Capitolo 2, io

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Il secondo capitolo del diario signori, eccomi a parlare di me, ancora più in fondo, ci metterò un pò di più a fare questo perché non so come iniziare e non so se ci saranno contenuti espliciti come nel precedente capitolo.

Beh iniziamo dal mio nome no?

Mi chiamo Francesco, fin qui niente di speciale eh? Beh come avete potuto notare non sono un tipo "uguale alla massa" in senso positivo e negativo", questo è il motivo principale dei miei dolori, il tutto viene da solo, beh sinceramente a me non piace fare parte della massa, di Quella massa, però essere molto diverso mi ha aperto le porte, gli occhi, di qualcosa su cui ho vissuto ma che non ho mai notato, mi ha reso quello che sto diventando, per questo devo ringraziare, però però... c'è il lato negativo, sfortunatamente se non sei come loro ti lasceranno soccombere, è inutile quanto tu gridi per farti ascoltare, sprechi solo tempo e sforzi inutilmente le corde vocali, vivere da solo, senza essere capito, senza provare amicizia, vera amicizia, trovare qualcuno che ascolti (o almeno ci provi) i miei dolori, mi capisca, anche se diverso che mi tratti come persona, l'amicizia per me non è mai esistita, l'uomo essere superiore a tutti non è capace di ascoltare delle grida di dolore, camuffate con una sottile risata, condito in modo scherzoso per far si che il colpo non sia grave subito, non so come fare per far si che voi capiate, non so se mi spegnerò per causa vostra, mi inizio a trasformare nel mostro che allontanavo e temevo, la vostra stupidità mi allontana da voi e mi fa capire, giorno dopo giorno, mi fa imparare, non so cosa vi ho fatto per essere trattato come un errore della natura, non so ma mi fate sentire così a volte. A volte mi mandate in confusione, non so perché io debba combattere questa guerra, e anche se ci provassi, cadrei ogni volta, ho cercato di trovare la luce, completare il vuoto ma non ho mai ottenuto risultati, mentre voi vi godete le vostre vite spensierate e libere io muoio nelle mie stesse mura, ho provato ad avvicinarmi e avvicinare qualcuno, ma colui che poteva salvarsi è stato reso uno di voi, forse per cancellare i dolori non devo cercare, ma devo affrontarvi, non so, sono in preda alla confusione, ogni giorno che passa cado, ogni giorno che passa capisco, guadagno e perdo, voi vi formate con i vostri amici, io mi sto formando da solo, comprendendo e studiando e quando sarà il momento i dolori subiti li vedrete senza problemi, quello che mi avete fatto passare lo capirete, quello che eravate. Certe volte desidero così tanto andarmene, certe volte voglio che qualcuno mi salvi, perché mi sento l'imperfezzione reincarnata, con la paura di andare avanti, di affrontare mali e dolori peggiori, che non sono come le cavolate che ti raccontavano da piccolo, come il lupo nero, questi sono veri, li sento, tagliano la carne, succhiano la felicità, succhiano pa speranza, mi buttano sempre di più. Non importa però che cosa debba affrontare, sarò disposto ad andare avanti che diventare uno di voi, preferisco soccombere nel mio mondo insieme a milioni di persone che lasciarle sole per voi, ormai ho capito, ormai mi avete fatto capire. Ho visto abbastanza, ho creduto ma ora basta, prima o poi pagherete, non voglio pagare per la vostra stupidità, da voi tutto è iniziato ipocriti e con voi finirà, ricordo quel giorno, le lacrime, la debolezza nel cuore, l'ingenuità nelle parole, il cuore docile, ho capito, sono caduto con un piccolo colpo e ora porto tutto questo, tutto ormai è diventato una parte di me, qualcosa di nuovo, diverso, disprezzato, che ha tanto da dire ma che non può, perché non ha nessuno con cui farlo.

Mi sento stupido, ingenuo, e ancora troppo pieno di fiducia nelle persone, l'errore più grande è stato la fiducia, pensare che vivessi in mezzo a brava gente, che la gente mi trattase con rispetto, ma ora vorrei prendere le lancia nella mia schiena, metterle nel fuoco e lanciarle, per farvi soffrire, cadere e provare quello che mi avete fatto provare e poi spegnervi, per farvi ricordare tutto.

Ancora non è finita, ho molto tempo per riempire il mio vuoto, realizzare i miei obbiettivi, superare le mie paure e con un grido togliere queste lance che diventato più dolorose. Anche se però prima o poi qualcuno mi avrebbe fatto soffrire vi ringrazio, anche se in certi momenti vorrei ritornare completo, come una volta, piangere lacrima di gioia e non sangue credo che sarebbe andata così lo stesso, cerco di andare avanti e sfruttare le qualità date, vivendo per voi come uno schifo umano, per me come qualcuno non capito, che grida da mattina a sera, vi chiedo solo una cosa... Quando non ci vedremo più... vi prego, capitemi, non mi interessa come andrà dopo, dovete sapere i fatti, non la mia finta mascherina, non so se dovrò lanciare una mega bomba o ci arriverete soli, ma vi prego... capitemi e capitevi, perché quello che credete vita è tutto una menzogna, vita è anche dolore, è anche gioia, è anche lavoro, sono anche gli altri, è anche difficoltà, vivete solo nello scudo di voi stessi, non durerà molto, presto entrerete anche voi qui, ma non sarete preparati, io però anche per quello che mi avete fatto forse sarò lì ad aiutarvi...

Forse sto sbagliando, sbagliando tutto, il mio pensiero su di voi, dandovi colpe quasi inesistenti, l'unica cosa certa è che sono caduto per paura e debolezza, a volte vorrei che tutto finisca, a volte vorrei affrontare subito tutto e lasciare alle spalle i dolori, non mi resta molto, se perdo anche questo potrò dichiarare sconfitta, sconfitto dal dolore che mi ha ingabbiato nelle mie stesse mura, forse tutto finirà, troverò la vecchia felicità, qualcosa di reale, qualcuno di reale, ho tanta strada ancora ma mi sento già sconfitto, non so più come chiedere aiuto, rompere queste mura. A volte mi illudo di aver superato queste mura... A volte mi illudo, creando una felicità inesistenze, sempre pronto a cadere, ritornare alle mie mura, gridando ogni giorno, sperando che tutto verrà ripagato, che gli altri ricevano il male fatto, mi chiudo perché non ho più alternative, ma queste mura non proteggono, danno solo l'illusione.

Sono da solo a portare la bandiera, solo che grida, solo che si rialza, solo che soccombe, solo che combatte una battaglia mai voluta, battaglia impossibbile, battaglia contro il mondo, dato in pasto ai lupi, cercando di ritornare sempre più forte, non so come finirà, ma alla fine vorrò perdonare, non riesco a essere cattivo, se deve finire voglio che finisca con dignità, e ogni giorno che passa, divento più forte ma cado più giù allo stesso tempo.

Ora vada come vada... Godetevi la vostra innocenza, non ditemi che non ve l'ho detto.

Chiedo scusa per gli errori grammaticali e ortografici, chiedo perdono per tutto.

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