Capitolo 9.

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Daniel

Diciotto anni

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Diciotto anni. E lei non c'è.
Mi alzai di cattivo umore, ma decisi che non avrei rovinato la giornata a tutti, quando c'era un compleanno era in programma una sola lezione, quella dopo la colazione, poi il resto della giornata era completamente libero, a meno che il festeggiato non decidesse di non festeggiare. Di solito chi non festeggiava lo faceva per motivi religiosi e so bene come reagivano tutti in quelle occasioni.
Samuel si avvicinò di soppiatto, sentii un rumore ma non gli diedi peso, finché non si lanciò sul mio letto gridandomi "auguri" e spalmandomi addosso la schiuma da barba, subito dopo Carlos fece lo stesso lanciando coriandoli e Lucas subito dopo ci raggiunse saltando sul mio letto con le ginocchia e stappando allo stesso tempo un prosecco che ovviamente mi versò addosso.
Ci ritrovammo tutti e quattro su un letto pieno di schifezze, ogni anno se ne inventavamo una, ero talmente assorto nei miei pensieri che mi dimenticai totalmente di questa nostra usanza, così non cercai nemmeno di schivare gli attacchi.
Quando ci alzammo ovviamente io ero quello messo peggio, ma i ragazzi mi abbracciarono lo stesso dandomi gli auguri.
Mi accorsi che davanti alla porta c'era Chantal che si godeva la scena.
"Auguri!"
Mi disse alzando una mano per salutarmi, come a farmi capire che si sarebbe tenuta lontano da quel macello, io le corsi incontro, lei cercò di scappare nel corridoio ma ero troppo veloce e la raggiunsi subito, l'abbracciai da dietro urlandole "grazie!" E sporcandola tutta.
"No, Daniel! Che schifo puzzi di prosecco"
"Tanto devi farti la doccia, o vuoi festeggiarmi con l'alito puzzolente e il pigiama addosso?"
"Te lo meriteresti!"
Le nostre risate attirarono l'attenzione di tutti, perfino di chi stava ancora dormendo e in un attimo il corridoio fu pieno di ragazzi che mi correvano incontro con schiuma da barba e coriandoli. Tenni stretta Chantal cingendola con un braccio, mentre con l'altro mi paravo il volto.
Finalmente i ragazzi finirono le scorte per gli scherzi e si calmarono, lasciai Chantal che alla fine era più sporca di me, ma sorridente. Mi abbracciò talmente forte che ebbi paura mi rompesse una costola.
"Auguri, questo è da parte mie e di Destiny, non se lo sarebbe mai perso fidati! E quando tornerà festeggerete insieme solo voi due"
"Grazie amica mia"
La strinsi più forte.
Mi abbracciarono anche tutti gli altri, Katia e Thomas compresi.
"Auguri Daniel, vorrei tanto abbracciarti anche io, ma aspetterò che ti sia fatto una doccia." Disse Tanya sorridendo dolcemente affacciandosi sul corridoio dalle scale.
Sapeva che avrebbe dovuto pulire tutto lei, ma non fece una piega, non la faceva mai.
Andammo a lavarci e dopo dieci minuti fummo pronti per la colazione.
Chiesi a tutti di aiutarmi a dare una pulita prima di scendere, così buttammo a terra degli asciugamani per asciugare la schiuma.
Ovviamente non pensammo di lavare il pavimento, così alla fine quando scendemmo in sala, il corridoio aveva ancora un forte odore di prosecco, ma almeno il mio umore era migliorato.
La colazione fu una sorpresa, sembrava pasqua per quante cose buone c'erano sul tavolo.
Uno ad uno vennero ad abbracciarmi anche le insegnanti, Tanya, Nathan, e vennero anche la cuoca che aiutava Tanya, di cui non ricordavo il nome visto che si limitava ad entrare, andare in cucina, preparare e andare via ogni giorno e il bibliotecario che era un omino alto un metro e mezzo di nome Antonio, molto simpatico con i capelli bianchi e due grandi baffi che gli coprivano la bocca.
Ci sedemmo a tavola e per un attimo tornai serio, al pensiero che ora mancava davvero solo lei.
Chantal se ne accorse subito e cercò di tirarmi su il morale, sorrisi per non rovinare la festa a nessuno, soprattutto a me stesso.
Finita la colazione ci demmo appuntamento tutti nel giardino dopo la lezione e andammo ognuno nella propria classe.
C'era la signorina Melanie, anche se nell'orario era segnata l'ora di incantesimi.
Ci sedemmo ai nostri posti senza farci troppe domande, in realtà io ero felice di questo cambio di programma, mi piacevano le sue lezioni.
Come nei giorni passati, Katia e Thomas si misero accanto a me, la signorina Melanie iniziò la lezione parlando dell'incidente accaduto tra di Sharon e Lucas. Usò quella parola per definirlo, ma sapeva benissimo che si era trattato di un episodio di razzismo.
"Oggi voglio parlarvi di me" disse. Tutti si scambiarono sguardi perplessi, Katia alzò la mano, la signorina Melanie le diede la parola:
"Cioè faremo una lezione su di lei?"
"Esatto Katia. Iniziamo subito. Come ben sapete i maghi e le streghe sono divisi in categorie: ci sono le famiglie, i circoli e le congreghe. Secondo le leggi di sangue che proposero i ribelli le famiglie dovrebbero essere la più alta forma di purezza, quindi una razza superiore. Subito dopo, verrebbero i circoli perché anche se formati da vari tipi di maghi, sono considerate delle famiglie allargate tra l'altro guidate da maghi puri, in questo caso Nathan e Tanya. Alla fine, come razza inferiore ci sono le congreghe quindi gruppi di sole streghe, discendenti quindi da famiglie in cui le uniche portatrici di magia erano le donne e come sappiamo bene, anche la figura femminile se sola viene denigrata.
Ora, pochi di voi sanno che ci sono delle sotto categorie per le congreghe, non sono molto conosciute proprio perché vengono ripudiate, a volte anche cacciate o giustiziate. Fortunatamente la caccia è vietata dal ministero, ma da anni ormai queste congreghe vivono in segreto per evitare che qualcuno si metta in testa di ribellarsi alle leggi come in passato."
Katia alzò di nuovo la mano, avevo anch'io delle domande, nessuno aveva mai parlato di queste sotto categorie, ma mi venne in mente la ricerca di Chantal e mi chiesi se Destiny potesse essere una di loro, così alzai la mano anch'io.
"Katia hai gia parlato prima, quindi per stavolta daremo la parola a Daniel, visto che è anche il suo compleanno"
"Grazie signorina Melanie, mi stavo chiedendo se queste sotto categorie fossero formate da ibridi"
Tutta la classe mi guardò con aria sconvolta, tranne Katia, Thomas e la signorina Melanie. Katia abbassò addirittura la mano, come se la domanda che voleva fare fosse la stessa o se la mia avesse scaturito in lei più interesse della sua.
"Perché lo pensi? Come ti è venuto in mente?"
Mi chiese con una calma disarmante l'insegnante.
"Beh, in una società come questa, in cui i diversi vengono trattati da inferiori, gli unici che potrebbero addirittura essere vittime di perseguitazioni che mi vengano in mente potrebbero essere degli ibridi. Se ho detto una sciocchezza mi scusi"
"Assolutamente" mi rispose con orgoglio.
"Esistono, come ha ben pensato Daniel, delle congreghe formate da ibridi... dimmi Katia"
Si arrese alla fine la signorina Melanie.
"Si, io volevo sapere se per caso qualcuna di queste congreghe, durante la storia, avessero provato a prendersi il loro posto nel mondo in qualche modo non molto legale"
"Wow, che curiosità e che bella domanda. Tu perché me lo chiedi?"
"Beh se fossi un'ibrida ci proverei"
Mi accorsi che Thomas accanto a me si era irrigidito, spinse la sua sedia indietro e si schiarì la gola. Ebbi l'impressione che se non fossi stato seduto tra loro, Thomas avrebbe dato un calcio a Katia da sotto il tavolo, come si fa quando non si vuole che venga detto qualcosa.
"Penso che se fosse accaduto, oggi lo saprebbero tutti"
"E se invece non fosse uscita la notizia perché magari e, sottolineo magari, la colpa di tutto venne data a qualcun'altro e sembrò talmente brutto che oscurò del tutto quello che fecero loro?"
"Katia, penso proprio che non sarebbe facile oscurare certi fatti. Sai per caso qualcosa che tutti noi ignoriamo?"
"No signorina, parlo ipoteticamente"
"Allora ipoteticamente, se fosse successa una cosa simile sono sicura che la notizia sarebbe di dominio pubblico, come la rivolta dei ribelli"
"Ecco, è un ottimo esempio, una rivolta di ribelli sarebbe una faccenda abbastanza grande da osc.."
"Non credo" la interruppe la signorina Melanie con tono abbastanza irritato.
"La lezione è finita. Katia, quando vuoi puoi venirmi a cercare e potremmo parlare di queste tue interessanti e fantasiose ipotesi.
Voi altri potete andare, Daniel, tu resta. Ho una regalo per te"
Rimasi sorpreso, non ricevevo spesso regali dagli insegnanti. Quando fummo rimasti soli nell'aula, la signorina Melanie mi mostrò una piccola sfera di ghiaccio, si teneva in una mano ed era brillante.
"Esprimi un desiderio" mi disse.
Ovviamente pensai a Destiny, mi sarebbe piaciuto molto che arrivasse in tempo per festeggiare il mio compleanno con me.
La sfera iniziò a brillare, prese fuoco improvvisamente, per un attimo, poi al suo interno si formarono delle immagini.
"Guarda" mi disse.
Strizzai un po' gli occhi per mettere a fuoco le immagini, quando finalmente diventarono nitide riconobbi Destiny, in macchina con Derek, stavano parlando:
"Destiny, ti dico che ne sono convinto"
"Chi può essere stato?"
"Qualcuno che non vuole che rientriamo."
"Qualcuno dei ragazzi?"
"No non credo. È un incantesimo che nessuno dei ragazzi saprebbe fare."
"Allora non capisco chi potrebbe volerci fuori dai piedi a tal punto da impedirci di tornare"
"Lo scopriremo. Ora pensiamo a riuscire ad arrivare al circolo. Poi ne parlerò con Nathan"
Le immagini si coprirono di fumo bianco fino a sparire. Qualcuno stava cercando di impedire a Destiny di tornare da me, qualcuno che era a conoscenza di incantesimi che nessuno di noi aveva ancora studiato.
Guardai negli occhi la signorina Melanie.
"Signorina Melanie..."
"Chiamami Mela."
"Mela. Io forse so chi è stato."
"Penso di saperlo anche io Daniel. Dobbiamo proteggere Destiny, è in grave pericolo"
"Pericolo?"
"Guardati le spalle Daniel. Per ora non posso dirti altro. Buon compleanno."
Ringraziai Mela, che si alzò radunando le sue cose e andò via dall'aula a passo svelto.
Andai in giardino, dove mi aspettavano già tutti i ragazzi.
"È arrivatoooo!" Urlò Chantal venendomi incontro a braccia aperte.
Approfittai dell'abbraccio per sussurrarle all'orecchio che appena possibile saremmo dovuti sgattaiolare di sopra, che si trattava di Destiny e che forse era in pericolo.
Abbraccai tutti uno ad uno, sorrisi falsamente e mi presi gli auguri da tutti. Dovetti fingere ancora meglio quando Katia si avvicinò per il suo abbraccio e nel dubbio, fui falso anche con Thomas. Mentre cercavo il momento giusto per andarmene con Chantal notai Sharon che parlava in modo furtivo con Thomas accanto al bancone su cui Tanya aveva preparato un buffet di dolci, pizzette, tramezzini e varie bibite. Si avvicinò anche Katia a loro, cercai di leggere il labiale ma fui distratto da Chantal che passando mi diede una spallata come segno di seguirla.
Mi accertai che nessuno ci vedesse, salimmo di corsa le scale e corremmo verso la sua camera.
"Allora? Mi sto preoccupando, perché dici che Destiny è in pericolo?"
"È successa una cosa durante la lezione di Mela"
"Mela?"
"La signorina Melanie, ha parlato delle famiglie, dei circoli e delle congreghe."
"A causa del dibattito con Sharon sulle razze superiori? È normale..."
"Si, ci ha detto anche che esistono delle sotto categorie di congreghe e alcune sono formate da ibridi"
"Streghe e vampiri?"
"Non lo so, ma Katia ha iniziato un dibattito con lei, sparlava di qualcosa come una guerra tra ibridi e ribelli per il quale poi i ribelli si erano beccati la colpa"
"Ma è assurdo!"
"Ha detto che si trattava di ipotesi. Però Mela ha concluso la lezione e l'ha invitata a proseguire il discorso privatamente. Poi mi ha chiesto di rimanere in classe e quando siamo rimasti soli mi ha mostrato una strana sfera di ghiaccio, mi ha chiesto di esprimere un desiderio, io ho pensato a Destiny e quell'affare mi ha mostrato lei in quel momento"
"Davvero? Come sta? Cosa hai visto?"
Chantal era visibilmente agitata, le raccontai quello che avevo sentito e le confidai che credevo fosse colpa di Katia, anche Mela secondo me dubitava di lei.
"Dovremo fare buon viso a cattivo gioco, stai attenta anche a Sharon, non può essere una coincidenza che ora tre figli di ribelli che è evidente supportino le leggi di sangue, siano così affiatati e che fatalità succedano queste cose"
Avremmo dovuto tenerli d'occhio, che Katia avesse qualcosa contro Destiny fu evidente dal primo momento in cui si incontrarono.
I loro discorsi sulle leggi di sangue facevano rabbrividire chiunque, come si poteva pensare di essere superiori a qualcun'altro?
Decidemmo di tornare di sotto prima che qualcuno si accorgesse della nostra assenza, ma fummo entrambi decisi a tenerli d'occhio e capire cosa stessero complottando contro Destiny e perché.
Per il resto del pomeriggio cercai di non sembrare pensieroso, ma la verità è che non riuscivo a capire: il circolo era pieno di falsimaghi, anche se Destiny fosse un'ibrida, cosa molto difficile perché da come avevamo scoperto ormai era raro incontrarne una, visto che molte congreghe di ibridi erano state rase al suolo, katia non avrebbe comunque potuto saperlo, altrimenti lo avrebbe saputo almeno Destiny o Nathan.
Ormai era quasi ora di cena, di Destiny neppure l'ombra e a mezzanotte la festa sarebbe finita.
"Daniel, goditi la festa almeno ora, domani penseremo a cosa fare." Mi disse Chantal cercando di farmi godere almeno le ultime due ore della serata.
"Non ce la faccio, sono preoccupato per lei e anche se non fosse in pericolo vorrei comunque che lei fosse qui"
Dissi prima di vederla entrare dalla porta.

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