©apitolo 37

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TODOROKI'S P.O.V

Mi sembrava troppo strano non sentire i suoi insulti.

-Caro perfavore- la implorò Aimi.

-Tu sei un disonore per la famiglia!- urlò.

-Per la famiglia? Quale, tu l'hai distrutta!- sbottai.

-Non osare alzare il tono con me! Capito!?- sbottò.

-TU L'HAI UCCISA!- urlai.

-Io non ho ucciso nessuno, è morta per quella stupida malattia- disse nervoso.

-Ma quella malattia gliel'hai provocata tu BASTARDO! L'HAI PICCHIATA FINO A FARLA ANDARE IN COMA!- urlai trattenendo le lacrime.

-S-Shouto- mi chiamò il verdino.

-F-forse è meglio a-andare- balbettò il verdino.

-Aimi la cena era ottima, ma penso di non tornare più- dissi per poi andarmene.

Sentì un dolore fitto al petto.
Non riuscivo a muovermi.
La vista si ofuscava.
Sentivo Izuku chiamarmi.
La sua voce si fece sempre più ovatta, fino a sparire.
Infine vidi il nero più totale.

IZUKU'S P.O.V

-SHOUTO!- urlai in preda alle lacrime.

-P-papà, l-li hai s-sparato t-tu, perché!?- disse tremolante la figlia.

Suo padre buttò a terra la pistola.

-Chiamate il 118!- dissi in lacrime.

Shouto non mi lasciare.
Perfavore.
Ho bisogno di te!
Sei quella luce in mezzo al buio, non puoi sparire.

Tenevo ben salde le mie mani sopra la sua ferita.

-I-Izuku ti- disse di colpo senza finire la frase.

-S-Shouto sono qui, andrà tutto bene tranquillo- dissi piangendo.

In meno di cinque minuti arrivò l'ambulanza e la polizia.

I medici presero Shouto di corsa, e lo misero nell'ambulanza.

-Alzi le mani- disse un poliziotto puntandoli la pistola.

L'assassino obbedì.

Non so cosa successe dopo, dato che me ne andai via in ambulanza.

SKIP TIME

Appena arrivati in ospedale portarono Shouto nella sala operatoria.

È lì da molto.
Ho paura.
È tutta colpa mia.
Se non avessi accettato non saremo andati, e lui sarebbe qui di fianco a me.

Non notai che un dottore che mi affiancò.

-Midoriya giusto?- disse con voce pacata.

-Sì, come sta?- chiesi frettolosamente.

-Non è in pericolo di vita, ma lo abbiamo messo in coma farmacologico- rispose.

-Quando lo sveglierete?- domandai trattenendo le lacrime.

-Non presto, deve recupare le forze- rispose prontamente.

-P-posso vederlo?- chiesi.

-Certamente- disse alzandosi.

Mi accompagnò fino alla sua stanza, la 412.

L'aprì lentamente.
Poi lo vidi.

Sdraiato in quel misero lettino.
La pelle è più pallida del solito.
Gli occhi chiusi.
Fili attaccati un po' ovunque.

Mi si ruppe il cuore.
Lacrime silenziose iniziarono a scorrere sul mio viso.

-S-Shouto- dissi prendendoli delicatamente la mano.

-Non so se puoi sentirmi...ma scusa, è tutta colpa m-mia, è colpa mia se s-sei ridotto così- dissi singhiozzando.
-M-ma ti prego non lasciarmi- aggiunsi.

Dopo poco arrivò l'infermiera, dicendo che dovevo andare.

-P-perfavore io voglio stare qui, non voglio lasciarlo solo- ripetei per la millesima volta.

-D'accordo, potrai stare qui, ma solo per stanotte- si arrese il dottore, intervenuto quasi subito.

SKIP TIME

Dopo aver mangiato alla mensa tornai nella sala del mio ragazzo.
Mi sedetti nella poltrona posta dentro essa.
Poi appoggiai la testa nel lettino.
Il mio sguardo era fisso su di lui.
La mia mano teneva la sua.

In mezzo a questa tristezza mi addormentai, sperando che fosse tutto un incubo.





Angolo scleretico

Hi guys

So che volete uccidermi, quindi io direi che è ora di andare in Messico.

E niente

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Beyy

𝚃𝚞𝚝𝚝𝚘 𝚌𝚊𝚖𝚋𝚒𝚊//TodoDeku// Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora