Capitolo 2

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Salgo in macchina e inizio a leggere il fascicolo che Hunter mi ha dato.
Il mio nuovo nome è Eva Smith. Oh mio Dio... Eva è il nome che avrei sempre voluto dare a mia figlia, nel caso in cui un giorno ne avrò una. La mia data di nascita è la stessa, quindi ho sempre 22 anni. Sono figlia unica e mio padre è uno dei giudici più bravi di sempre, mentre mia mamma fa la casalinga. Vivono in Alabama più precisamente a Montgomery, la capitale. Mi sono trasferita a Santa Barbara, città a circa un'ora e mezza da Los Angeles, per studiare medicina, allontanandomi il più possibile dai miei genitori perché contrari al mio percorso di studi, dal momento che avrebbero voluto che io frequentassi la facoltà di giurisprudenza.
Quindi sono questi i problemi delle famiglie normali. Rido fra me e me pensando a come li avrei affrontati: scappando come sto facendo ora oppure a testa alta? Molto probabilmente avrei optato per la prima scelta perché sono una codarda...sì sono una cazzo di codarda, nella mia vita non ho mai affrontato i problemi, ci ha sempre pensato qualcun'altro per me perché io non avevo abbastanza palle per farlo. Ecco qual è la verità.
<Signorina Smith?> il mio autista/bodyguard attira la mia attenzione.
<Si?>.
<Io la accompagnerò fino a Cleveland. Lì salirà sull'autobus diretto a Toledo dove prenderà un altro pullman e così via. Non può salire su altri mezzi di trasporto, perché è troppo pericoloso ha compreso tutto?> domanda ed io annuisco <tenga> dice allungandomi una cartina e una busta <qui c'è scritto tutto quello che deve fare, mentre dentro la busta ci sono dei soldi. Dovrebbero bastarle per un mese, poi ne verranno caricati altri ogni mese su un nuovo conto bancario. Nella tua nuova casa, come ha detto prima Hunter, troverà tutto il necessario che le spiegherà queste cose>.
<Sarà un viaggio molto lungo, le consiglio di dormire. La sveglierò io quando arriveremo a Cleveland> annuisco e mi lascio cadere tra le braccia di Morfeo.
Sono appena scesa dall'ultimo autobus. Santa Barbara a primo impatto è molto carina come città, tranquilla e inoltre si affaccia sul mare quindi non c'è cosa più bella. Il viaggio è stato davvero stressante, è durato all'incirca due giorni in cui non ho ne dormito e ne mangiato, a parte qualche barretta energetica comprata alle macchinette nelle stazioni di servizio.
Sono stremata e il jet-lag inizia a farsi sentire. Non vedo l'ora di arrivare nella mia nuova casa e dormire, ma prima ho bisogno di mangiare. Mi guardo intorno e vedo una tavola calda e nonostante le mie quattro valige cerco di raggiungerla.
<Salve cosa le porto?> domanda la cameriera. Sulla spilla attaccata alla divisa c'è scritto il nome Polly e capisco che il locale è suo, dal momento che si chiama "Polly's". È una signora sulla sessantina e ha uno sguardo molto dolce.
<Un hamburger con solo carne cotta al sangue e pane mentre, se possibile, le verdure a parte in un altro piatto> è tutta la vita che mangio l'hamburger così e non so nemmeno quand è cominciata questa mania, se così possiamo definirla.
Annuisce scrivendo sul taccuino che ha in mano <Da bere invece?> domanda.
<Acqua naturale grazie>.
Annuisce e se ne va.
Mentre guardo le persone che frequentano questo posto un rombo di motori attira la mia attenzione, mi giro verso la finestra e una Ferrari F8 Tributo rosso fuoco, una Ford GT blu elettrico e una Nissan GT-R nera opaca stanno entrando nel parcheggio. I miei occhi ovviamente si illuminano alla vista di tutto questo splendore. Chi l'avrebbe mai detto che questa giornata sarebbe mutata da pessima ad una gioia per i miei occhi. E che dire quando da quelle fantastiche auto scendono tre ragazzi, ma cosa sto dicendo...tre dei greci. Ci manca solo che una luce divina li illumini e che facciano la loro entrata nel locale al rallentatore. Oddio aspetta un attimo...è proprio quello che sta succedendo.
<Ciao Polly> salutano la cameriera. Evidentemente sono clienti abituali. Si siedono quattro tavoli davanti a me e iniziano a parlare.
Nel frattempo il mio ordine arriva <Certo ragazza che tu sei proprio strana, io non ho mai visto qualcuno mangiare un hamburger così> e improvvisamente tutti si girano a guardarmi per poi tornare a fare quello che stavano facendo. Sorrido a Polly e osservo i tre ragazzi che tengono ancora il loro sguardo fisso su di me. Poi si girano e ritornano a parlare.
Quando finisco di mangiare, mi alzo e vado alla cassa per pagare.
<Scusi ci sono taxi qua?> domando.
<Certo cara, non siamo mica un paese del terzo mondo>.
Sorrido rendendomi conto della stupida domanda appena fatta.
<Se vuoi te lo posso chiamare io> propone Polly.
<Oh si grazie mille>.
Così esco dal locale e nell'uscita mi scontro con un altro ragazzo, che mi fa perdere l'equilibrio facendomi cadere a terra e non si ferma nemmeno per scusarsi.
<Ehi stai attento> non risponde nemmeno, certa gente è proprio maleducata. Mi giro a osservarlo mentre entra nella tavola calda e si dirige verso il tavolo dei tre ragazzi. È alto e ha due spalle possenti. Senza parlare del suo culo che è quasi più sodo del mio e non per vantarmi, ma io faccio molta ginnastica.
Mentre aspetto il taxi osservo quelle tre fantastiche auto costeggiate ora da un'altra bellezza...una Porsche 718 Cayman GT4 giallo acceso. Era da una vita che non vedevo queste macchine, da quando ho smesso di partecipare alle corse clandestine e devo dire che mi manca. L'adrenalina, il rombo dei motori, ma non posso tornare a gareggiare. Soprattutto ora che ho ricevuto quella minaccia, mi troverebbero subito.
Arriva il taxi e gli dico l'indirizzo della mia nuova casa scritto sul foglio che mi ha dato Hunter. Quando scendo dall'auto mi trovo davanti ad un cancello circondato da un bosco...e adesso come faccio ad entrare? Così decido di scavalcare la recinzione, avviandomi verso la casa. Beh è stupenda! È moderna, di forma rettangolare. La porta per fortuna è aperta e nell'entrata c'è subito il salotto, con un divano bianco ad U molto grande ed il camino con vicina una televisione enorme. Noto una porta e aprendola capisco che è il bagno, piccolino con solo i sanitari prioritari: lavandino e water. L'interno dell'abitazione, a differenza dell'esterno che è tutto in legno, è completamente bianco. Molto elegante a parer mio. Proseguendo vi è la sala da pranzo ed un lungo tavolo in vetro domina la stanza. Poi, tramite una porta, si accede alla cucina anch'essa molto spaziosa, con al centro un'isola con il piano d'appoggio in marmo bianco. In tutte le tre stanze finora viste vi sono ampie porte scorrevoli che danno sulla parte di giardino verso l'entrata. Salendo le scale che si trovano in salotto, si accede al piano superiore dove vi è un lungo corridoio munito di finestre che conduce alle camere da letto. Le prime tre sono per gli ospiti, tutte hanno sia bagno che un armadio, e da tutte si può accedere al giardino, che evidentemente è più alto rispetto a quello di prima e porta alla piscina, anch'essa rettangolare e molto lunga. Da qui capisco che la casa si trova su un'altura. Mentre l'ultima stanza è quella padronale, cioè la mia. È molto ampia e luminosa. Non è tanto arredata, anzi a dire il vero non ci sono proprio mobili a parte i comodini intorno al letto matrimoniale, che è al centro della stanza, la quale è circondata da vetrate che danno sul giardino. Anche la mia camera ha un bagno privato e una cabina armadio con già dei vestiti appesi e devo dire che sono fantastici.
Noto poi che sul letto ci sono appoggiati un computer, nuovi documenti, due telefoni, una lettera e delle chiavi che deduco siano quelle di casa. Mi siedo ed inizio a leggerla...
Cara Sophia,
anzi Eva, se stai leggendo questa lettera significa che non sono riuscito a mantenere la promessa fatta a tuo fratello, non sono riuscito a proteggerti e lo so cosa stai pensando in questo momento "io non ho bisogno di qualcuno che mi protegga", ma la verità sai qual è? È che ti sbagli, tutti abbiamo bisogno di qualcuno che stia al nostro fianco nel duro cammino che è la vita. Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia sentire amati, protetti, desiderati; in poche parole che ci faccia sentire vivi. E io voglio questo per te! Cazzo se lo voglio. Ogni volta che ti guardavo in questi ultimi due anni per me era una pugnalata dritta al cuore. E lo sai qual è la cosa peggiore? È che io non potevo fare nulla per cambiarti, per farti tornare quel tuo bellissimo sorriso che contagiava tutti.
Spero con tutto me stesso che averti mandata via da New York sia stata la cosa migliore, perché se non fosse così non riuscirei nemmeno più a guardarmi allo specchio. Tu sei la mia famiglia Sophia, tu sei tutto quello che ho, che mi è rimasto. E ora che hai la possibilità di ricominciare da capo, ti prego non buttare tutto all'aria. A Santa Barbara nessuno ti conosce, nessuno sa chi sei, nessuno ti giudica. Vivi questa nuova vita. Provaci! Fallo per me, fallo per tuo fratello, fallo per te stessa. E sappi che io ci sono e sarò sempre per te.
Spero che la nuova casa ti piaccia...è isolata, lontana da tutti, lì puoi fare quello che vuoi, lì puoi essere te stessa e lo so che è troppo grande per i tuoi gusti e soprattutto starai pensando che cosa farci con tutte quelle stanze. Beh la risposta te la scrivo io...fai nuove amicizie e organizza feste e lascia a disposizione quelle stanze ai tuoi ospiti. Semplice, no?
E nonostante il tour che avrai probabilmente già fatto, c'è una cosa che non hai ancora visto. Quindi ascoltami bene: torna in cucina e vai davanti all'ultima anta verso destra, premila e se stai facendo le cose nel modo corretto probabilmente capirai che si tratta di una porta nascosta.
Mi fermo un attimo prima di continuare a leggerla, devo riprendere fiato e le lacrime ormai anno bagnato quasi tutto il foglio. Non so cosa avrei fatto se non ci fosse stato lui, non so cosa mi sarebbe successo se non ci fosse stato Hunter. Lui è tutto ora per me è non posso deluderlo, quindi faccio come mi dice e mi dirigo in cucina.
Bene ora scendi le scale fino a che non ti troverai di fronte un'altra porta, aprila...SORPRESA!! Sì lo so che sono belle, non c'è bisogno di commuoversi, appese al muro ci sono le tre chiavi, una è della Lamborghini Aventador Coupè arancio fuoco, una è della Ducati Monster rosso acceso, mentre l'ultima immagino tu l'abbia già riconosciuta...sì è la sua auto, la sua Mustang Eleanor del 67' che non lasciava sfiorare nemmeno a noi due. Ora è tua anzi tutte e tre le bellezze sono tue. Inoltre a Santa Barbara c'è un giro di corse clandestine e lo so che in questa situazione sarebbe meglio che tu non partecipassi, ma ormai non so neanche più da quanto tempo è che non provi a guidare qualcosa che abbia un motore. Temo quasi che tu ti sia dimenticata di come si fa e forse è questo che ti ferma. Beh se fosse davvero così mi deluderesti molto sappilo perché eri la ragazza più sexy che conoscessi che sapesse guidare nell'unico modo in cui sapevi fare tu, inoltre facevi eccitare tutti gli uomini che ti guardavano quindi spero vivamente per te che le cose non siano cambiate. Inoltre dal garage si può accedere alla palestra e alla lavanderia. Ora però parliamo di cose importanti. Sul letto, come avrai già notato, ci sono due nuovi telefoni. Il vecchio Nokia con la tastiera ha già un numero inserito, e sarà quello con cui ti contatterò una volta al mese per una telefonata che durerà massimo 3 minuti, il tempo limite per non essere localizzati. Ti dirò quando verranno messi nuovi soldi sul tuo conto corrente, ti aggiornerò sulla mia ricerca su quei bastardi che ti hanno minacciata e sappi che appena li troverò li ammazzerò con le mie stesse mani. Al termine di ciò i tre minuti saranno terminati e tu non potrai dire nulla altrimenti supereremmo il tempo limite. Questa cosa mi fa soffrire molto perché vorrei sentire la tua voce, vorrei che mi raccontassi come ti trovi nel nuovo college, se hai fatto nuove amicizie, ma purtroppo non sarà possibile. Le chiamate verranno fatte il primo giorno del mese alle 6.00 del mattino, in questo modo siamo sicuri che tu sarai sola. Inoltre nella casa si possono trovare armi in qualsiasi stanza, abbiamo cercato di posizionarle negli stessi posti del tuo vecchio appartamento, così per te sarà più facile trovarle nel caso di bisogno, sperando che quel giorno non arrivi mai. Ora però asciuga le lacrime che ormai stanno rigando il tuo bellissimo viso da troppo tempo e vai fuori a conquistare questo cazzo di mondo. Ti voglio bene.
                                                                                                          Il tuo Hunt

P.S. quasi dimenticavo nella rubrica c'è un bigliettino con scritto il numero che devi comporre per contattare chi organizza le corse clandestine e nella cabina armadio, come avrai già notato, ci sono appesi dei nuovi vestiti nel caso ti servissero.

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