Grande Inverno

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Città dell'Inverno era sempre stata piena di vita, Arya se la ricordava bene, quando era più piccola maestro Luwin era solito portarci lei e i suoi fratelli quando c'era il mercato, diceva sempre che un buon Lord e delle brave Lady dovevano conoscere le persone su cui governavano.
Ma quella città magica, piena di vita non era ciò che si ritrovò davanti.
Le strade erano desolate, le finestre sbarrate, dai comignoli non usciva fumo, e sebbene l'inverno fosse passato e si ritrovassero ormai alla fine di una breve primavera la neve scendeva leggera inzuppando gli abiti della giovane Stark mentre si guardava intorno confusa.
Mentre si dirigeva al castello notó un vecchio mendicante seduto presso l'ingresso di una bottega, lei gli si avvicinò lasciando qualche soldo nella ciotola di legno che teneva in mano.
-Grazie mia signora, gli dei ti benedicano.- trovò la forza di dire lui con tono affannato.
-Non devi ringraziarmi, piuttosto dimmi che cosa è successo a questo posto.-
Lui la guardò un attimo, alternando gli occhi da lei alla sua spada, poi le rispose.
-La Grande guerra ha piegato questo paese, ma l'indipendenza lo ha spezzato.-
Arya si guardò intorno, il termine dell'Inverno avrebbe dovuto permettere al Nord di riprendersi in fretta ma a quanto pare non era stato così.
-E la regina?-
-La giovane Stark è una buona sovrana, ma è impegnata a gestire le scorrerie delle piovre sulla costa occidentale e non riesce ad occuparsi di noi poveri sudditi.-
-Ma allora dove sono tutti?-
-Quelli che sono riusciti a sopravvivere alla Lunga Notte sono emigrati, la maggior parte nella regione dei fiumi altri nella valle di Arryn, il regno del Nord si è spopolato nel momento stesso in cui ha deciso di essere un regno.-
Le parole del vecchio le lasciarono un retrogusto amaro in bocca, ricordava benissimo il momento in cui Sansa aveva chiesto l'indipendenza, lei stessa ne era stata felice, forse avevano entrambe sbagliato.
Diede un cervo d'argento al vecchio e si diresse verso le porte di Grande Inverno.
Una guardia le venne incontro chiedendole di identificarsi e dopo qualche minuto la accompagnò nella Sala Grande .
Lo scranno del lord di Grande Inverno era stato impreziosito da decorazioni argento per adibirlo a trono e sopra di esso, intenta a scrivere lettere si trovava la regina.
Arya aveva sempre pensato che sua sorella sarebbe diventata una nobile donna forte e rispettata e nel vederla seduta su quel trono non poté fare a meno di sorridere.
-Sei nata per questo.- disse facendole alzare gli occhi di scatto.
Sansa la guardò spalancando le pupille, poi si alzò in fretta e si diresse verso la sorella, le due si abbracciarono.
-Perché non ti sei fatta annunciare?-
Le chiese la rossa.
-Lo sai che non sono mai stata una a cui piacciono le cose formali.-
Sansa rise e disse ad un servitore di portare loro da mangiare.
Si sedettero insieme ad un tavolo e dopo che ebbero pranzato parlando dei viaggi della più giovane, Arya trovó il coraggio di fare la domanda che doveva fare.
-Sansa che cosa sta succedendo al Nord?-
La rossa si appoggió allo schienale della sedia e si massaggiò le tempie.
-Pensavo che governare sarebbe stato più semplice, i Greyjoy non sono riusciti ad accettare l'indipendenza che abbiamo ottenuto, sabotano i nostri campi e impediscono ai rifornimenti di arrivare attraverso la strada del re.- fece un respiro profondo e continuò
-Bran non è responsabile di questo regno perciò mi ha chiaramente fatto capire che me la devo cavare da sola.-
-Nostro fratello ti ha negato aiuti?-
-Andiamo Arya lo sai benissimo che lui non è più nostro fratello.-
La mora annuì gravemente.
-Sono stata da lui quasi un mese fa, lo sapevi che ha concesso a Jon il perdono reale?-
Sansa si diresse verso una mucchietto di lettere su un tavolo posto di fianco al trono.
-Questa lettera mi è arrivata qualche giorno fa, Bran mi chiede di accogliere Jon e di trovargli un posto alla mia corte...-
-Mi sembra una richiesta ragionevole, potrebbe diventare tuo Primo Cavaliere o Maestro d'Armi di Grande Inverno, sarebbe felice di dare il suo contributo.-
La rossa sospirò: -Aspetta fammi finire, Bran scrive anche che preferirebbe che Jon rimanesse sulla barriera, rimanendo fuori da qualsiasi vicenda che possa anche minimamente interessare Westeros.-
Arya rimase scioccata, insomma era una cosa che aveva appreso ad Approdo del Re ma detta in quel modo sembrava quasi che Jon rappresentasse una minaccia.
-Non capisco.-
-Io si, per quanto possiamo volere bene a Jon lui rimane Aegon Targaryen, se si dovesse sposare e poi avere dei figli la stirpe dei draghi tornerebbe insieme a loro.-
La più giovane si alzò di scatto guardando la sorella con disgusto.
-Come puoi dire così? Jon è nostro fratello.-
-Lo è, ed ucciderei chiunque provasse ad affermare il contrario, ma guarda la realtà Arya, lui è un uomo d'onore, se dovesse avere dei figli non li farà mai crescere come dei bastardi.-
-Potrebbe non avere dei figli allora.- provó l'altra.
Sansa sospirò pesantemente:
- Ha solo 27 anni, credi davvero che una volta a Grande Inverno, con una posizione di rango elevato, riesca a trattenersi dal fare qualsiasi cosa?-
-Amava la regina dei Draghi, non credo che la dimenticherà facilmente.-
-Si la amava, però la anche uccisa, passerà oltre prima o poi.-
Le due rimasero in silenzio per un po', Arya tornò a sedersi, per qualche minuto il grande fuoco del camino principale rimase l'unico rumore udibile nella sala.
-Mi serve il tuo aiuto.- disse Sansa ad un tratto prendendo un altro rotolo di pergamena, il sigillo spezzato era quello del Castello Nero.
-Questa è arrivata insieme a quella di Bran, viene dal nuovo maestro dei Guardiani della Notte.-
La srotolò con accuratezza
-È stato Tormund a chiedere che mi venisse consegnata.-
La passò alla sorella che lesse le poche parole con il viso corrucciato.
-Andrò oltre la Barriera.- disse appena ebbe finito.
-Grazie.- le due si alzarono in piedi dandosi un ultimo abbraccio di congedo.
-Non lo faccio per te, lui è anche mio fratello.-

TRUTH - GOT SEASON 8 SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora