Eccomi qui... nelle mie mura, perso nel viale della confusione, magia vuole che qui ogni rimpianto sia 4 volte più tagliente di una spada e più incendiante di mille fuochi dell'inferno. Lì, in quel magico posto dove tutto cessa e tutto iniza, il castello del dolore, boss fight che tutti noi dovremo affrontare. Mentre cammino nel lungo viale della misera... tutto... tutto si acceca, tonfo al cuore d'improvviso, tutto svanisce poi come un'allucinazione, ma sto iniziando a notare che si è modificato qualcosa, la mente... diventa un campo di guerra; vedo esplosioni, vedo rimpianti, vedo rinnegazione, sfiducia, fallimenti, vedo solo disperazione che ha formato un vuoto in questo animo ingenuo, che voleva che le giornate passassero tranquillamente, ora però qui, su digitale, perché? Siamo anime prescelte? A cosa? Portare bandiere di miseria e canti di logorroici pianti di sangue acido, pieno di cadute, che nemmeno l'alcol dell'abbraccio tanto cercato guarirà ormai. Eccomi. Viandante che sa di non poter fuggire, s-ento esso come l'avanzata di migliaia di barbari, senza asce, senza viso, senza corpo, ivisibili, ma percepibili... NE PASSA UNO... obbiettivo sbloccato, inizio dolore, RIPASSA DI NUOVO, QUESTA VOLTA COLPISCE, complimenti mente sballata, mental breakdown quasi pronto. La voce che fa:"Ci hai provato, ma non puoi cancellare ogni tuo sbaglio, ogni piccolo errore è cicatrice di voragini, che vivono, più profonde e lunghe del Rift Valley. Sento voce di guerra... dice: "Grande scarto peccatore, è il momento che il tuo passato si nutra, che ogni tua gioia sia eliminata, sei condannato a viaggiare nel loop del dolore, ogni tuo tentativo di migliorarti è inutile, sprofonda." Lì capisco ogni mia debolezza, tutto svanisce e diventa buio come la notte stellata, è inutile che cerchi aiuto, ormai sono in trappola. Aspettando che tutto finisca, ogni tentativo di amicizia e di miglioramento è stato solo l'eterno fallimento... guardo e vedo solo pianti, strade distrutte e pioggia di corpi morti. Ci sarà anch'io? Per mano di chi? Non so... ma forse sarà un mio dono agli dei, rituale nella mia stanza, la corda è pronta. Ora è arrivato il momento del rimpianto sociale, tutto in lista, come se una parte di me si divertisse a farmi soffrire. Ogni tentativo di amicizia è stato fiasco e fallimento con la F d'oro, credevo di avere tanti amici ma poi non sono mai esistiti... Credevo di aver trovato il capro espiatorio delle mie insicurezze, ho riposto tutto in tutti ed ho ottenuto solo marciume, superbia e malvagità, ho riposto tutto su di me, ho provato ha guarire ogni mia solitude con il dare il 100%, per trovare un senso, per sentirmi utile e valido, degno di respirare. Nemmeno guarire ogni taglio di lama solare dando il 100% è bastato, sono ancora qui, a rimpiangere di non riuscirci, in preda alla mia stessa mente e ai miei stessi problemi. Non basteranno lustri e decenni per far si che ogni cicatrice se ne vada, ho imparato a tollerarle abbastaza, ma fanno tanto male solo quando non sanguinano. Assaporo la sconffitta e il ricordo passato, ingabbiato, senza poter contare su nessuno, senza avere una spalla, solo, nella mia mente, mentre mille idee si combattono l'un l'altra. Non so a quale voce dare ragione, ma so che la vita è infame, e, se non sarò sempre a testa alta lo rimpiangerò per sempre, quindi dopo l'ibernazione del sonno tutto si sospende e posso recuperare fiato, posso guardare il cielo con gioia e alludermi ancora di false speranze, alludermi di valere e di poter cambiare me stesso. La vita fratelli miei è solo un assemblaggio di misfatte e distruzione, in cui cerchiamo gioia per sfuggire o per lo meno respirare un po'... qui niente è regalato ma quasi nemmeno guadagnato, è come un videogioco, senza manuale, senza scelta di difficoltà e senza conoscenza della fine, piena di cadute quali saranno ripagate solo con altra tristezza. Non sono molto bravo ad entrare nei dettagli, ma marcierò con questo pensiero per sempre, perchè ormai le persone sono chiare affette dalla malattia della cattiveria e il mondo ne è un grande pozzo. PERCHE' PENSARE DI POTER DARE FIDUCIA, PERCHE' PENSIAMO CHE TROVEREMO L'AMICO GEMELLO, PERCHE CI ACCANIAMO NEL CERCARE QUALCUNO CHE CI SUPPORTI, non ci bastano le millesime bugie, ogni abbraccio che vogliamo dare non è mai ricambiato, ogni dono di fiducia e affetto è un errore, sarebbe meglio dormire e non svegliarsi più, nel sonno, così si pensa che si vedrà l'immeritata luce, ma il buio immergerà i nostri animi... Adesso, qui nella mia stanza, a suon di musica, suon di ribellione, a suon di marcia, dico basta, mi oppongo al dolore del rimorso, cadrò ma almeno avrò fatto qualcosa. Non è facile il crollo mentale, ti colpisce subito e ovunque, e, anche se lo schivi ti farà sanguinare lo stesso, sento un fuoco dentro, che dice però di essere forte e, dopo minuti a subire accade di nuovo, divento più freddo, uno sguardo che trasmette dolore... sguardo in cerca di amico che non troverà mai.
E' facile cadere, lasciarsi infettare, conquistarsi da tutto ciò, lasciar che tutto se ne vada. È difficile, ogni pensiero disintegra, ogni gesto è fallimento, ogni passo ci si allontana dalla gioia e, mentre si cerca un angelo che ci abbracci e prosciughi ogni linfa vitale dobbiamo alzarci e sperare nella fine delle nebbie e il trionfo dei successi. Perché siamo viandanti, sul mare di fallimento, dove sprofondiamo, dove ci sono miliardi di pesci, dove ogni ingiustizia regna, dove tutto inizia ma non finisce, dove i pianti non hanno suono e mentre rimpiangiamo ogni cosa anneghiamo, vorremmo poter aver le branchie ma nemmeno quelle basterebbero per sopravvivere. Tutti dissero che ci avrebbero aiutato, ma perché scappano? Promesse e fiducia bruciate come fossero solo un gioco, per ottenere solo info, per andare avanti e poi buttare quello che si è creato, buttare anni di gentilezza e sprofondare nel mare del vuoto, dove non si sa dove si va e non si sa se si uscirà... Già questo cammino di fiamme e grida è difficile, perchè le altre anime devono mettersi contro, distruggersi a vicenda, uccidere la propria specie, come nel dipinto di Francisco Goya, Saturno divora suo figlio, quali sono gli interessi per odiare gli altri? Non possiamo unirci e affrontare il tutto? Invece di portare codesta mia ingenua anima alla chiusura e alla rinnegazione delle persone non è una bella cosa, portare mio animo ad odiare ogni individuo, a non fidarmi di nessuno... Io ho un sogno oggi, che tutto finisca e che tutti noi abbiamo il perdono dei peccati commessi in questi decenni del passaggio, ma tranquilli fratelli, il paradiso è solo finzione, e, anche se ci credete, volete solo andarci con le parole e con l'ipocrisia, portando pianti che avete causato, seminate solo invidia e cattiveria... Che i peccati vengano perdonati...
Mi scuso per errori ortografici.
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Diario del dolore.
Historical FictionEcco la mia nuova serie, spero vi piaccia e spero anche che veniate con me in questa avventura. Buona lettura