CAPITOLO 7, L'AMICO PERDUTO

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L'amico perduto

Dedico questo capitolo a lui solo perché ormai e fortunatamente non siamo più amici, ma anche se non lo merita gli dedico un posticino nel mio "libro".

Eh già, siamo arrivati qui, non me lo sarei mai aspettato e, anche se le vere amicizie potrebbero non durare per sempre la nostra non è stata nemmeno onesta ed è inutile che cerchi di camuffare, ormai stai arrampicandoti sugli specchi. Hai voluto abbandonare questa anima per essere uno di loro? Volevo fosse una presa in giro ma è vero, hai commesso un grave sbaglio e ti sei scelto una strada pronta a crollare insieme a tutta la tua banda da 4 soldi senza apparente futuro. Ci siamo conosciuti quando guardavo il mondo con il sorrisetto da bimbo che sarà quello che vorrà da grande, infatti, vorrei tornare dal mio bimbo e fargli capire che la vita è un miscuglio di dolore e rimpianto, condito dalla solitudine e perfezionato dalle persone che circondano la mia vita, persone come te, che si trovano ormai lontane dalla circonferenza, non nel cerchio come prima. Ci conoscemmo, frequentammo e pensavo che saresti stato il fratello mai avuto, che mi avresti aiutato nelle vere difficoltà, che noi due saremmo stati inseparabili, pronti a rischiare la vita per l'altro... Le giornate passate insieme, le belle parole che avrei voluto dirti, quello che ho fatto per te, tu lo hai lasciato svanire nell'aria e far si che si disintegrasse per estinguersi del tutto. Anche a te hanno contagiato, eri migliore, dovevi resistere e non unirti a loro, spero solo che la tua vita sia un infermo perché quello che sei diventato è qualcosa da estinguere come tutti loro, come tutta l'umanità, a partire da me, che ha sempre dato tutto a tutti ma che da altri non ha ottenuto niente, solo delusioni e odio. All'inizo sentì la spada del tuo abbandono colpirmi ovunque, come se fossi stato sparato da tanti mitragliatori ma non potendo morire, sopportando il dolore, eri l'unico, non potevo rimpiazzarti e codesto fatto aumentò il dolore, lo propagò sempre di più come un fuoco eterno che brucia nella carne, rendendomi sempre più triste e chiuso. Grazie a voi ho passato uno dei miei anni peggiori, chiuso nella mia camera con quelle canzone a ciclo corto e monotono, cercando di capire che cosa avessi sbagliato e perché fossi nato con questa solitudine. Ho attuato diverse riforme, ma non sono state come quelle politiche che leggiamo nei libri, sono state peggiori delle battaglie dell'Isonzo, cui generale io, sostituito, anche se l'altro condusse vittorie io resto sconfitto, ma non da te, non oserei mai lasciarmi battere da un essere viscido, un parassita come te, che ha approfittato della mia bontà senza nemmeno un riconoscimento, visto che appena arrivasti solo io ti accolsi. Lo senti questo? Queste pulsazione, queste urla che tutti sentono tranne voi? Percepite quella sensazione di cupo, di rinnegazione e di odio? OH si, sono io, tornato per pagarvi con quello che mi avete dato, potrei scatenare una guerra ormai e sopprimervi, ma non voglio combattere con chi vale meno del poco che valga una persona. Volevo essere salvato, sapete quanto pregai perché un angelo scendesse e mi desse la gioia eterna? Beh, solo ora so che ogni gioia non è altro che una presa in giro, e che possiamo essere felici quanto vogliamo, ma il passato farà sempre visita, pronto a mietere un altro giorno, rendendolo buoi, sperando che succeda con tutti gli altri giorni e, forse sarebbe meglio così. Non è bello sentirsi soli, cercare di invocare angeli esistenti e di parlare con Chester, anche se ora non credo nemmeno nelle religioni, non è facile scacciare pensieri dolorosi, che ti confondono e influiscono negativamente su ogni azione che si vorrà effettuare. È difficile fare monologhi girando su quel tavolino, pensando a quello che ho subito, è stato il primo inaspettato passo verso quello che sono ora, ho reso parte di me tutte le esperienze, assimilandone gli accaduti e, così farò fino alla fine della mia inutile e misera vita.

Anche se potessi trovare giustificazioni su giustificazioni non sarai mai perdonato per quello che hai fatto e, insieme agli altri sarai nella mia lista di persone da prendere spunto per evitare e odiare le altre, unico guadagno che ho avuto, oltre ad una massiccia insensibilità verso il mondo e ogni suo insulso, infimo componente. Spezzo una lancia in vostro favore, in tuo favore, dicendo che anche se per vostro prezzo ho passato giorni di buoi, in cui ho perso ogni mia fiducia, svanendo come dei granelli di polvere trascinati dal vento almeno siete stati una dimostrazione non molto dannosa alla fine che la vita è orribile, che le persone decorano questo capolavoro peggio delle opere di Goya con un assoluta precisione e raffinatezza. Ammetto che mi avete fatto capire che non devo e non posso fidarmi di nessuno eccetto mia codesta anima, anche se credere in me stesso è assai difficile, ho capito che avrei dovuto creare fin da subito un metaforico muro per proteggermi da animali senza anima come voi, mura che però fingo di non avere, anche per testare il vostro quoziente intellettivo talmente sviluppato da essere stracciato da un bradipo di trisomia 21. Siete stati la mia prima esperienza per affrontare qualcosa di più difficile, qualcuno che i vostri danni arrecati li supera 5 volte. Ho visto dolore, rinnegazione, ho sempre cercato un mio posto dove sentirmi veramente a casa, desiderato, come un volta, ho cercato di ritrovare la mia felicità ma questa credo si sia estinta, o se non lo sia già che ne stia avendo sempre una più progressiva, passai ore con pensieri fissi in cui speravo che il tutto fosse un pò interrotto dal sonno, che mi ha salvato dalle crisi più forti, spero che ne abbia quello eterno prima o poi... Non so come sia riuscito automaticamente a rendere parte di me ogni caduta e ogni sofferenza, ma ben venga, so però che ora non riuscireste a farmi il male che facevate una volta, le lame che lanciavate ora le schivo automaticamente, invece di colpirmi e cadere a terra, sanguinando e invocando qualche angelo che mi tolga la vita. Spero che quei giorni di piena oscurità e spessi pianti mi abbiano aiutato il più possibile, è difficile vedere, o almeno cercare il lato positivo delle cose quando vedi solo buio, è difficile trovare la radice di ogni male a volte, quasi impossibile la cura, difficile trovare qualcuno che ti apprezzi per la tua particolarità e sempre più pesanti i giorni del sopporto, cui gettonato motivo per alleviare il dolore è quello di seppellire il passato, però però, diciamocelo senza mentire È INUTILE CHE SEPPELLIAMO I NOSTRI DOLORI, QUESTI RITORNERANNO SEMPRE PIÙ DOLOROSI, APPANNANDO SEMPRE DI PIÙ LA NOSTRA ESISTENZA, INVECE DI LASCIARCI SCONFITTI METTIAMO ALLA LUCE QUESTI DEMONI DEL PASSATO ED ESTINGUIAMOLI PER SEMPRE, È INUTILE CHE FINGIAMO DI POTER TRASCURARE IL PASSATO, E, ANCHE SE ESSO È PASSATO SE NON CHIUSO FARÀ SEMPRE PIÙ MALE, AFFRONTARE RISULTERÀ DOLOROSO, MOLTO E LO SO, MA MEGLIO DI PERDERE IN PARTENZA, ANCHE SE CON IMPEGNO SI OTTERRANNO RISULTATI.

E tu viandante nel mare del rifiuto, spero tu sia contento di codesto avvenimento quale tua presenza dalle incerte utilità comunitarie abbia fatto si che avvenisse, guardati, io ho provato almeno i miei dolori di trasformarli in gioia, come questo diario, ma tu, hai preso la strada peggiore e ti sei creato questo castello che un piccolo venticello della mia mano potrebbe far cadere, ti prego, ormai voi potete fare solo un favore alla società, suicidatevi, io vi presto la mia corda, me la verrò a prendere per il funerale, ma ci verrò solo per la corda...

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