Capitolo 6

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<Allora cosa vi posso offrire?> domando entrando in casa.
<Hai dell'alcol?> domanda Aiden.
<Ehm io non bevo> ecco un'altra promessa che ho fatto a me stessa da quella notte.
<Tutti bevono... nemmeno un po' di vino?> insiste lui.
<Aiden smettila, stai esagerando> lo riprende Valerie.
<Intanto potete accomodarvi in giardino, mentre io vi preparo qualcosa> propongo.
<Non preoccuparti Eva, se per te è un problema ce ne possiamo anche andare> dice Val.
<No, davvero mi fa piacere e poi mi avete portata a casa>.
<Va bene allora facci fare un tour della tua casa perché a primo impatto devo dire che è fantastica!!> esclama lei.
<Certo volentieri... questo è il soggiorno, mentre qui a sinistra c'è la sala da pranzo e dopo la cucina. Al piano superiore ci sono le camere da letto. Ecco questa è la parte di casa che preferisco...> dico mostrando la mia camera dalla quale si può accedere anche alla parte di giardino con la piscina.
<Devo ammettere che Val ha ragione, è davvero bella> dice Aiden tranquillamente.
<Grazie> rispondo sorpresa dal complimento.
<Quindi quando vorrete farvi un tuffo siete i benvenuti!> esclamo eccitata.
<Io sinceramente preferisco il mare> dice Aiden.
<Non preoccuparti da lì si può accedere alla spiaggia> spiego indicando un cancellino.
<Bene allora noi ci accomodiamo in giardino> proporne Val.
<Certo arrivo subito> dico dirigendomi in cucina.
Ok pensa... preparavo dei cocktail da urlo con l'alcol quando ancora ero nel giro, quindi direi che farlo analcolico non è un problema, forse.
La mia fortuna è essere una grande amante della frutta, di conseguenza qui a casa ne ho di tutti i tipi, e quindi decido di preparare un Fruit and Tonic.
Lo servo con qualche patatina.
<Davvero molto buono> mi fa i complimenti Valerie.
<Dove hai imparato?> domanda.
<Diciamo che in passato bevevo parecchio e con il tempo ho imparato a preparare vari tipi di cocktail, fino a quando non sono diventata la migliore> dico modestamente.
<Non ne sarei così certo, noi abbiamo un amico che prepara i cocktail più buoni al mondo> ribatte Aiden.
<Non ne sarai così certa> rispondo con il suo stesso tono.
<Ok facciamo così, sabato c'è una festa a cui non siamo stati invitati, ma dove abbiamo intenzione di imbucarci. Al piano bar c'è questo nostro amico e se tu riesci a batterlo ti chiederò scusa per come ti ho trattata in questi giorni> propone Aiden allungando la mano.
<Accetto> stringo la sua mano.
<Aiden sei sicuro?> gli domanda Val.
Ecco un altro segreto... e se tutto questo centrasse di nuovo con le corse clandestine?
Lo so ho fatto una promessa, ma questo è troppo importante perché potrebbero scoprire la mia identità, quindi l'unico modo è chiamare quel numero e partecipare ad una gara.
<Sì sono sicuro, quel figlio di puttana non si merita di vivere in quella casa> prosegue con il discorso Aiden <Val dobbiamo andare ora, è già troppo tardi>.
<Aspetta... grazie mille Eva, ma ora dobbiamo andare. Ci vediamo domani> mi dice Val mentre insegue Aiden che è già in macchina che l'aspetta.
<Grazie a voi, a domani>.
Bene ora che se ne sono andati posso chiamare il numero per le corse clandestine.
Compongo il numero sul telefono e una voce maschile mi risponde <La corsa si terrà questa sera a mezzanotte nel parcheggio del vecchio magazzino abbandonato di falegnameria. Mi serve un nome...> la voce è decisa e trasmette sicurezza. Quindi qui le cose funzionano così, molto simile a New York.
<Mia Williams> decido di dare un nome falso perché nel caso in cui loro facciano davvero parte di questa gang, non vogliono che scoprano che io so di tutto ciò. Bisogna sempre essere prudenti perché nel caso inizierebbero anche loro a fare domande e questa cosa non va affatto bene.
<Sicura?> domanda, non capisco a cosa si riferisca.
<Sì perché?>.
<Sei una donna> non ci credo... pensavo che le ragazze potessero partecipare tranquillamente come dalle mie parti, ma evidentemente non è così.
<Sì sono una donna e questa sera vincerò> rispondo sicura di me prima di chiudere la telefonata.
Spero che non sia una di quelle Gang dove le ragazze fanno poco e niente perché nell'anno 2019 questa cosa non è assolutamente accettabile. Soprattutto perché mi creerebbe dei problemi.
Dopo aver finito di lisciarmi i capelli, mi dirigo verso la cabina armadio per decidere cosa indossare.
Opto per un paio di jeans a vita alta con una canottiera nera in pizzo che lascia intravedere molto, anzi fin troppo. Ai piedi indosso un paio di Dottor Martines neri.
Mi trucco mettendo solo un po' di mascara e del rossetto rosso.
E come ultimo tocco nascondo la mia pistola Desert Eagle nella parte posteriore dei pantaloni... bisogna sempre essere prudenti.
Mi do un'ultima controllata allo specchio mentre indosso il giubbino in pelle, abbastanza lungo da coprirmi la pistola, e devo dire che non sono niente male.
Scendo in garage, salgo sulla mia Lamborghini Aventador Coupè arancio fuoco e mi dirigo verso il luogo stabilito.
Devo ancora entrare nel parcheggio e sento già la musica a tutto volume sparata dalle casse e il rombo dei motori.
Come mi è mancato tutto questo!
Parcheggio l'auto un po' fuori dalla massa di persone e mi dirigo verso il banco delle scommesse.
<Sono qui per gareggiare> dico ad un ragazzo seduto mentre conta i soldi.
<Quindi sei tu la ragazza...>.
<Ci conosciamo?> domando in modo freddo e minaccioso.
<Tranquilla non mordo. Seguimi, ti porto da Sam... è lui il ragazzo con cui hai parlato al telefono> lo seguo ma mantenendo comunque una certa distanza. Non mi fido.
Entro all'interno dello stabile abbandonato che si rivela essere un locale anzi direi proprio una vera e propria discoteca.
C'è pieno di ragazzi che ballano a ritmo di musica ed il volume alto all'inizio mi stordisce... è da un bel po' che non vado a ballare.
Seguo il ragazzo che continua a camminare e che ogni tanto si gira a guardarmi per vedere se lo sto seguendo.
Saliamo le scale ed arriviamo in quello che credo possa essere il privè.
<Sam> un ragazzo seduto sui divanetti con una tipa mezza nuda che gli sta ballando addosso appena mi vede si alza.
<Eccola, finalmente ti conosco... sono onorato di conoscere la prima ragazza di questo giro di corse clandestine che parteciperà ad una gara> dice presentandosi. Non capisco tutta questa gioia nel vedere una ragazza che corre... a New York è più che normale!
<Sì sono io> rispondo fredda e distaccata.
<Mia giusto?> domanda ed io annuisco.
<Spero che tu vinca perché ho scommesso molto su di te... non so il motivo ma la tua voce al telefono mi ha trasmesso il sapore della vittoria. Non deludermi> esclama facendomi l'occhiolino.
<Non preoccuparti, io non perdo mai> rispondo sicura.
<Bene ora Eric> indica il ragazzo che mi ha accompagnata da lui <ti porterà al punto di partenza, non sarà un testa a testa ma ci saranno anche altri ragazzi che parteciperanno... per un totale di 8 auto. Durante la gara puoi far salire una persona con te, ma non credo sia questo il caso, o sbaglio?>.
<No, non sbagli>.
<Immaginavo, bene ora vai e non deludermi>.
Faccio per avviarmi ma mi ferma <Sarai un po' più svantaggiata rispetto agli altri perché non conosci il percorso, ma non credo che per te sia una problema>.
Non rispondo e seguo Eric.
Non capisco tutta questa fiducia nei miei confronti, non mi conosce nemmeno!
Forse Hunter l'aveva avvisato, evidentemente è un suo amico fidato. Quando domenica prossima sentirò Hunt per la prima volta al telefono glielo domanderò.
<Il punto di partenza è quello, ora vai a prendere la tua auto. La gara comincia tra 10 minuti> mi spiega Sam prima di perdersi tra la folla.
Faccio come mi ha detto.
Le altre 7 auto sono già in fila.
Guardo le due di fianco a me... una Koenigsegg CCXR nera e una Toyota Supra bianca con gli specchietti rossi.
Alla guida della prima c'è un ragazzo di cui non riesco a capire la nazionalità, mentre alla guida della seconda c'è un cinese.
Entrambi mi guardano sorpresi e abbassano i finestrini urlando le solite battutine:
<Ti sei persa tesoro?>.
<Bambina il centro estetico è da un'altra parte>.
<Hai sbagliato posto>.
<Dopo però non piangere quando mangerai la mia polvere>.
Quello che guida la Koenigsegg CCXR parla spagnolo, lo capisco dal suo accento.
Ovviamente guardo davanti ignorandoli e aspettando la solita ragazza mezza nuda che dà il via, mentre si avvicina al centro della pista.
<Accendete i motori!> urla.
<Siete pronti?> cala il silenzio... si sentono solo i rombi dei motori e l'adrenalina inizia ad impossessarsi di me.
<3.. 2... 1... via!>.
Supero subito i due ragazzi che alla partenza mi affiancavano.
Ora sono in sesta posizione e le altre auto continuano a muoversi a zig zag cercando di superarsi l'un l'altra.
Ecco la prima curva.
Cambio marcia e poi accelero.
Supero la quinta auto.
Do una rapida occhiata allo specchietto retrovisore e delle tre auto superate non c'è traccia.
Sono sempre più eccitata... Dio come mi è mancato tutto questo!
Affianco la quarta auto il ragazzo si gira a guardarmi e quando nota che sono una ragazza rimane sorpreso e colgo questo momento di distrazione per superarlo.
Ora ne mancano tre... ce la posso fare.
Con un rapido gioco di acceleratore e frizione supero le altre due.
Ora è un testa a testa.
Il traguardo si fa sempre più vicino, lo capisco dalle luci e dalle urla.
500 metri... sempre testa a testa.
400 metri... sempre testa a testa.
300 metri... sempre testa a testa.
200 metri... sempre testa a testa.
Il traguardo è più vicino che mai.
Cambio marcia e schiaccio a fondo il pedale dell'acceleratore... ho vinto!

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Sam Law

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Eric Denver

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 19, 2019 ⏰

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