Capitolo 8.

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Katia

Quando ero bambina mi piaceva salire sulla soffitta di casa mia e perdermi tra i libri e i diari di mia madre

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Quando ero bambina mi piaceva salire sulla soffitta di casa mia e perdermi tra i libri e i diari di mia madre.
Imparai la magia prima di imparare a contare.
Durante la sua prima lezione la signorina Melanie ci disse che la magia non ha colore, non è vero.
Avrei tanto voluto mostrarle come sono brava a creare feticci.
Le avrei fatto cadere uno ad uno quei capelli rossi maledetti che porta con così tanta fierezza.
Thomas continuò a comportarsi come se questo fosse un soggiorno di piacere, prendeva appunti alle lezioni per studiarli, instaurava amicizie e partecipava alle attività con gli altri ragazzi. Perse di vista il nostro obiettivo e dovevo pensarci io a rimetterlo in carreggiata.
Durante la serata, lo sentii ridere insieme ai suoi compagni di stanza, mi chiusi in uno degli ultimi bagni in cui nessuno entrava mai, quelli destinati a chi avrebbe occupato le ultime stanze del corridoio. Finché quelle camere restavano vuote, i bagni erano un luogo sicuro per i miei malefici.
Mi sedetti a terra, al centro del pentacolo che avevo preparato sere prima per il rituale che mi permise di ritardare il rientro di Destiny.
Accesi le candele, presi la bambolina che avevo creato a immagine e somiglianza di Thomas e iniziai il rituale.
Gli strappai un capello per iniziare.
Nella sua stanza Thomas avvertì il dolore, massaggiandosi la testa con la mano.
Attesi qualche minuto, poi ne strappai un altro, e un altro.
Lo pizzicai su un braccio, ma nemmeno questo bastò.
Lo aveva voluto lui: presi la candela nera che era posizionata di fronte a me e ci misi sopra la mano del feticcio.
Lo sentii urlare dal dolore, lo lasciai ardere ancora un po', finché non entrò come una furia nel bagno spengendo tutte le candele e strappandomi dalle mani la bambola.
"Era ora." Gli dissi divertita "mi stavi ignorando"
"Sei impazzita?"
"Mi hai costretta. Se fossi arrivato subito ti saresti risparmiato due capelli e quella brutta bruciatura, scommetto che ora ci metterai sopra delle patate per curarla"
"Ma che ti prende?"
"Mi prende che siamo qui per un motivo e sembra che tu lo abbia dimenticato"
"Non l'ho dimenticato. Sto soltanto elaborando un altro piano visto che il tuo ha fallito prima di iniziare"
"Quindi tutto quel tempo con i ragazzi, lo studio e il tuo avvicinamento a Sharon fa tutto parte del tuo piano giusto?"
"Sharon è figlia di ribelli! Mi sto avvicinando a lei solo per questo"
"Solo per questo? Anche Carola se non sbaglio lo è. Nicholas idem... ci servirebbero dei ragazzi dalla nostra parte in caso di bisogno"
"Lo vedi? Non ragioni. Se Sharon si innamorerà di me sarà lei a voler stare al nostro fianco e non ci tradirà."
"Un'amicizia può essere più forte e leale di un amore, non lo sai?"
"Non la penso così."
"Ok. Quindi mi giuri che non hai perso di vista l'obiettivo?"
"Te lo giuro Katia."
Mi avvicinai dispiaciuta, gli presi la mano e lo curai.
"Non farmi aspettare mai più quando ti cerco"
Guardò il feticcio che teneva ancora in mano, lo distrusse e buttò a terra i pezzi prima di uscire dal bagno.
Guardai l'orologio, mezzanotte precisa, andai da Chantal e Daniel dopo aver fatto un incantesimo ad una delle mie candele.
Entrai nella stanza con il viso angelico e gli occhi colmi di speranza.
"Allora, non perdiamo tempo" dissi tracciando un pentacolo a terra con un gessetto bianco.
Sbagliai appositamente le rune, loro non ne conoscevano ancora forma e significato, quindi non si accorsero di nulla.
"Dove hai imparato queste cose?" Mi chiese Chantal con tono inquisitore. Dovevo trovare il modo di guadagnarmi la sua fiducia.
"Quando ero piccola spiavo sempre mia madre che comunicava con la sorella che viveva lontana e.." mi sforzai a far apparire gli occhi lucidi, riuscii addirittura a far scendere una lacrima.
"Ok, ok non fa niente"  mi interruppe in preda ad un improvviso senso di colpa.
Anuii passandomi un dito sotto l'occhio per cancellare quella lacrima e andai avanti.
"Destiny comunicherà con noi attraverso questa candela"
Iniziai il rito, dalla candela iniziò a sentirsi qualche rumore, fruscii per lo più.
Iniziai a chiedere: "Destiny ci senti?"
Sembrò come se ci fossero delle interferenze, per un attimo pensai che il mio incantesimo non avesse funzionato, fin quando...
"Chi parla?" La voce era perfetta, sembrava esattamente quella di Destiny.
"Destiny, sono Katia, sono qui con Daniel e Chantal, volevano sentirti"
"Ciao"
"Ciao Destiny come stai? Che è successo?"
Chiese euforica Chantal.
"Abbiamo avuto un problema con la macchina"
"Destiny. Sono Daniel. Ce l'hai ancora con me?"
"Come potrei? Stando qui ho capito molte cose, soprattutto ho capito di dover chiedere scusa a te Katia. Da oggi starai sempre insieme a noi, basta stupide liti ok? Ora devo scappare. Ci vediamo presto"
La candela si spense ancora prima di poterle rispondere. Vidi lo sguardo deluso di Daniel per non essere riuscito a parlarle un po' di più e percepii qualcosa che non andava in Chantal, che ovviamente non si fidava ancora.
"Sapete cosa penso? Dovremmo organizzare una sorpresa per il suo rientro. Domani ne parliamo se vi va" tentai, giusto per vedere se avessimo sotterrato l'ascia di guerra. Accettarono. Ci scambiammo la buonanotte dopo aver messo tutto a posto e andammo a dormire.
Il giorno seguente proseguì tutto secondo i miei piani, scendemmo insieme per la colazione, parlammo della sorpresa per Destiny e notai addirittura un leggero miglioramento con Chantal.
All'ora di lezione decisi di coinvolgere anche Thomas, visto che era in classe con me e Daniel.
Chantal andò alla sua lezione, e decidemmo di incontrarci subito dopo.
Una volta in classe occupai tre posti, Sharon riuscì comunque a mettersi accanto a Thomas, così mi rassegnai al fatto che probabilmente poteva davvero essere una spalla per noi e come se il fato volesse mandarci un messaggio, l'insegnante iniziò a parlare della rivolta dei ribelli.
Noi tre conoscevamo bene i fatti, I nostri nonni furono i primi figli di ribelli e i nostri genitori seguirono la loro strada per tutta la vita, mentre Daniel sapeva solo quello che gli era stato raccontato o che aveva letto su qualche libro trovato nelle varie biblioteche del circolo.
"Ora andremo a capire quali erano i punti a sfavore dei ribelli. Come tutti sappiamo, quello che i ribelli volevano davvero era una dittatura, quindi un mondo senza ministero, con un solo mago al comando. Costui doveva essere un uomo, con il sangue puro. Le leggi che presentarono furono oltremodo oltraggiose, essi infatti credevano che fosse giusto etichettare i vari maghi con un simbolo sugli abiti, sulle porte delle case e sui negozi, per poter riconoscere le varie categorie. Un -falsomago- non avrebbe avuto gli stessi diritti di un mago puro. Le famiglie avrebbero avuto delle agevolazioni, mentre i circoli e le congreghe sarebbero stati delle sottocategorie.
Cosa avrebbe comportato questo? Chi sa rispondermi?" Chiese l'insegnante.
"Beh, innanzitutto i mezzosangue non avrebbero potuto frequentare una scuola di magia, solo circoli o lezioni a casa." Rispose Sharon.
"Giusto. Ma noi non usiamo il termine mezzosangue Sharon. E dimmi, cosa ne pensi?"
"Sinceramente penso che sia giusto. Un mago puro ha diritto di sangue a sapere segreti magici tramandati dalle famiglie, mentre i falsimaghi se vogliamo chiamarli così, non dovrebbero proprio aver accesso ad alcune nozioni, essendo per metà umani"
"Quindi stai dicendo che approveresti le leggi di sangue? Argomenta"
"Io si. Semplicemente perché mi chiedo, se un mezzo...umano, può studiare la magia come me, perché allora non insegnarla anche agli umani?"
"Beh, il diritto allo studio lo acquisisce dal sangue di uno dei genitori, un umano anche volendo non potrebbe attivare i suoi poteri, in quanto non ne ha proprio."
"Sicuramente un falsomago non potrebbe battere me in una sfida di magia"
L'insegnante socchiuse gli occhi in una fessura, mentre io e Thomas ci gustavamo la scena divertiti.
"Sharon, vuoi venire qui per cortesia?" Le chiese l'insegnante in tono di sfida.
La faccenda si fece talmente interessante che dimenticai di voler approfittare della lezione per parlare con Daniel senza Chantal tra i piedi.
"Lucas, vieni anche tu"
Lucas era uno dei mezzosangue più forti che io abbia mai conosciuto, se era una sfida quello che aveva in mente l'insegnante, sarebbe stata una bella gatta da pelare per Sharon.
"Ora faremo una sfida.
Per la prima prova dovrete creare la scultura di un drago di ghiaccio. Avete sei minuti"
Iniziarono entrambi a creare il drago, non era un compito difficile, ma mi parve da subito che Sharon stesse esagerando con le proporzioni.
"Quattro minuti" disse l'insegnante per mettere pressione. Sharon dovette disfare coda e zampe per rifarle più piccole, altrimenti la testa non sarebbe entrata nella stanza.
"Un minuto"
Lucas finì il drago per primo. Era una perfetta riproduzione: ghiaccio blu con gli occhi dai riflessi verdi e rossi, posa fiera e muscolatura accentuata degna di un vero drago.
"Trenta secondi"
Sharon non resse la pressione, le mancava la testa. Quando l'insegnante iniziò il countdown da dieci, lei si voltò di scatto e con un movimento rapido del braccio strappò la testa della scultura di Lucas e l'adagiò sulla sua completando il lavoro.
"Ma cosa fai? Questo è imbrogliare" sbraitò l'insegnante.
"No, questo è vincere. E sa perché ho vinto io? Perché sono una maga pura!" Disse con orgoglio.
"Figlia di ribelli finita a studiare e a vivere in un circolo e costretta ad imbrogliare per vincere. Proprio come i tuoi genitori e i tuoi nonni prima di loro. Ma sai come finì la rivolta dei ribelli? Morti o catturati" disse Lucas, che sembrò essersi svegliato all'improvvido da un lungo letargo.
"Non lo accetto!" Gridai alzandomi in piedi e battendo la mano aperta sul banco. Ma non attirai l'attenzione di nessuno, perché allo stesso momento Sharon lo colpì con una palla ghiacciata sulla bocca dello stomaco. Si prese tutta la scena, ma colpì soprattutto me.
La lezione si concluse così, Sharon fu convocata da Nathan e io feci capire a Thomas che approvavo con uno sguardo.
Cercai di non senbrare troppo soddisfatta mentre tornavamo in camera di Chantal, ma la nostra relazione d'amicizia iniziava a prendere piede, quando entrammo in camera Chantal mi diede questa fantastica notizia del compleanno di Daniel e, quale occasione migliore per organizzare e attuare la seconda parte del mio piano?
Passammo la giornata ad organizzare il compleanno, stavolta io e Chantal fummo ancora più affiatate visto che Daniel non sembrava molto partecipe, continuava a dire quanto fosse triste e dispiaciuto che Destiny non potesse esserci.
Se avesse saputo la verità su di lei, avrebbe sicuramente preferito una come me.
Dopo aver deciso i dettagli, salutai i ragazzi e me ne tornai in camera mia.
Avevo bisogno di un po' di tranquillità per assicurarmi che Thomas intanto si stesse lavorando Sharon e visto che Daniel non ne voleva sapere di togliersi la rossa dalla mente, dovetti puntare su qualcun'altro.
Mi recai nella biblioteca sotterranea, avevo bisogno di approfondire l'argomento della rivolta ribella così come lo conoscevano coloro che non l'avevano vissuta in prima persona.
Molte cose erano sfuggite al ministero, molti segreti non erano stati rivelati, il più grande di tutti era il motivo principale per il quale nacquero i ribelli e di conseguenza ci fu la rivolta.
Trovai qualcosa nella sezione dei ribelli e iniziai a leggere per capire cosa davvero sapessero sulle nostre famiglie. Rimasi sconvolta nel leggere un articolo interamente dedicato al grande libro dei ribelli:

<il grande libro dei ribelli, o altrimenti detto la bibbia dei ribelli.
I primi fondatori dei gruppi ribelli scrissero un diario con i maggiori segreti della setta, fu tramandato di famiglia in famiglia, girando per le case di tutti i fondatori e dei loro successori che lo aggiornavano man mano che le azioni andavano avanti. La scoperta dell'esistenza della bibbia di questa setta risale all'anno in cui ci fu lo scoppio del vecchio teatro: tra i ribelli catturati, uno raccontò tutto in cambio della libertà sotto custodia.
Ad oggi non è ancora stato ritrovato.
Il ministero lavora sull'indagine per la ricerca senza sosta>

Non avevo idea che dalla fuga di notizie sui ribelli fosse uscita anche quella della bibbia.
Scoprimmo qualche anno fa che alcuni membri si erano venduti al ministero, ma questo rimaneva l'unico segreto da proteggere anche a costo della vita.
La bibbia, dovunque fosse, doveva rimanere protetta e lontana dalle mani del ministero della magia.
Rimasi così tanto tempo seduta sul pavimento, circondata da fogli di giornale, appunti e libri riguardanti la rivolta che non mi accorsi di aver saltato la cena.
Silenziosamente tornai in camera mia, non prima di aver detto a Thomas dell'articolo.
"E lo hai lasciato li?" Mi sussurrò sconvolto
"Ovviamente no, l'ho preso, ma è un articolo del fagiolo magico, è il secondo giornale più letto della città. A quest'ora lo sapranno tutti"
"Finché le persone avranno paura di noi se lo terranno per sè e chi non lo ha saputo non lo saprà"
Non riuscii a dormire bene quella notte.
Se la bibbia venisse trovata, il segreto della luna rossa sarebbe divulgato e noi non potremmo mai avere la nostra vendetta.Anni di lotte sarebbero buttati all'aria, i sacrifici, le morti dei ribelli... nulla avrebbe più un senso.

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