che mi guardava con i suoi bellissimi occhi
Ci guardammo per l'ultima volta prima che la ss prendesse la pistola e la sparasse in testa
Io chiusi gli occhi pieni di lacrime , non avevo coraggio di guardarla, mi girai e trova i Marta vicino a me che mi abbraccio mentre cominciai a piangere
"Benvenute ad Auschwitz signore" disse la ss in modo teatrale per poi girarsi e andare via da qualche altra sfortunata...
L'ora del pranzo fini e io non mangiai ne parlai ma io e Marta volenti o nolenti dovevamo tornare al lavoro come se nulla fosse successo, non parlai per tutto il giorno e a fine giornata quando dovevamo andare nelle nostre baracche Marta mi fermo
"Sarah senti ti conosco da neanche un giorno ma so che tu riuscirai a superare tutto ciò , ah odio dirlo ma se ti può aiutare e morta velocemente e non con i metodi barbari che usano qui le ss, ci sono torture peggiori qui." disse toccandomi la spalla
Mi girai verso di lei e le sorrisi leggermente in segno di gratitudine
Ci salutammo e ognuna andò nella sua baracca, io camminavo verso la mia baracca sapendo che avrei dormito senza la mia mamma , l'unica persona che mi capiva se ne era andata via per sempre , tornai nel punto dove l'avevo vista per l'ultima volta e notai che il corpo non c'era più ma la macchia di sangue sulla neve c'era ancora , restai li a fissare quel punto per alcuni secondi ma la frustata della Kapo mi fece sussultare "tu! Vai nella baracca non te lo ripeterò un'altra volta!" Sbraito
Io spaventatissima cominciai a correre verso la baracca
Entrai dentro seguita da altre donne , mi misi nella mia cuccetta e rimasi li a piangere in silenzio per non so quanto tempo, eravamo li da un giorno e la mia mamma era già morta , e poi per cosa perché non poteva lavorare...
Li dentro c'era tanto freddo e tanta umidità , decisi di prendere la coperta di mia madre e coprirmi il più possibile ma non cambiava chissà che cosa infatti il mio corpo era percosso da brividi.
Non so quanto tempo era passato ma io non riuscivo a prendere sonno e continuavo a girarmi e rigirarmi per trovare una posizione relativamente comoda , ma ad un tratto la porta della baracca si apri facendo entrare tantissimo freddo
"Il numero k12402!"disse la voce di un uomo
Io scesi velocemente dalla mia cuccetta e mi avvolsi nella coperta
"Sei tu k12402?"disse lui
"Sissignore"dissi spaventatissima, chissà che cosa mi sarebbe successo
"Seguimi" disse secco
Lo segui tenendomi stretta la coperta addosso,arrivai davanti a una sorta di ostello per le ss infatti molti di loro stavano fuori a fumare e a bere e a fare commenti poco carini su di meLa mia ansia cominciò a farsi sentire più forte di prima, la ss mi prese la mano e mi spinse dentro
"Bussa alla stanza 22 puttana ebrea"sbraito
Mi girai e andai lentamente verso l'appartamento numero 22 e bussai
"Entra bambolina" sentii dall'altra parte della porta
Il mio cuore perse un battito quando sentii quel nome che solo lui utilizzava
Ero spaventatissima , che cosa mi avrebbe fatto , forse sarei stata stuprata o picchiata da lui e questa cosa mi innervosiva e esitai ad entrare ma avevo paura che perdesse la pazienza quindi presi coraggio ed entrai
Lui era seduto sulla poltrona vicino al letto matrimoniale e mi squadrava dalla testa ai piedi
Si alzo e venne vicino a me, io ero come immobilizzata e non sapevo che fare, lui mi tocco il taglio sulla guancia li dove la kapo mi frusto facendomi bruciare la ferita
"Che hai fatto oggi di bello bambolina?" Mi chiese mentre tornava al suo posto
Io rimasi ferma e non osavo parlare , non perché non sapevo che cosa dire ma perché non c'è la facevo a dire quello che era successo così facilmente, d'allora non avevo parlato con nessuno e non avevo intenzione di parlare proprio a lui quindi restai in silenzio
"Sei sorda o cosa stupida ebrea,parla!"disse nervoso
Io continuavo a non parlare
"Ah bene non parli eh, allora comincia a spogliarti!"disse con un sorriso malizioso stampato in faccia
"Come scusa?" Dissi stupita dalle sue parole
"Ora parli bambolina?"disse ridacchiando
"Forza spogliati" disse serio
Io sapevo che se avrei disubbidito sarei stata punita severamente quindi lentamente con le lacrime agli occhi cominciai a sbottonare la camicia , la tolsi e rimasi con i seni scoperti, continuai con la gonna e così rimasi nuda davanti a lui
Si alzo e venne davanti a me
"Bene bene...suppongo che tu sia ancora vergine quindi non penso di farti mia questa sera ma tranquilla bambolina accadrà presto" disse lui mentre mi girava intorno come uno squalo
Io ero terrorizzata e continuavo a piangere mentre lui cominciava a toccarmi e a violare la mia femminilità
Mi fece stendere sul letto e mi lego i polsi per non farmi muovere, così lui continuo a divertirsi mentre io piangevo in silenzio
"Sei così bagnata bambolina" disse mentre mi baciava avidamente il collo lasciando in giro per il mio corpo dei succhiotti molto evidenti
Io diventai rossa in viso e girai la testa di lato e cercai di ignorare tutte quelle nuove sensazioni ma non ce la feci e mi scappò un gemito dalle mie labbra
Lui sorrise nel vedermi così vulnerabile nelle sue mani
"Che c'è ti piace quando ti bacio qui?" Disse baciando la parte più sensibile del mio collo facendomi tirare un sospiro un po' più rumoroso del solito
Mi stavo lasciando andare , mi stavo abbandonando nelle sue mani e non potevo permetterlo così cominciai a divincolarmi da lui con i piedi scalciando ma lui si innervosì e mi slegò i polsi e mi strattono il polso per poi buttarmi per terra
"Non ti piace questa posizione hundin!"gridoio cercai di strisciare fino alla porta ma lui fu più veloce
"Cerchi di scappare eh? Sai che facciamo a quelle come te bambolina?"disse mentre con l'altra mano chiudeva la porta a chiave
Io cominciai a piangere sapendo che mi avrebbe uccisa
"Mettiti a pecora!ora!"Sbraito facendomi sussultare
Ubbidì agli ordini e mi misi in quella posizione
Lui andò nel bagno e prese un frustino
"Ora voglio che tu conti fino a 10 hai capito?" Disse avvicinandosi minaccioso a me
Mi colpì con una frustata facendomi gridare dal dolore "u-uno" "du-e" "tre" "quattro ahhh" gridai cadendo sul pavimento
"Ricomincia!"grido lui
"Uno".......
Quelle frustate continuarono all' infinito e furono molto dolorose , il sangue sgorgava da ogni ferita e macchiava il pavimento, mi sentivo più debole del solito e con le ultime forze che avevo mi alzai e cercai di scappare ma lui mi prese e mi butto per terra
"Perché fai questo?"chiedi con un filo di voce
"Perché posso" disse lui
Io dopo aver sentito quelle parole chiusi gli occhi , mi sentivo svenire ,nel silenzio della stanza riuscivo a sentire il sangue che scivolava sulla mia pelle nuda e il pianto silenzioso di quella ss , aprii un po gli occhi per vederlo , stava seduto per terra con una lama in mano , e si stava punendo ripetendo "perdonami mamma, io non sono così"quella fu l'ultima cosa che sentii prima di svenire e perdere i sensi.
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Save me
RomanceSarah Steiner ha 17 anni e vive nella periferia di Vienna con i suoi genitori in calma e tranquilla , ma quando nel 1938 Hitler invade l'Austria le leggi razziali prendono vigore e questo metterà a dura prova la vita della famiglia Steiner che purt...