1.

1.8K 37 0
                                    

Restare incollata alla sedia plastificata del bar qui di fronte, non è un buon passatempo per una come me che determina il proprio tempo nei pensieri più devastanti di sempre. Con l'aggiunta dell'episodio di poco fa, ossia il litigio con Giulia, manifestatosi mentre discutevo con l'unico che si accolla intorno al mio corpo rigido, e lo avvolge in vari abbracci ognuno con il proprio significato e aroma di perfezione. Non me ne va bene neanche una e, quasi ogni giorno, mi maledico di non riuscire a trovare la volontà nel fare cose a cui potrei dare nuovamente importanza. Non sono ancora riuscita a trovare lavoro e preferirei averne uno, vorrei avere la mente ovattata, in assenza di pensieri malinconici e fastidiosi, i quali sanno sempre come rovinarmi le reputazioni e i sentimenti. La paura non cessa di bussarmi in petto, non cessa nel farmi indebolire giorno dopo giorno, come è stata in grado di fare la falsità che mi ha tagliuzzato la pelle in silenzio, privandomi di sentirne dolore. E poi arriva tutto assieme. Un mondo intero che si frantuma non appena tocca il corpo ormai massacrato di cicatrici nascoste all'interno del cuore. Eppure sento che questo cuore cederà prima del dovuto, ancor prima che potesse farlo il cervello: ma il cuore serve, per sopravvivere ed amare ciò che possiedo e potrò possedere. Immaginatevi un corpo senza cuore, privo di battito cardiaco, spoglio di sentimenti e per giunta privato da due paia d'occhi di cui potersi innamorare: non vi verrebbero scosse immaginare al solo pensiero? Essere consapevoli che una certa persona non ha possibilità di amare oppure non ne ha voglia.
Ed io ho un cuore abbastanza grande, ancora intatto ma frustrato e crepato. Eppure amo, indipendente dal mio cuore che desidera scivolare, languire per sempre. Ho 18 anni, tuttavia ho sempre quella parte da bimba capricciosa. Se noto un cucciolo, me ne innamoro. Se sfioro un fiore, ne assaporo il profumo. Se agguanto una barretta di cioccolata, mi irrito se qualcuno me la tocca.
Ma nonostante ciò, mi sento una donna, una leonessa che prova a tutti i costi di reggere tutti, senza timore di autodistrugersi.

- eppure mi sento così bimba - annuncio davanti ad Ethan che ha il viso rivolto verso il cielo. Sta picchiettando le mani contro il tavolino, eppure mi sembra assorto nei pensieri. I pensieri sono dei veri pezzi di merda. Fanno male peggio di un tradimento.
Il tradimento prima o poi prende la sua via, il corpo si abitua ad un certo momento della vita, prima o poi passa lentamente, ma i pensieri? I pensieri si alimentano, ti istigano, ti rendono la vita un immaginazione privandola della realtà.

- un po' tutti siamo bimbi. Anche gli anziani hanno quel posto appartato in cui custodiscono l'animo bambinesco. È una cosa naturale, secondo me. - ci rifletto tu e accenno un sorriso, spontaneo.

Sento di dover ridere, perché le emozioni me lo permettono come se mi stessero spingendo verso la luce e, in poco tempo, i pensieri che mi stavano divorando lentamente, sono stati nuovamente rivestiti dalle mie risate. Mentre Ethan mi ammira sorridere, con occhi leggermente luccicanti.

- da quanto tempo non sorridi in questo modo - freno leggermente, continuando a sorridere.

- beh, una volta tanto, quando il corpo me lo permette, ho volontà nel farlo - mormoro continuando a mostrare il mio sorriso, stato spezzato una marea di volte.

Ethan geme dal ridere, non permette ai miei pensieri di infrangere le risate che si creano per caso, senza programmare: le cose più belle succedono per caso, che siano stupide o meno. Restano sempre le più belle se non programmate ma create e al momento.

- Giulia ti ha più chiamato, poi ? - chiede Ethan cercando di cambiare argomento. Il mio sorriso si spegne trasformandosi in una smorfia di disgusto. Eppure mi duole ammetterlo. Più o meno, o quasi.

Non ho intenzione di farla lunga, ho di meglio a cui dare importanza: dare importanza a gente che tranquillamente fa meno di me, perché dovrei darci peso? Lascio la gente libera di fare ciò che desidera, ma il passo indietro non lo faccio. Più per nessuno, neanche per me stessa.
Non ho tempo per reincarnare la rabbia, al momento preferisco custodirla e darle tempo di alimentarsi per poi, tutto in un colpo, fuoriesca senza limiti. Mi va così, perché più mangio la rabbia, più la digerisco.

Mio Fratello 2 [SEQUEL COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora