Capitolo 6.

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Destiny

Passai davanti alla classe di Daniel, vidi che stava consolando Katia che aveva le lacrime agli occhi, si era fatto imbambolare

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Passai davanti alla classe di Daniel, vidi che stava consolando Katia che aveva le lacrime agli occhi, si era fatto imbambolare.
Sentii improvvisamente caldo, cercai di respirare e di non farmi sopraffare dalla rabbia e dalla gelosia.
Stavo iniziando a controllare i miei poteri, non potevo permettermi di prendere fuoco di nuovo, davanti a tutti.
Chantal mi prese per mano, stava parlando e si accorse che ero distratta, cercó il contatto per attirare la mia attenzione ma ritrasse immediatamente la mano, ustionata.
"Oddio Chanty scusami!" Urlai prendendole la mano per vedere cosa avesse.
Fummo costrette a chiamare Tanya, che la medicò senza dire nulla, pensai che stesse lasciando la parola a Nathan, che di certo non mi avrebbe risparmiato la ramazina.
Dopo aver rimandato Chantal in camera sua con la mano fasciata, Tanya mi accompagnò da Nathan come previsto.
Entrai nell'ufficio mortificata, ma a differenza di quello che mi aspettavo, lui mi consolò gentilmente e mi disse che avrei dovuto prendere una decisione visto che la cosa iniziava a diventare insostenibile.
"Se resti qui, sei un pericolo per te stessa e per gli altri. L'unico modo per risolvere la questione senza che il ministero ne venga a conoscenza è quello di partire per un ritiro istruttivo con Derek."
"No! Non posso andarmene Nathan."
"Se resti, il ministero verrà a sapere che sei una mina vagante e ti farà portare in una struttura per maghi disagiati. Io ti conosco Destiny, so che puoi controllare il tuo potere, ma hai bisogno di esercitarti in un luogo in cui tu non possa fare del male a nessuno"
"Fammi parlare con Lia, la ragazza del reclutamento, mi ha preso in simpatia, può aiutarmi!"
"Pensi che una giovane donna appena conosciuta possa aiutarti più di quanto faremmo noi? Destiny, ammiro la tua fiducia verso il prossimo. Ma non funziona così. La scelta sta a te. O parti, o ti assumerai le conseguenze dal ministero. Decidi entro stasera, la partenza è programmata per domani all'alba".
Detto questo, mi fece uscire dall'ufficio senza diritto di replica. Corsi in camera mia, soffocai uno strillo nel cuscino e iniziai a piangere in maniera isterica.
Chantal provó a chiedermi cosa fosse successo, tentò in ogni modo di farmi alzare la testa per parlare, ma non avevo la forza di guardarla negli occhi, le avevo fatto del male.
La situazione tra Daniel e Katia era la causa di tutto questo, non potevo andare avanti così.
Se lo avesse voluto, avrebbe potuto prenderselo.
Proprio mentre stavo facendo quel pensiero, Daniel entrò nella nostra stanza, seguito da Samuel che era venuto a vedere come stesse Chantal.
La mia amica decise di lasciarci soli, come al solito, così prese Samuel per un braccio e lo spinse fuori dalla camera, faticando per cercare di non fargli guardare mentre piangevo.
Daniel si mise accanto a me, mi sfiorò i capelli aprendo la bocca per chiedermi qualcosa, ma io scattai allontanandolo da me.
"Non mi toccare"
"Destiny..."
"Te ne devi andare Daniel!"
"Non devi affrontare tutto da sola, non ci allontanare, dimmi cosa ti ha detto Nathan"
"Io non VI allontano Daniel, allontano te! Questa è una storia tossica, è colpa tua se... prendo fuoco!"
"No aspetta, mi stai lasciando?"
"Non me lo aspettavo così. Credevo che l'amore fosse tutto rose e belle cose, ma a parte le rose, di cui ne ho piene le scatole, non ho visto nessuna bella cosa!"
Il suo sguardo cambiò, la luce nei suoi occhi si affievolì.
"È così... va bene." Si alzò dal mio letto lentamente, mi girai di lato dandogli le spalle per non guardarlo andare via. Credo che si fermò per un attimo davanti alla porta, aspettando un mio cenno che annunciasse che avessi cambiato idea, poi andò via. Sentii la porta chiudersi, e con lei il nostro rapporto, il mio primo fidanzamento. Il mio primo amore. Tutto finito.

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