13.

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Jeff corse verso la camera dove stavano Damon e Trevor, aveva trovato un biglietto a casa del secondo.

"Damon! È importante!"

Questo gli fece cenno di stare in silenzio ed uscirono dalla stanza.

"Avanti, dimmi."

"Un biglietto, Jason ti ha lasciato un biglietto."

Damon gli strappò di mano il foglio e cominciò a leggerlo, intanto era arrivata anche il resto della banda.

"Cosa dice?"

"Un incontro."

Ethan sospirò, sapeva che sarebbe successo.

"Che farai?"

"Ci andrò."

"Dove si disputerà?"

"In metro, sul binario 19, a quell'ora la linea è chiusa."

"Un punto cieco della città."

"Si, Jason non potrà portare con sé troppi uomini a causa delle telecamere, sarebbe troppo sospetto."

"Se per questo nemmeno tu."

Damon sospirò, si sedette sul divano e cominciò a pensare.

"Con me voglio Jeff, Ethan, Scott, Drake, Oskar. Gli altri stiano in zona."

"Però... non si può mai sapere quali sporchi trucchi userà Jason."

"Lo so."

Poi Damon rivolse sguardo verso altri membri indicando Caleb e Ben.

"Voi due porterete Trevor dall'altra parte della stazione, ho prenotato un biglietto per la California. Non ditegli nulla!"

La banda abbassò lo sguardo triste, in quel poco tempo si erano affezionati molto a Trevor.

"Se lo portiamo in stazione senza dirgli nulla, penserà che lo abbandonerai e finirà per odiarti."

"È ciò che voglio."

Damon sentiva già il peso al cuore, non voleva abbandonare il ragazzo. Ma non aveva scelta, non poteva metterlo in pericolo.

"Forza, andiamo a sistemarci."

Caleb e Ben si guardarono, poco dopo scese Trevor.

"Gli altri dove sono?"

Ben si schiarì la voce, attirando l'attenzione su di sé.

"Alla stazione, vanno verso la California. Dobbiamo raggiungerli, vai a preparare i bagagli."

Trevor si allontanò titubante, non era del tutto convinto ma decise di eseguire gli ordini.

Caleb si mise le mani fra i capelli scompigliati.

"Non riesco a mentirgli!"

Ben gli mise una mano davanti alla bocca.

"Zitto!"

Non sapevano che Trevor aveva sentito tutto, Damon non lo voleva lì. Ma Trevor non voleva lasciare Damon, sapeva che stava andando a regolare i conti con Jason.

Decise però di far finta di niente, in auto si sedette davanti e aspettò l'occasione giusta.

Quando i tre scesero dalla macchina per bere qualcosa, Trevor fece finta di dimenticare una cosa e si fece dare le chiavi della macchina. Poi sparì, Caleb, insospettito lo seguì e se lo fece scappare da sotto il naso.

"Accidenti!"

"Siamo morti..."

Ben guardò con panico l'amico, presero taxi e si diressero verso la stazione.

Quando Trevor arrivò la stazione era piena di gente, non sapeva dove potessero fare lo scontro.

Poi, davanti a lui passò Jason, era accompagnato da altre persone, probabilmente suoi seguaci.

Decise di seguirli mantenendosi a distanza, il gruppo lo portò al binario 19. Ad attenderli c'era Damon, affiancato da Ethan e Jeff.

"Bene bene, ci incontriamo ancora."

Jason, si diresse verso Damon e afferrò il coltello che l'altro gli porse.

"Niente pistole, solo lame."

Quando Ethan e Jeff si allontanarono la lotta cominciò, Jason scansava i colpi di Damon.

I due si muovevano agilmente, Trevor rimase nascosto osservandoli.

Non poteva di certo intervenire, era una sfida tra loro due.

Ad un certo punto sentì l'arrivo di un treno, però la linea era chiusa.

Non c'erano treni in circolazione, Trevor capì, si avvicinò al piccolo gruppo.

"Trevor?!"

A sentire quel nome Damon si sconcentrò un secondo, ma fu un attimo. La lama di Jason lo ferì ad un fianco, Damon però ricambiò il gesto sulla gamba.

"Ethan! Sta arrivando un treno!"

Neanche pochi secondi dopo e un treno arrivò, fermandosi davanti a loro. Uscirono uomini armati e cominciarono a sparare, Trevor si riparò dietro ad un palo.

Damon corse verso di lui e fece scudo con il proprio corpo.

"Idiota! Perché non su quel treno diretto in California?!"

"Non potevo abbandonarti, mi avevi promesso di rimanere accanto a me!"

Damon cominciò a sparare colpi, facendo cadere a terra molti corpi.

In loro soccorso arrivò il resto della banda, ci furono molte morti.

Jason si accorse della presenza di Trevor, sorrise. La vittoria era sua.

Si avvicinò a Trevor e lo afferrò per un braccio, tappandogli la bocca si avvicinò al suo orecchio.

"Mi sei mancato principessa, sono sicuro che non ti sei scordato della mia voce adesso. Lasciati andare, avanti."

Trevor si irrigidì, la vista divenne sfocata e perse i sensi.

Jason sorrise.

"Ora vai la, ferisci Damon, non grave però! Deve essere una ferita lieve ma dolorosa, avanti, vai!"

Trevor si alzò e prese il coltello di Jason, si avvicinò a Damon e lo ferì dall'altra parte del fianco.

Il ragazzo cacciò un urlo di dolore, quando si girò rimase spiazzato. Trevor era sopra di lui, lo sguardo spento e un coltello tra le mani sporco del suo sangue.

Anche la banda rimase immobile, Jason chiamò a se Trevor e si avvicinò a lui.

"Colpo di scena, il piccolo e dolce Trevor passa dalla parte del nemico. No, non è esatto."

Damon ringhiò tenendosi il fianco, la banda aspettava un suo ordine.

"Credo che Trevor ti abbia raccontato la sua storia, dicevano che si trattava di sonnambulismo. Errato. Ero io, l'ho monopolizzato a mio piacimento, adesso è un burattino. Farà tutto ciò che gli dirò, posso ordinargli di ucciderti. Tu non hai il coraggio per ferirlo, lo so."

Jason prese Trevor ed uscirono dalla stazione, Damon tirò un pugno contro un pilastro.

"Maledizione!"

Caleb e Ben si avvicinarono con lo sguardo basso.

"Colpa nostra, ci è sfuggito..."

Damon si girò verso di loro.

"No, è colpa mia. Non avrei dovuto farlo partire, avrei dovuto lasciarlo a casa. Dobbiamo riprendercelo!"

Ethan sorrise, guardò in direzione dell'uscita. Trevor doveva resistere un paio di giorni massimo, il tempo necessario di lasciar riposare Damon.

You are my salvation [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora