Eravamo seduti sul bancone della cucina. Nessuno dei due aveva il coraggio di rompere quel silenzio che ci circondava. Nel suo sguardo notai tutto il dolore che si portava dietro dopo il weekend a Monte Carlo.
Passarono diversi minuti quando finalmente decisi di parlare.
-Charles mi dispiace di non essermi più fatta viva..- dissi guardandolo negli occhi, il mio punto debole. -Quando mi hai detto quelle parole mi sono andata in panico. I ricordi di quasi due anni fa sono tornati e la paura ha preso la parte migliore di me. Ho sofferto molto a causa tua, e non voglio più soffrire in quel modo.- spiegai tutto d'un fiato mentre abbassavo lo sguardo. Per un momento ci fu silenzio di nuovo.
-Quello che ho fatto è imperdonabile e lo so, merito di soffrire io adesso. Ho sbagliato a lasciarti andare così. Quel giorno nel motorhome quando ho detto che ti amo non volevo illuderti di nuovo, averti persa mi ha fatto capire quanto stupido sono stato a farlo, avevo e ho bisogno di te Amelie.- confessò prendendomi la mano e intrecciandola con la sua.
-Ti prego resta non lasciarmi di nuovo.- singhiozzai alzando lo sguardo incrociando con il suo. Il silenzio calò di nuovo fra di noi, solo i miei singhiozzi rompevano il tutto.
Sentí le sue braccia stringermi e subito un senso di tranquillità e protezione prese parte di me. Mi sentivo bene tra le sue braccia.
-È meglio che andiamo a dormire.- sussurrò al mio orecchio, io annuì semplicemente.
Non era la prima volta che dormivamo insieme, era già successo tempo fa, ma era la prima volta che tra di noi non accadeva nulla da tempo.
Si mise a letto con me e nemmeno due minuti dopo mi addormentai fra le sue braccia.
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Amelie ; Charles Leclerc
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