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Mi ritrovo in un luogo poco decente. Vetri distrutti, muri tagliuzzati, suolo completamente sporco. Sono completamente appesa ad un filo.

Una corda regge il mio collo, avvolgendolo per bene come se avesse timore che potesse scappare.
Fortunatamente sento il tocco di una sedia stuzzicarmi i piedi.

Perché mi ritrovo in questo stato?

Una porta in legno, abbastanza consumata e distrutta alle sue estremità, si spalanca.

Una donna sulla trentina d'anni agguanta un coltello riportando la lama sul suo polso.

La sua voce non si sente. O magari è proprio perché non riesco a decifrare il suo viso che non mi permette di capire se parla o meno.

Riporta il coltello al labbro inferiore cercando di tagliarlo. Perché provocarsi del dolore fisico? E perché sono accollata ad una corda?

- è bello vero? - prende parola la donna di cui non so il nome. Il suo volto è sfocato. Perché non riesco a notare i suoi dettagli e studiare i suoi movimenti?

- cosa? - rispondo di rimando sentendo del liquido scivolarmi verso il seno. La mia bocca è completamente ricoperta di sangue.

- vedere le persone morire di fronte a te - il mio viso si ritrae mostrandolo abbastanza confuso. Cosa vorrebbe dirmi con ciò?

- sei fuori di testa? - punta il suo coltello alla sua gola, strofinandola su di essa. Il suo collo è leggermente composto da fiumicelli di sangue.

- può essere. - e pronunciato ciò interviene un'altra donna.

- ma ciao piccola. - mi fissa leggermente, con uno sguardo penetrato di dolore. Perché Sara mi guarda in questo modo? Che ci fa Sara in questo luogo?

- cosa volete? - ululo senza voce in gola. Perché tutto questo? Cosa vogliono da me? Qual'è lo scopo di Sara?

- ucciderti - mormorano in coro, avanzando verso di me.

Acchiappano la sedia, levandola dal mio tatto. Lasciandomi scivolare, aggrappata alla corda che lentamente non mi permette di respirare.

Mi sveglio di soprassalto non capendo se fosse un sogno o meno.
Mi dimeno nel letto con la paura che qualcuno possa strangolarmi come la corda.

Mi mordo la lingua per via dell'urlo che ho emanato. Seriamente era un sogno? Eppure pareva fosse così reale.

Cosa mi salta in testa?

Perché la mia mente crea certi sogni, anzi incubi, pessimi? Tanto da autodistruggermi psicologicamente?

La porta si spalanca mostrando un padre dormiente ma con una brutta c'era di preoccupazione in viso. Avanza a passo deciso verso il mio letto ormai disfatto a causa dei miei scalci.

- oddio, Clo! Che è successo? - mi pone la domanda Papà mentre mi carezza i capelli ormai scompigliati tanto da sembrare un cespuglio moro.

Ingoio il boccone si paure e prendo una boccata d'aria.

- un incubo. - rispondo semplicemente lasciandomi coccolare dalle sue carezze leggere.

Davvero ci sono persone disposte a sentirti adirittura urlare in notte fonda anziché rigirarsi nel letto e riprendere a dormire? A quanto pare si. Questa volta esiste un si che rimbomba nella mia testa.

- hai bisogno di qualcosa? - mi guarda dritto negli occhi cercando di tranquillizzarmi. Tuttavia, va sempre il solito. Sono sempre la solita, insomma.

Come posso uccidere i miei demoni se si presentano in quantità maggiori?
Come posso? Se ogni volta si attanagliano senza compassione per me stessa e ciò che mi circonda?
A loro non importa una miseria, anzi, desiderano vedermi a terra col cuore che cessa di vivere e i miei occhi privarsi della vista di ciò che mi ritrovo davanti.

Mio Fratello 2 [SEQUEL COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora