Capitolo 5: "tutto fa brodo"

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Nelle classi più basse della scala sociale medievale, soprattutto quella contadina, il cibo in tavola non era una cosa del tutto scontata.
Non era rado che più famiglie dello stesso villaggio si trovassero in tempi di magra per condividere quel poco che avevano. In genere si metteva un grosso pentolone sul bracere, in centro all'unica stanza della casa. Ogni famiglia portava quello che aveva, e lo metteva nella pentola. Chi qualche verdura, chi un pezzo di pollame (la cacciagione era solo per i nobili), alcuni mettevano anche dei pezzi di pane vecchio e via così...
È proprio da questa usanza che nasce il detto "tutto fa brodo".
Ma non era il solo stratagemma per sopravvivere.
La birra era alimento essenziale della dieta povera medievale. Essa conteneva un alto tasso di sali minerali e altri elementi nutritivi essenziali.
La birra poteva essere consumata in grande quantità dato il suo bassissimo contenuto alcolico, e dava la giusta energia per compiere lavori durante il clima invernale
Purtroppo c'era chi non poteva permettersi nemmeno quello.
Per chi non poteva contare sulla qualità del cibo si doveva puntare sulla quantità. La polenta era la soluzione ideale.
Infatti la polenta dava un senso di pienezza allo stomaco anche se praticamente priva di ogni nutrimento.
L'espediente della polenta venne usato dalla popolazione italiana anche durante le due guerre mondiali, a causa della pesante crisi e del razionamento del cibo.
Come detto all'inizio le carni più pregiate e nutrienti erano riservate alla nobiltà e alle alte cariche ecclesiastiche.
L'abuso di tale carne era frequente causa di malattie quali obesità, gotta (malattia che paralizza progressivamente le gambe a partire dai piedi) e malattie cardiovascolari.
Tuttavia la discriminazione era marcata e inviolabile, la cacciagione era ad uso esclusivo del signore locale, e appropriarsene illecitamente (bracconaggio) era motivo di morte, solitamente per impiccagione.
Per fortuna oggi, a partire dalla rivoluzione agricola e alla scoperta di nuovi macchinari che hanno consentito lo sviluppo tecnologico, la fame non è più un problema nei paesi civilizzati dell'occidente.
Non bisogna tuttavia dare per scontato il cibo. Nazioni del terzo mondo sono in grave collasso sociali a causa della mancanza di viveri, e si trovano ad affrontare situazioni addirittura peggiori di quelle vissute un millennio fa' in Europa.

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