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Isola di Antilia,
15 settembre.

«cari cittadini di Antilia, adorati» Alexander iniziò così il suo discorso salendo le scale del palazzo del Consiglio, tutti gli altri lo guardavano dal basso e lui non poteva essere più contento: quello era il loro posto, il basso. In alto, invece, era il suo posto.

«mi rincresce informarvi che tutti i membri del Consiglio hanno deciso di ritirarsi dal loro incarico visti i tempi duri che affronteremo» continuò muovendo le mani, usava fare quel gesto per confondere le persone. Era così bravo a manipolare la mente altrui.

«sarò felice, però, di prendere il posto del mio defunto nonno, che ha amato è migliorato questa isola con tutto se stesso. Sapete anche voi i progressi fatti sotto il suo controllo, o sbaglio?» domandò.

Una parte della folla alzò un grande boato di voci in segno di consenso, Cornelius si riservò di dedicare loro un occhiataccia. Tra tutti sembrava essere l'unico o tra i pochi a capire cosa stava succedendo realmente.

«vi prometto che porteremo avanti questo luogo, e sapete come?» la sua domanda era retorica, era ovvio fosse l'unico a conoscenza dei suoi piani. «prendendoci le tecnologie più avanzate della Terra»

La folla smise di urlare, nessuno fiatò poiché non potevano credere a quelle parole. Nessuno osò mai mettersi contro la Terra, nessuno voleva farlo in realtà.

«cosa puoi darci tu dopo essere stato via per dieci anni?» urlò una voce femminile dal popolo.

Alexander era pronto a tutto e non solo parlando di eventi. Ogni risposta era studiata, pronta per essere scolpita nella mente delle persone.

«so che il mio passato può influire il futuro di questo luogo, ma sono il successore di Nicholas e questa posizione mi spetta di diritto. E credetemi quando vi dico che non sono più l'uomo di una volta» sembrava nel pieno di una propaganda politica, c'era solo una differenza: il popolo non poteva scegliere il proprio Superiore e, sopratutto, Alexander era talmente forte e tutti lo sapevano, avrebbe messo i bastoni tra le ruote a chiunque per riuscire nel suo intento.

«voglio far tornare Antilia com'era una volta, ossia florida e potente. Gente, perché rimanere nell'ombra quando abbiamo potenzialità pari o superiori a quella degli altri luoghi che costituiscono il grande universo in cui viviamo?»

Di nuovo tra la folla si alzò un boato che fece sorridere Alexander. Era un buon inizio, ma la fine sarebbe stata ancora meglio.

«e sopratutto, quanti di quei trasgressori che abbiamo mandato sulla Terra sono rimasti lì? Regalando agli umani i nostri poteri, la nostra cultura»

«tuo figlio è lì!» un uomo urlò dal pubblico ma erano così tanti che era impossibile capire chi avesse osato prendere parola.

Alexander si lasciò sfuggire un risolino e allargò le mani. «è vero, beh, che posso dire? È il minimo che si possa fare dopo aver mancato di rispetto alla propria famiglia. Ma quanti di voi, quanti vostri amici o parenti hanno dovuto portare il peso di vivere un anno in quel luogo pieno di insidie, mostri e conflitti?»

Cornelius si voltò notando alcune mani alzate e bisbigli tra la gente. Si chiese dove quell'uomo volesse arrivare e, sopratutto, quanto in basso era disposto a cadere pur di comprarsi la fiducia dei cittadini.

«l'isola è grande, lo spazio sembra infinito.. Ed io mi chiedo: perché non creare uno spazio riformativo per quei criminali che vivono tra di noi?»

«un carcere?» Cornelius prese parola, era in prima fila e non fu difficile trovarlo tra tutti. Alexander scese di qualche gradino e gli sorrise.

«mio caro Cornelius, non siamo mica così crudeli. Sarà un luogo dove ogni fuorilegge avrà la possibilità di riflettere sul proprio errore, magari pentirsene e nel frattempo aiutare la comunità. Si prevedono tempi meravigliosi per la fioritura di bacche di vaniglia, le braccia a disposizione sono poche» Alexander salì di nuovo le scale e riprese a parlare. «ci sono stati casi in cui trasgressori mandati sulla Terra sono tornati diversi, peggiorati, e hanno commesso lo stesso errore ma come dice la nostra politica, quella della reclusione sulla Terra è una soluzione che può essere adottata solo una volta. Vogliamo davvero accogliere a braccia aperte criminali che commettono lo stesso errore, se non più grave, e lasciarli liberi di passeggiare tra le nostre stradine? Vogliamo davvero far crescere i nostri figli in mezzo ad individui pericolosi, malfamati?»

𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐧𝐭𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧 ➳ 𝐩𝐞𝐭𝐞𝐫 𝐩𝐚𝐫𝐤𝐞𝐫Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora