Parte 14

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- Luna, vai!

- Non lo so, Gian!

- Non lo sai? Siete entrambi innamorati, potrai stare al suo fianco, potrete diventare una famiglia, potresti vivere in un posto migliore. - cerca di persuadermi.

- Io sono affezionata a questa città, a questa vita.

- Ma questa è una vita senza lui.

- Sì ma... Non ti dispiacerebbe se me ne andassi? - gli chiedo con un filo di voce.

- Da morire, lo sai quanto ti voglio bene ed è per questo che voglio che tu abbia di meglio di una vita senza stimoli.

- E se Alice non si trovasse bene?

- Alice è una bambina, si adatterà.

- E se io non mi trovassi bene?

- Ho la sensazione che con lui staresti bene anche sotto un ponte. Ciò che ti spaventa più di ogni cosa è il cambiamento, la paura di condividere tua figlia con qualcun altro e il rischio che questa persona possa farla soffrire.

- Tu mi conosci più di chiunque altro! - constato sorridendo.

- Luna, lui non la farà soffrire. Non negarti la felicità solo per paura di perderla, rischia, amalo e fatti amare. - mi consiglia prendendomi le mani.

Annuisco a testa bassa, ha ragione, lo amo e se dovesse sparire dalla mia vita una seconda volta, il cuore mi si frantumerebbe in milioni di pezzi ed io non sarei capace a rimetterli insieme. Devo prendermelo, dargli modo di dimostrarmi che può amarmi, costi quel che costi.

Ermal non mi ha mai deluso neanche una volta, si è sempre mostrato una persona seria e responsabile, non ho alcun motivo di dubitare di lui e, onestamente, non sono più convinta che gli importi qualcosa delle attenzioni della mamma di quel bambino dell'asilo. E poi, a giudicare dalla sua costanza e pazienza nell'attendere una mia risposta, sembra quasi che la sua vita dipenda da questo.

La mia vita dipende da questo, sono davanti a un bivio: la solita vita di sempre con il cuore perennemente occupato da lui o una vita migliore insieme a lui.

A un tratto il mio telefono inizia a vibrare e sullo schermo appare un numero che non conosco.

- Pronto!

- Luna Alessi? - chiede una voce femminile.

- Sì, sono io!

- La chiamo per conto di Ermal Meta, c'è stato un incidente stanotte.

- Cosa? - il mio cuore inizia a battere velocemente, Gian mi guarda preoccupato, che diavolo è successo?

- So che stamattina sarebbe dovuto tornare dalla figlia. - dice. - Ma è ricoverato in gravi condizioni.

- In che senso? È in fin di vita? - chiedo allarmata.

- Dovrà subire un'importante intervento. - mi informa.

- Ma è cosciente?

- Signora, le consiglio di recarsi qui personalmente, non posso fornirle altre informazioni.

- D'accordo, grazie, arrivo il prima possibile. - chiudo la telefonata, afferro la borsa e faccio per uscire dal negozio.

- Luna, che succede? - chiede Gian.

- Ermal ha avuto un incidente, è grave, devo andare da lui... - cerco di spiegargli, ma sto piangendo e tremando e ho la sensazione che le mie parole siano confuse.

- Calmati Luna, fermati! - mi dice tenendomi per le braccia. - Dove stai andando?

- A prendere Alice, dobbiamo partire subito... - spiego piangendo.

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