Capitolo 2: I draghi Europei

145 11 0
                                    

Il drago è una delle creature più diffuse nel folklore mondiale, e benché di draghi che ne siamo di diverse specie, quello europeo (Draco occidentalis) è il più iconico.
Scaglie impenetrabili, ali che generano tempesta, alito di fuoco. Questi sono i tratti distintivi del drago.
Il fuoco non era la sua unica arma, ma potevano contare anche sulla micidiale coda. Essa terminava con una formazione ossea a forma di aculeo o che comunque poteva essere usata come mazza.
Il peso aggiuntivo sulla coda fungeva come bilanciere quando la creatura era in volo.
Per tutta Europa si possono trovare migliaia di rappresentazioni di queste creature e storie attorno ad esse.
Una delle leggende più famose è quella di San Giorgio che sconfisse un drago dalla pigmentazione rossa in Galles, trafiggendolo all'addome (universalmente riconosciuto come il suo punto debole) con la sua lunga lancia. E quello stesso drago è tutt'oggi sulla bandiera del Galles.
I draghi sono da sempre associati inoltre all'avidità. Si credeva che essi nei loro covi dormissero su enormi cumoli d'oro e pietre preziose.
Sempre secondo le leggende i draghi si rifugiavano tra le vette delle montagne, in profonde caverne inaccessibili alle persone, uscendo dai loro covi solo per nutrirsi, attaccando bestiame e talvolta persone.
Ad oggi però non abbiamo mai rinvenuto prove concrete della loro esistenza, e l'unico "drago" al mondo è quello di Comodo, un lungo rettile dal morso mortale, ma certamente non vola né sputa fuoco.
L'arte ha dato il meglio di sé nella rappresentazione dei draghi. Su diversi manoscritti miniati a mano sono presenti figure molto dettagliate e realistiche dei draghi.
Arazzi e quadri ne esaltano la forza e la possenza, ritraendoli in epici duelli con i cavalieri più impavidi.
Il drago europeo venne adottato come vessillo da molti signori.
Per i popoli celtici era simbolo di comando e leadership, oltre che protezione e ricchezza.
I popoli del nord non lo ritenevano una minaccia, ma un sacro guardiano.
Benché creature solitarie, si credeva fossero genitori premurosi, prendendosi cura del loro unico cucciolo nato dal solo uovo della covata.
Le differenze tra drago maschio e femmina sono molto spiccate.
Prima di tutto la stazza, dato che il maschio arrivava ad essere il doppio della femmina.
Si pensava inoltre che il maschio avesse delle protuberanze ossee molto accentuate al di sopra degli occhi e delle narici.
Il drago è una creatura estremamente longeva, dai mille ai millecinquecento anni.

Nel prossimo capitolo si approfondirà su gli altri draghi nel mondo, le loro differenze con quello europeo e come erano visti dalle popolazioni locali.

Viaggio nel medioevo delle superstizioniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora