Capitolo 18 - Pigiama party e campanelli

52 6 2
                                    

«Siamo a casa!» Urlo appena torniamo da scuola. Siamo prima passate da casa sua per recuperare l'occorrente per farla dormire da me questa notte, e sua mamma ci ha trattenuto più del dovuto offrendoci i suoi buonissimi biscotti. È da quando siamo piccole che ce li prepara, e io ne vado matta. E lei lo sa bene.

«Siamo in salotto!» Sentiamo risponderci dai gemelli. Sento il rumore della televisione, e appena entriamo nella stanza vedo che stanno giocando ai videogiochi.

«Vi siete ripresi egregiamente direi.» Commento, visto che questa mattina avevano messo su una recita da oscar per convincere la mamma che non stavano ancora bene per andare a scuola.

«Già, ci è passata la febbre.» Annuiscono, mettendo in pausa.

«Cosa c'è dentro quel sacchetto?» Mi chiede Mike, girandosi verso di me.

«I biscotti della mamma di Mir. Prima siamo passate da casa e me ne ha dati un po' anche per voi.» Spiego.

L'ho mai detto che la mamma di Mir è un po' come se fosse la nostra e che ci vizia continuamente?

«I biscotti! Che meraviglia!» Scavalca il divano Chris precipitandosi verso Mir e scoccandole un bacio sulla guancia. Lei rimane un po' interdetta, probabilmente non aspettandosi una dimostrazione d'affetto del genere.

«Tua madre è una santa. Era proprio quello che ci voleva. Magari avessimo noi una madre appassionata di cucina.» Sospira.

«Già.» Commento, pensando a dove probabilmente si troverà in questo momento.

Come se mi leggesse nella mente, Mike mi anticipa. «È andata a lavoro, tranquilla. E non torna prima di domani mattina. Questa volta fa il turno serale.»

«Sempre che sia vero.»

«Cass! Ma come puoi pensare una cosa del genere.» Mi rimprovera Mir.

«Perché? Non sarebbe la prima volta che succede.» Faccio spallucce, come se la cosa non mi interessasse. Poi decido di cambiare discorso.

«Mir dorme qua stasera.» Annuncio.

«Che bello! Era da un po' che non ti fermavi.»

«In realtà è giusto da un paio di settimane. Anche perché voi siete stati ammalati fino ad oggi, per cui non potevo rischiare di prendere la febbre anche io. Mamma non me lo avrebbe mai permesso.»

«Che dite, ordiniamo una pizza?» Propone Mike.

«Ti sei appena divorato almeno dieci biscotti e hai già fame di pizza?» Chiedo allibita. Mangiano così tanto che dovrebbero essere delle palle rotolanti, e invece hanno un fisico invidiabile.

«Beh, dobbiamo recuperare tutto ciò che non abbiamo mangiato questa settimana.» Aggiunge Chris.

«E va bene, per me non c'è assolutamente problema. Mir?» Chiedo alla nostra ospite. Ho una fame che non ci vedo, quindi prima ordiniamo e più sono contenta.

«È perfetto. Io prendo una prosciutto cotto.»

«Bene, io una würstel. Voi?»

«Salsiccia e patate.» Rispondono in coro.

«Bleah.» Sento commentare la mia amica, e questo da il pretesto ai gemelli per dare il via ad una caccia per tutta la casa. Nel frattempo io chiamo la pizzeria, che per la mia gioia dice che arriva tra una ventina di minuti.

«Se i bambini hanno finito di giocare possono andare a lavarsi le mani che tra poco si mangia.» Richiamo all'ordine i tre.

«Va bene mamma.» Rispondono in coro.

Una predizione di troppoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora