PENSATI MACABRO
Lettera di un morto ai suoi ricordi semi persi
di __boris__
Passi,
Passi senza ritorno verso la terra dei ciechi,
cuciti ad un corpo che non più appartiene alla mia forma. Passi
senz'ombra,
Passi senza dolore
ne lamenti, ne lacrime.
Pelle che sporca,
Pelle che logora,
Pelle che abbandona per prima
la nave che affonda.
Pelle come tappeto di neve,
bella finché non si scioglie.
Vita,
Morte,
Nascita,
Vita consumata.
Eppure sento nostalgia di vuoti mai colmati
e desideri mai espressi.
Occhi,
Naso,
Bocca,
Orecchie.
Sensi che affievoliscono alla luce
e si amplificano al limbo.
Specchi,
vedo spechi di anime simili,
danzare sotto luci eterne;
bizzarri vapori
via da sorrisi
e sguardi appannati in differenti modi.
Aspetto,
il momento incessante
del ritrovo,
di volti sconosciuti alla mia mente,
ma non allo spirito.
Continuano i passi nella terra lontana,
dove nulla è come sembra
e tutto è come appare.
Continuano i pensieri
di affetti semi fuggiti,
quando ricordi piangevano colore
e il nero sporcava le dita.
Continua l'inchiostro a creare mondi
finché io,
mi perdo.
Mi perdo in campi fioriti.
Mi perdo in profumi esotici,
Mi perdo in ciò che associo
alle stanze della mente.
Mi perdo nelle spine
che accompagnano respiri dell'est,
nel viaggio tormentato di pensieri incatenati alle ossa.
Mi arrampico lungo il gambo,
osservando e bramando quelle stelle nascoste
dai raggi del sole
che invidioso,
brucia e acceca chiunque tenti di raggiungerle.
Scivolo,
Inciampo,
Mi sbilancio,
ma continuo a rimanere appeso in questo continuo oblio di speranze
semi infrante
e di parole ancora non pronunciate.
Foglie,
Petali di una rosa che preme nell'addome,
che lacera per venire a galla,
che sboccerà quando l'inverno
farà spazio al tepore
di una storia marchiata dall'esperienza.
Una rosa accanto agli incubi.
Una rosa per delicate mani.
Una rosa per coloro che cercano e non vogliono trovare nulla. Una rosa
per chi ha il coraggio di vedere il giorno,
di vedere la notte
come infinite possibilità di essere,
di diventare.
Una rosa per chi sa vedere oltre
frasi di azioni incomplete.
Una rosa per i momenti di pura e armoniosa allegria,
che prigionieri del tempo,
brillano nei loro pochi attimi di libertà.
Una rosa per quando tutto cade,
per quando tutto è lasciato
all'inebriante sensazione dell'abbandono,
per quando tutto è racchiuso
in sensazioni schive e risentimento ombroso.
Una rosa per ogni racconto
pieno di finzioni reali
e verità fasulle.
Una rosa per ogni secondo,
Una rosa per ogni attimo,
Una rosa per ogni singolo suono.
Una rosa per me,
che nascondo l'essenza
in un labirinto di nodi senza termine,
struggendomi per dissipare il caos creato.
Una rosa per questa lettera
che io mai ho dedicato
a ricordi semi persi,
della vita ormai passata.
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Pensati Cantastorie - Concorso 2019
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