Primo giorno di scuola. Ambienti nuovi. Facce nuove. Pensieri nuovi. Preoccupazioni nuove. Perlomeno c'erano miei vecchi amici che facevano di tutto pur di farmi ambientare.
Mi svegliai prestissimo, per prepararmi e preparare la zia alla giornata che stava affrontando di nuovo senza di me. Doccia fredda, jeans e maglietta, un filo di trucco, e via, per il viale alberato che separava la villa dalla strada principale. Mi catapultò nelle orecchie le cuffiette, e faccio partire una canzone gasante. Assorta nei miei pensieri, arrivo a scuola. I miei occhi scrutano l'edificio come se dovessi trovare un oggetto fuori posto. E invece no! Tipico college americano, ma più ordinato, pulito, curato, con un clima tranquillo. Mi risveglio dalle mie osservazioni per cercare i ragazzi. Un attimo di panico mi assale, ma poi li vedo ridere con un gruppetto di ragazze... Sempre i soliti... Inizio a sbracciarmi e a chiamarli, talmente tanto forte che tutto il corridoio mi fissa. Ma loro non mi hanno ancora degnata di uno sguardo. Cosi corro verso di loro, li abbraccio e saluto. Finisco il mio giro si saluti, e notnoto che le ragazze tanto carine se ne stanno andando con disgusto... Cos'é successo?
R:"potevi anche evitare questa figuraccia il primo giorno di scuola. E potevi anche evitare di abbracciarci con tanto calore. Hai mandato via quelle belle ragazze" dice con tono quasi arrabbiato.
Io:" scusami pingiunetto, mi farò perdonare!"
G:"e sai come? Oggi, dopo pranzo, facciamo le prove del gruppo, vieni a vederci e a dirci cosa ne pensi!"
Proprio una bella idea. Ci mettiamo d'accordo per un orario e ci salutiamo al suono della campanella, che segna l'inizio delle lezioni. La mattina la passo sorridendo quando volevo dormire, e ridendo quando volevo stare zitta... Insomma... Faccio buon viso a cattivo gioco, ma é solo per dare una buona impressione ai miei nuovi compagni. Finita la mattinata, mi dirigono verso l'uscita ma accidentalmente(chissà perche succede sempre a me) vado a sbattere contro un ragazzo. Gli salto al collo e lo saluto quasi euforicamente: Jonathan, J! Quello che ho disturbato in aereo. Quello cosi affascinate. J!
J:" ciao tesoroooo!"
Che sciolto...
Io:" ciao J, non ho avuto molto tempo per scriverti In queste settimane, scusami un sacco!"
J:" puoi rimediare facendosi offrire una pizza al volo, e un passaggio fino a casa!"
Oggi devo continuamente sdebitarmi...
Io:" certo! Mi piacerebbe molto!"
Salutiamo in macchina e ci fermiamo di fronte a una pizzeria d'asporto. Ordiniamo due pizze: salamino piccante e verdure grigliate! Subito dopo aver caricato le delizie in auto, ingrana la marcia e si ferma solo in prossimità di un fiumiciattolo. Ci sediamo all'ombra di un albero, piantato nell'argine del corso d'acqua... Guardo l'ora, e chiedo a J se mi può accompagnare a casa di corsa. In meno di 3 quarti d'ora dovevo essere a casa dei ragazzi. E di certo non eravamo vicini a casa. Spalanchiamo i finestrini. Mettiamo gli occhiali da sole. Accendiamo la radio e aumentiamo il volume. Sfrecciamo nelle viette di campagna, cantando a squarciagola:
MICHAEL WANTS ANOTHER SLICE MICHAEL WANTS ANOTHER SLICE, PIZZA PIZZAAAAA!!
_________________________
Spazio autrice
Ciao bellissime, allora intanto grazie per i voti e le visualizzazioni, che spero siamo sempre di più! Secondo: prima che sorgano dubbi, la canzone di pizza l'ho messa per sdrammatizzare un po' la storia che stava risultando troppo triste. Quindi non esiste ancora "michael" vero, era solo una canzone di qualche 'sconosciuto' (spero capiate quello che sto cercando di dirvi).
Terzo: questo é un capitolo di passaggio che mi é venuto un po' a random.... Forse perche io e le mie amiche ci siamo messe a cantare pizza, mi ha un po ispirato.
Quarto e ultimo: il prossimo capitolo é già impostato, e non voglio lo troviate banale. Il libro sta prendendo una piega un po diversa da quello che mi aspettavo, ma in fondo mi piace. Quindi il prossimo capitolo é una novità, che non é descritta nella presentazione! Con questo concludo!
Cheers :)
STAI LEGGENDO
Dreams of 5 卌 *5sos*
FanfictionUn'adolescente troppo presa dai suoi sogni per pensare a ciò che la aspetta. Una lettera. Una malattia. Un incontro che determinerà la sua vita talmente in modo magico da sembrare un SOGNO.