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Richiudo la tenda ancora una volta. Mi rigiro nel letto un sacco di volte prima di prendere la borsa e andare al solito bar che preferisco tra i tanti che ci sono in città.

Cammino a passo rapido, devo arrivare il prima possibile. Devo cercare di prendere passo anche per i miei pensieri, sperando che prendano la grande idea di girare i tacchi e sparire per un paio di giorni.

Quella donna. Quella donna, chi è?

Chi potrà mai essere?

Perché vive nei miei incubi da sempre? Cosa cercano di dirmi la mente e il mio istinto?

Qualcosa mi dice che quella donna ha un collegamento col mio passato. Ma in quale periodo? Quando ero completamente neonata o quando ero in fase di sviluppo?

Quando frequentavo l'asilo, le elementari o le medie?

Perché quella donna non mi viene in mente in nessun posto?

Eppure sento che in lei c'è qualcosa che racconta qualcosa. Molte cose. Non solo una.

Convinta che questa mattinata sarebbe iniziata col passo giusto, c'è sempre qualche tasto sbagliato che è in grado di ribaltare la frittata.

Possono essere così confusi i miei pensieri? Può il mio cervello pensare qualcosa di nudo? Qualcosa di positivo? O qualcosa di pulito? Probabilmente la risposta resta proprio no. Procedo coi giorni nella speranza di qualcosa al quanto impossibile, almeno per me. Rimanere bloccata in me stessa e non capire, rare volte, chi sono veramente.

Non so rispondere a quelle domande "quindi, chi sei? " O almeno qualche tempo fa. Ma adesso mi limiterei nel dire "non lo so, so solo di essere umana in cui possiedo un cuore fin troppo fragile per queste pugnalate inaspettate."

Poso il cocktail azzurro sul tavolino in plastica dipinto di rosso. Tuttavia, non faccio altro che pensare, come a mio solito. Devo sopportare tutto ciò senza che abbia fatto qualcosa di male, in continuazione? Devo convivere con questo peso che mi porta ad autodistruggermi? Continuo a convincermi che tutto presto finirà ma, maledizione, ho sempre il vuoto che mi circonda.

La testa si appesantisce di colpo, il cuore pompare ad una velocità inimmaginabile, la fronte intrisa di sudore freddo, le vene gonfiarsi quasi come se volessero scappare in corpo. Gli occhi si diffondono di un buio, privandomi nell'usufruire della vista. Le mani s'incollano al bordo del tavolo dandone una spinta tanto da lasciarlo rotolare sul prato.

Questa non sono io.

Non posso essere io.

Non vedo niente. Ma percepisco i miei movimenti che giudicano da soli senza dar possibilità di controllo.

Abbandono la borsetta appesa alla sedia, percependo degli occhi gettarsi sulla mia pelle come se fosse dell'acido.
Mi volto di scatto senza degnare alcuno sguardo, a nessuno.

- che cazzo avete da guardare? - sfido tutti utilizzando un tono di voce duro.

- nessuno ti sta rivolgendo attenzioni, bambola - un ragazzo abbastanza alto, per i miei gusti, mi divora con gli occhi come se volesse che esploda davanti alla sua vista.

Sì getta addosso provando a prendermi a sberle. Peccato per lui.

Sferro due diretti che rompono il naso e quasi distruggono la mascella.

Da quando possiedo una forza del genere e un coraggio simile?

Gente che cerca di fermarmi, eppure io voglio di più.
Mi ha provocata. Mi ha attaccata. Adesso che tutte le conseguenze lo uccidano lentamente.

Mio Fratello 2 [SEQUEL COMPLETO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora