Capitolo 3.

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Levi's Pov
Io e il mio nuovo capo eravamo finalmente arrivati. I finestrini erano oscurati e non potei vedere cosa c'era al di fuori di questa macchina, capì che eravamo arrivati quando lo scagnozzo si fermò e il biondo si levò la cintura.
Vidi avvicinarsi il più grande e arrossì leggermente senza un vero e proprio motivo, se era solo avvicinato e ora mi stava levando la cintura. Avrà pensato che sono un ignorante.

" Scendi. Siamo arrivati a destinazione. "
Mi rivolse il biondo senza nemmeno guardarmi meglio occhi. Lo vidi scendere in modo elegante e garbato mentre io in modo più impacciato e intimidatorio.

" Vieni. "
Girai lo sguardo verso il biondo che mi scortò verso la sua villa, guardai da "capo a piedi" tutta l'intera dimora. Non potei evitare i particolari. Era sicuramente una villa, una grande villa, composta da più pieni e di colore bianco latte, si vedevano da lontano le varie vetrate e alcune delle colonne che rendevano il tutto più interessante.

Stavamo passando per un giardino ben curato con vista di una fontanella e varie panchine, c'erano più strade e io seguì il biondo che utilizzò sicuramente la più breve per arrivare.

Ad ogni passo notavo qualcosa di nuovo, in poche parole era sicuramente un ricco, nemmeno. Un milionario. Per permettersi tutto ciò chissà cosa fa.

" Siamo arrivati nella mia dimora principessina. "
Arrossì all'istante quando sentì pronunciare quelle parole da lui. Sicuramente se le avesse detto quello scagnozzo mangia merda non sarei arrossito in questo modo ma sentirle pronunciare da lui mi aveva fatto passare un brivido lungo sulla schiena.

Poco dopo entrammo e aprì leggermente le labbra lasciandole semiaperte. Restai stupido dalla vista di ciò che vedevo.
Lampadari di lusso, sedie rosse in pelle circondate da oro, muri ben curati e pieni di guardi sicuramente delle varie famiglie che precedevano il mio capo, mensole anche esse lussuose come il tutto, non c'era niente che costava il minimo prezzo.

Io di tutto ciò mi sarei permesso solo la briciola di pane consumata dal biondo mentre mangia, ma nemmeno.

Non c'erano solo mobili ovviamente, ma anche i suoi altri "schiavetti" o come vogliamo definirli, alla fine se li compra e poi non li paga nemmeno, questi sono gli schiavi, invece se io pulissi e rispettassi le regole di questa cosiddetta "dimora" sarebbe giusto pagarmi una mancia corretta, ma invece non è così. Siamo solo semplici schiavi che resteranno tutta la vita a pulire la merda del capo.

" Non ti piace? non hai spiccato parola da quando siamo entrati, Levi. "
Alzai lo sguardo su quello del biondo notando i suoi occhi color zaffiro puntati sui miei color ghiaccio taglienti.

" E-ecco... "
Balbettai per l'imbarazzo, non sapevo davvero cosa dire, che era bella? Questo era scontato.
Quando avrei iniziato a lavorare? Ma tanto mi avrebbe dato l'elenco a breve.

" Ho capito. Sono tutti un po' così quando arrivano."
Lascia scappare una di quelle sue risate eleganti e seducenti. Spostati lo sguardo verso il basso per non incrociare più il suo sguardo.

Questo uomo ha uno strano effetto su di me e non deve essere così. L'ha detto pure io che sono come tutto il resto.. o almeno da come ho concepito io stesso. Ma anche se fosse, è così. Lavorerò il resto della vita qua e per il capo non sono altro che un'aggiunta nell'ammasso di schiavi che ha.

" Armin. Porta Levi nella sua nuova stanza, dagli un posticino libero.. se è possibile più vicina alla mia stanza. "

" S-si signore !! "
Guardai quella scena leggermente confuso, perché mai dovevo stare più vicino nella sua stanza? Per essere controllato per 24h su 24h? O perché sono il nuovo e allora non si sa mai.
Che gran cazzata.

Un ragazzino poco più alto di me mi si piazzò davanti sorridendo lievemente. Era biondo e portava un taglio a caschetto, lui come il capo aveva due occhi azzurri ben evidenti e un sorriso che avrebbe fatto tenerezza pure al demonio stesso. Mi sembrava uno di quei ragazzi timidi che si imbarazzano e balbettano ogni 5x2.

Non nego che anche a me succede di imbarazzarmi e arrossire ma non davanti agli sconosciuti o al primo che passa. Erano forse anni che non balbettavo davanti a qualcuno ma il biondo c'era riuscivo molto bene nel suo intento, forse non voleva mettermi a mio agio ma bensì farmi capire chi davvero comanda.

Seguì il biondo annuendo. Non gli avevo chiesto nemmeno il nome perché l'avevano sentito prima, e lui non lo chiese a me per non so quale ragione. Superammo il corridoio con un lungo tappeto rosso e arrivammo visto che il biondo stava aprendo una stanza.

" Ecco. "
Mi sorrise spalancando la porta e facendomi entrare per primo. Questo ragazzino era davvero ben educato.. chissà da dove l'ha cacciato fuori quell'uomo.

Quando entrai vidi vari letti ben rifatti e ordinati, avrei quindi dormito con più persone no? Avanzai di qualche passò scrutando il tutto. La stanza non aveva nulla di così costoso, solo qualche letto, un armadio da condividere e un piccolo "gabinetto" assieme ad un lavandino, sembrava una di quelle celle per detenuti, alla fine siamo schiavi e più o meno siamo lì, non posso di certo chiedere di più.

" Purtroppo questa è l'unica stanza più vicina al signor Smith e l'unico letto è questo.. bisogna solo darci una piccola spolverata.
Spero di esserti stato d'aiuto ! "
Mi sorrise per una terza volta per poi andarsene senza dire più nulla.

Guardai quello che doveva essere il mio letto, c'era solo un materasso e il lenzuolo con della polvera, era come il letto di tutti eccetto per lo sporco. Non potevano nemmeno avere una copertina ora che era inverno, direi che cominciamo molto bene. E pensare che io soffro davvero moltissimo il freddo.

Pensai tra me e me che iniziò una vita ancora più orribile di quella di prima. Spero davvero in un miracolo.

Spazio autrice.
Eccovi un nuovo capitolo <3

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