Freedom 2

CHAPTER 7

I'm her family.

Harry's pov

Ero scappato via, scioccato e confuso. Alai aveva davvero ucciso un uomo per me? Davanti ai miei occhi? Non la riconosco, come ha potuto uccidere così un uomo? Ma poi penso, se un uomo le avrebbe fatto del male io sarei intervenuto? Si, l'avrei ucciso con le mie mani. Che cazzo sto facendo? L'ho lasciata li, sola, con la pistola in mano e le lacrime agli occhi. Mi volto velocemente per ritronare dov'ero prima. Ho sbagliato ad andare via, non dovevo lasciarla sola. Non l'ho nemmeno ringraziata per avermi salvato la vita. Allora lei mi ama ancora? Non mi ha mai dimenticato. Ho sbagliato a dubitare di lei, mi sento così in colpa per non averle creduto. Ma chi ha messo quella lettera allora? Chi ha fatto quella foto? Sono un'idiota, dovevo capirlo da subito che Alai non c'entrava niente. Dovrei farmi perdonare? Ma lei vorrà perdonarmi dopo tutto questo? Dopo che ho dubitato di lei e dopo che l'ho lasciata sola? Io non credo che lo farà, e poi c'è Emily. Non è giusto nei suoi confronti, lei non se lo merita. Mi è stata accanto tutto questo tempo, pazientemente ha curato le mie ferite che solo oggi ho scoperto che non si sono per niente rimarginate. Il mio cellulare squilla e impreco a bassa voce attirando l'attenzione di due signore che mi passano accanto. Prendo il telefono e rispondo senza nemmeno guardare di chi si tratta

- Pronto?

- Ma dove diavolo sei?! Harry! Sono le tre del pomeriggio! Mi hai lasciata sola per Londra, sei corso dietro Alai! Ti rendi conto di quello che sta succedendo? E se qualcuno mi avesse rapita?

- Em calma, scusa mi dispiace. Dove sei?

- Sono sotto la London Eye, ti prego vieni a prendermi..

intanto continuo a camminare, vado verso il parcheggio e dico

- Em prendo la macchina e sono da te

- Sbrigati, per favore

attacco e corro velocemente verso il punto dove avevo lasciato Alai pochi minuti prima. La vedo, con la pistola stretta tra le mani che parla disperatamente a telefono con qualcuno mentre le lacrime le rigano il volto. Dopo pochi secondi il rumore di una moto interrompe il silenzio, Austin scende velocemente prendendo la pistola dalle piccole mani tremanti di Alai e la mette in un borsone. Abbraccia Alai e una fitta di gelosia si impossessa di me, le fa cenno di salire e lei velocemente lo accontenta. Lo sguardo di Alai si incrocia con il mio, dice una cosa ad Austin e lui parte velocemente. Guardo il corpo dell'uomo atterra e decido di chiamare la polizia. Prendo un respiro profondo e dico

- Pronto, polizia? Sono nel parcheggio vicino al London Eye.. vicino alla mia macchina c'è un uomo morto. Tre colpi di pistola..

- Stiamo arrivando, può rivelarci la sua identità?

- Non so chi sia l uomo, ho pensato che era meglio non toccare

- Ha fatto benissimo, se è possibile resti fermo lì

- D'accordo..

attaccano e poso il cellulare nella tasca dei miei jeans, guardo l uomo steso per terra privo di vita e mi siedo atterra. è stata la scena più brutta della mia vita, quei tre spari mi rimbombano nelle orecchie, gli occhi di Alai colmi di lacrime non abbandonano la mia mente. Sono stato un codardo, l'ho lasciata lì, sola con il suo senso di colpa. Perchè sono sicuro che lei era spaventata, si sentiva in colpa, e l'ho visto quando il suo sguardo ha incrociato il mio, Non è un'assassina, piangeva per la morte di quell uomo. Era successo troppo nel giro di poche ore, avevo rivisto Alai, avevo litigato con Emily, avevo insultato e poi detto addio per sempre alla ragazza che amo e nemmeno io so per quale ragione. La voce di Alai che gli urlava di lasciarmi stare mi rimbombava nelle orecchie, come avevo potuto lasciarla lì da sola? Sono stato un vero codardo a farlo, non ho saputo proteggere Alai mentre lei ha commesso un'omicidio per me. Invio un messaggio ad Emily dicendole di raggiungermi al parcheggio, i miei pensieri vengono interrotti dalla polizia che arriva. Mi alzo da terra e loro subito cominciano a girare attorno all'uomo mettendo dei cartelli. Un commissario si avvicina a me e dice