Sono le 8 di sera e ho appena finito di mettere via gli ultimi vestiti e nonostante non fossero tanti, ci ho impiegato tutta la giornata e sono davvero stanca, ma non ho ancora cenato e in casa non c'è niente da mangiare. Quindi l'unica opzione che mi rimane è andare in centro, e dal momento che non conosco nessun luogo oltre alla tavola calda penso che andrò lì.
Mi faccio una doccia veloce, indosso un paio di jeans attillati a vita alta con una maglia bianca e il giubbotto in pelle.
Ora però arriva il momento difficile... devo scegliere il mezzo che mi porterà alla tavola calda. Lo so che può sembrare una banalità, ma non guido nulla che abbia un motore da quella notte. È una delle numerose promesse che ho fatto a me stessa dopo la sua morte e non ho intenzione di infrangerla, però come faccio ad arrivare in centro?
Prendere un taxi non è una buona idea, dal momento che mi hanno minacciata di morte e preferirei non far sapere a nessuno dove abito, anche se ci sono già salita ieri, non voglio rischiare ancora. Quindi l'unica opzione che mi rimane è salire a bordo di una di quelle tre bellezze che mi stanno aspettando in garage. Perciò opto per la Ducati rossa fiammeggiante, dal momento che l'inverno di sta avvicinando e tra poco non potrò più utilizzarla.
Indosso il casco e parto.
Mentre parcheggio la moto noto subito che ci sono la Ferrari, la Ford e la Nissan di questa mattina, dal vetro della finestra infatti intravedo gli stessi tre ragazzi accompagnati però da delle ragazze.
Appena entro uno di loro mi fissa e bisbiglia agli altri qualcosa e prima ancora che io me ne accorga ho tutti gli sguardi fissi su di me.
Cerco di agire nel modo più normale possibile sedendomi ad uno dei tavoli liberi.
Appena Polly, la cameriera, mi vede si avvicina e mi saluta dicendo <Ciao ragazza che mangia il panino in modo strano, cosa ti porto?> mi fissa aspettando una risposta con lo stesso sguardo di questa mattina, dolce e affettuoso.
<La specialità della casa> rispondo non sapendo nemmeno io cosa ordinare.
<Ottima scelta> ribatte lei. Speriamo sia vero.
Mentre aspetto che mi portino da mangiare uno dei ragazzi si siede al mio tavolo senza chiedere il permesso e questa cosa mi sta già dando fastidio.
<Bella moto> dice cercando di attaccare bottone sfoggiando un sorriso a 32 denti.
Il ciuffo di capelli biondi gli ricade sul viso coprendo gli occhi azzurri; le sue labbra carnose sono molto invitanti e nonostante io debba ammettere che sia un figo con la F maiuscola, devo restare seria perché non lo conosco e non so quale siano i suoi intenti.
Continuo quindi a fissarlo rispondendo solo <Grazie>.
<Oookkkkk... piacere> ribatte allungando la sua mano <mi chiamo Leo>. Quando vede che non accenno ad allungare la mia mano e non mi presento cerca di portare avanti la conversazione anche se non ho ancora capito per quale motivo lo stia facendo <E tu? Sei nuova giusto? Non ti ho mai visto da queste parti oltre a questa mattina e adesso>.
<Senti Leo, giusto?> annuisce <sei stato molto carino a venire a presentarti, però sto bene così, non ho bisogno della tua compagnia> noto subito che il suo sguardo accesso si rabbuia, cerco perciò di rimediare <Grazie lo stesso> e accenno un sorriso.
<Dimmi almeno come ti chiami e ti lascerò in pace... promesso>.
Così faccio un sospiro <Eva... Eva Smith>.
<Ok Eva Smith ci vediamo in giro> e con queste ultime parole si alza e torna dai suoi amici.
Lo seguo con lo sguardo e sento subito i commenti i che fanno gli altri ragazzi <Il nostro Leo è triste! Il suo sguardo dolce e innocente da bravo ragazzo non è riuscito a conquistare quella gnocca da paura> e tutti scoppiano in una risata tornando poi a parlare a bassa voce.
Quando Polly mi porta da mangiare non capisco subito che cosa sia e notando il mio sguardo perplesso me lo descrive <Alla base patate al forno, sopra bacon e uova all'occhio di bue, fidati tesoro che se hai fame con questo piatto ti sazierai!> lo assaggio e non è niente male, anzi devo dire che è squisito.
Mentre mi gusto il mio piatto arriva la Porsche di questa mattina e scende il ragazzo con cui mi sono scontrata e si ferma a guardare la mia Ducati. Questa mattina l'avevo visto solo di spalle e devo dire che era già bello così, ma ora che lo osservo in faccia e noto i suoi muscoli che tirano la maglietta bianca e i jeans che gli fanno un pacco molto invitante, inizio ad immaginarmi come sarebbe a letto e sono tutte fantasie molto più che positive.
Quando alza lo sguardo dalla moto dirige i suoi bellissimi occhi su di me e mi lancia un'occhiata per poi entrare e come per magia gli altri ragazzi smettono di ridere e scherzare, si mettono composti e gli fanno spazio per farlo sedere. Solo una ragazza gli butta le braccia al collo e gli urla <Ciao Amore Mio! Mi sei mancato questa notte!>, ma lui le risponde in modo brusco di staccarsi. Così lei fa e torna il silenzio.
Anche quando sto andando via continua a non volare una mosca, sento però il suo sguardo che brucia su di me così mi giro di scatto mentre sto per aprire la porta, lo osservo e lui fa lo stesso poi esco, mi infilo il casco e parto.Sono le 5 di mattina e questa notte non ho dormito. Il solito incubo del cazzo che non mi fa chiudere occhio, senza contare il fatto che è stato accompagnato dall'ansia e dalla paura di essere uccisa. Quindi direi un trio perfetto! Qualcun altro vuole aggiungersi al party?!
Scendo dal letto e mi affaccio alla vetrata... è l'alba, il sole sta sorgendo e una nuova giornata ha inizio.
Decido di indossare il costume perché mi è proprio venuta voglia di fare un tuffo in mare e nonostante in questa casa ci sia una piscina fantastica, a me piace anche l'acqua salata. Si da il caso inoltre che questa fantastica abitazione si affacci sul mare, quindi non devo neanche raggiungere la spiaggia con la macchina.
A differenza di quello che mi aspettassi, c'è pieno di ragazzi... chi è qui ancora da ieri sera, chi corre, chi fa il bagno e chi surfa.
A proposito del surf... io amo surfare! Mi aveva insegnato mio fratello, lui era un campione in questo. Devo trovare un negozio che venda tavole da Surf al più presto.
Poi appoggio in terra lo zaino con dentro il telo mare e mi butto in acqua. È limpidissima e devo dire che mi ci voleva proprio, tutti i pensieri infatti hanno iniziato ad abbandonare la mia mente ed ora non sto più pensando a nulla. Il vuoto mi invade mentre galleggio, mentre mi lascio trasportare.
Quando salgo mi stendo sulla sabbia calda e mi rilasso, prima di tornare a casa, ma nel preciso istante in cui mi rialzo e volgo il mio sguardo al mare qualcuno attira la mia attenzione. Così però lo sto sminuendo, basta dire che è un Dio? Lo guardo mentre raggiunge la riva correndo con la tavola da surf sotto braccio e la muta aperta che mette in mostra il suo fisico da urlo! E quando dico da urlo non sto scherzando.
Ma più si avvicina più mi sembra di averlo già visto. Aspetta un attimo... lui è il ragazzo della Porsche 718 Cayman GT4 giallo acceso, quello con cui mi sono scontrata, quello che mi continuava a guardare ieri sera.
Ok beh se è bello vestito... a petto nudo mentre corre è una visione.
<Hai intenzione di fissarmi ancora per un po'? Vuoi farmi una foto già che ci sei?> domanda in modo sgarbato. Ok ritiro tutto quello che ho appena pensato su di lui, il suo carattere non corrisponde affatto al suo fisico da Dio greco.
<Si ti stavo guardando, perché non posso? Per caso la tua morosa è gelosa?> gli rispondo a tono mentre mi rialzo da terra.
<Non ho una ragazza e comunque si mi da fastidio la gente che mi fissa> risponde indignato.
<Ah quindi la ragazza che ieri sera ti è saltata letteralmente al collo chiamandoti Amore Mio è stata solo frutto della mia immaginazione?> domando fissandolo dritto negli occhi.
<È solo una delle tante illuse che pensano di essere le mie fidanzate, ma che in realtà io mi porto solo a letto> risponde con un sorriso da sbruffone, come se fosse fiero di quello che fa.
<Attenzione gente qui abbiamo il re dei casanova! Complimenti dovrebbero darti una corona> ribatto applaudendo. In realtà anch'io molto molto molto spesso faccio del gran buon sesso occasionale e devo dire che è una delle cose più belle della mia vita, ma in questo momento voglio solo umiliare questa testa di cazzo.
<Oh ma non ti preoccupare tesoro sono già stato incoronato come il miglior playboy di tutta Santa Barbara>.
<Accidenti non mi sono ancora inchinata di fronte a cotanta maestosità>.
Scoppia in un enorme risata <Sai ti potresti inchinare, però, per fare un servizietto al mio amico là sotto. Ci stai?>.
<Mi fai schifo> e con questa ultima frase concludo la discussione raccogliendo il mio zaino da terra e andandomene.
Non conosco nemmeno il suo nome e già lo odio.Personaggi
Leo Parker
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Give it a go - Provaci
Storie d'amoreSophia deve scappare, non può rimanere un secondo di più a New York perché la sua vita è in pericolo. Per lei sta iniziando una nuova avventura, dopo un periodo di buio in cui nessuno è statA la sua luce, il suo angelo, la sua guida, in cui nessuno...