Moon'spov
Erabuio. Sentivoilbuio. Sullapelle, epenetravadentrodimecomesemi stessi immergendo inunavascad'acquacalda.
Quellasensazionedipace, maallostessotempodiirrequietezza: comesestessiaspettandoilgiudiziodiqualcuno, ocomesestessiASPETTANDOqualcuno.
Thomas'spov
Appena seppi la notizia, mi feci portare da lei. Era cosi calma, tranquilla, riposava; e con il suo viso candido trasmetteva pace e sicurezza.
Ma io non ero sicuro!
Avevo paura di come mi avrebbe trattato appena si fosse svegliata!
Avevo paura che si fosse dimenticata di me. Di noi. Della nostra amicizia.
~o forsequalcosadipiù ~
La stavo tendendo per mano, quando aprì gli occhi!
Quegli occhi neri!
Che avevo sognato sull'aereo.
Che aspettavo di vedere.
Quegli occhi che mi mancavano.
Mi guardò dritta negli occhi. Mi scrutò dentro, non so come, ma lo fece. Guardò la mia mano che stringeva la sua, e la mollò, quasi con disprezzo!
Iniziò ad urlare, gli occhi fino a qualche secondo fa chiusi e indifesi, erano arrabbiati e impauriti.
Entrarono di corsa i dottori, che mi buttarono fuori come se fossi stato un suo banale amico.
~forse lo ero?~
Impossibile. Non ero banale per lei...
~o forse non ero SOLO suo amico~
Tutte queste emozioni cosi successive l'una all'altra erano troppo "potenti" da sopportarle tutte.
Così me ne tornai nella sala d'attesa, tra i suoi banali amici e i suoi parenti!
Mi chiesero piu volte se si era svegliata, se mi aveva detto qualcosa, se i medici mi avevano dato delle indicazioni.
Ma io risposi solo con
T:« si é svegliata e ha urlato. Non ho voglia di parlare, ho bisogno di stare da solo.»
E ad ogni persona che mi faceva queste domande rispondevo così.
E ad ogni persona che mi faceva queste domande rispondevo con gli occhi vuoti. La gola secca. Le lacrime agli occhi. Le unghie mangiucchiate dall'agitazione.
Ero seduto sulla sedia scomoda da un pezzo quando dei ragazzi più o meno della mia età si avvicinarono a me.
Uno biondo, con un piercing al labbro, uno riccioluto con una bandana da barista, apparentemente il piu vecchio, ed un terzo, con dei colorati capelli e la carnagione chiarissima.
Si posizionarono davanti a me, e io mi stavo già preparando a rispondere con il SOLITO tono piatto la SOLITA frasetta, quando mi fecero una domanda diversa da quelle che mi avevano posto fin'ora:
R: «piacere sono Robert-disse quello con il piercing- come stai? »
A quella domanda li guardai malissimo, come se mi avessero chiesto di sposarci: machecazz..
T: « sto male! Ecco come sto! Come vi pare che io stia? Mi ha visto indifeso, eppure mi ha urlato contro!
Non lo aveva mai fatto!
Mi odia, crede che io sia uno qualunque, invece sono il suo amico speciale.
Io non sono la prima persona che si trova facendo una passeggiata! Io sono quello che l'accompagna durante la passeggiata!
Io non sono un qualsiasi banale amico! Anche se tutto è diventato banale da quando è partita.
Io sono diverso, lei mi trattava in modo diverso ! La rivoglio indietro, per dirle che mi manca!
Non ho nemmeno avuto il tempo di dirle addio prima di ripartire, e rischiava di morire.. Non me lo sarei mai perdonato!
Non posso credere di essere stato così duro con lei!
Dovevo essere felice che lei cominciasse una vita nuova inseguendo i suoi sogni, e invece mi sono arrabbiato con lei!»
disse Thomas, tra lacrime e respiri soffocati, con gli occhi rossi e le mani nei capelli.
F: «amico! Vedo che hai bisogno di sfogarti non solo a parole! Ora stai tranquillo -disse Fletcher allungando una mano per aiutarlo ad alzarsi- e seguici! Ti divertirai!»
T: «ma che cazzo volete? chi vi conosce? non ho voglia di pensare ad altro che a lei. al suo sorriso. alla sua risata. ai suoi occhi. ai suoi capelli.»
M: «fidati, li vedrai anche con noi. E in ogni caso non ha senso piangersi addosso, non credi? Pensa, cosa avrebbe fatto lei?»
T: «mhhhh... penso, penso che lei si sarebbe messa a piangere. Penso che poi si sarebbe preparata alla festa di bentornato! Lei guardava sempre il biscchiere "mezzo pieno" delle cose. Nulla può abbatterla. Nemmeno un'incidente. Nemmeno una delusione in amore. Nemmeno un amico stronzo. Nemmeno io. Nulla e Nessuno può. Lei è come un uragano. Un uragano di emozioni.»
R: «se ti fidi di lei, fidati di noi.»
SPAZIO AUTRICE
ciao ragazzeee, spero che questo periodo di inattività non vi abbiamo levato la voglia di andare avanti con questa storia, anzi, l'abbia aumentata, come in me di continuarla! ora vado subito a scrivere il prossimo capitolo!! un bacio!
Cheers:)
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Dreams of 5 卌 *5sos*
FanfictionUn'adolescente troppo presa dai suoi sogni per pensare a ciò che la aspetta. Una lettera. Una malattia. Un incontro che determinerà la sua vita talmente in modo magico da sembrare un SOGNO.