11 Catturati, Berlino, ottobre 2016

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'Si tratta di rinunciare al tuo lavoro, a cui ti sei dedicata anima e corpo, oltre che alla tua vita negli Stati Uniti, ai legami che hai costruito...devi esserne certa...ti prego, Robin, dimmelo ancora' insicuro, Bucky non faceva che chiederlo di continuo, nel tragitto in metropolitana. Aveva bisogno di una conferma, che lei sarebbe stata al suo fianco, nel prossimo futuro, e che lo avesse scelto liberamente.

'Ti rispondo con una frase del mio autore preferito, Francis Scott Fitzgerald...Hai un posto nel mio cuore che nessun altro potrebbe avere' furono poche parole, che riassunsero il suo pensiero, perfettamente.

'Sei davvero appassionata di letteratura; non sono mai stato preso dai libri... a parte il romanzo che mi hai dato da leggere, mi ha entusiasmato, compreso il finale...i protagonisti rimangono assieme, riescono a superare i propri problemi e difficoltà...' lui commentò 'però ora siamo seri...la verità, adesso' la strinse sulle braccia con le mani e l'accostò a sé, occhi negli occhi, sospirando 'perché il nostro tempo qui è scaduto'.

La moretta gli carezzò una guancia 'Ero seria, credimi; la frase di Fitzgerald racchiude ciò che provo per te. James, amore mio...Nonostante l'incarico che mi avevano affidato, quando ci siamo seduti al caffè di Bucarest, nel momento in cui il mio sguardo ha incrociato il tuo...ecco... il mio battito si è sovrapposto al tuo, ci si è sincronizzato per sempre...ho capito che non sarei più potuta tornare indietro, per nessun motivo.

Avevano preferito me, per trovarti, perché non ho rapporti di sorta; lo sai già, i miei genitori non ci sono più e Ray è...era la mia famiglia, l'unica che avesse un senso. Negli ultimi mesi, voi due siete stati il mio nucleo familiare. Non avere affetti è un punto di forza, non lascio nulla indietro; sei tu il mio futuro, il mio domani, il tempo che voglio...'.

'Grazie, avevo bisogno di sentirtelo dire...forse il libro che abbiamo letto insieme era il preludio alla nostra felicità, forse avremo lo stesso destino fortunato' James la baciò, sugli occhi umidi di traposto, ugualmente coinvolto, un attimo prima di scendere dal vagone, alla fermata di fronte all'IMAX di Potsdamer Strasse, un cinema multisala moderno dove avevano stabilito di incontrarsi con i loro tre amici

Il luogo era pieno di giovani e non avrebbero dato nell'occhio. West avrebbe portato i nuovi documenti d'identità e si sarebbero visti, probabilmente, per l'ultima volta nella loro vita.

Bucky e Robin si erano posizionati vicino alle casse, erano le prime ore del pomeriggio e c'erano pochi spettatori in fila.

'Ecco Steve e Sharon' Barnes si fece incontro ai due, piazzandosi accanto a Rogers, che, con una mano sulla spalla dell'amico iniziò a parlare, concitato 'Buck, le immagini in cui mettevi la bomba erano state modificate ad arte...da un ex militare dell'esercito sokovo, in cerca di vendetta, un certo Helmut Zemo, che si è rivelato essere l'attentatore. Pare che sia anche lui un tuo fan e che ti stia inseguendo, è ancora a piede libero. I miei superiori non si sono sbottonati sulle motivazioni reali per le quali ti insegue. Forse sarebbe meglio se rimanessi qui e parlassimo con Fury; Zemo è piuttosto pericoloso e gli altri Avengers sanno che sei innocente...'. Tutti cercavano il suo amico, per Steve era diventato un rompicapo da sbrogliare.

'Ne abbiamo già discusso, non è possibile' James, abbracciato alla federale, scosse il capo 'abbiamo organizzato per muoverci oggi, aspettiamo solo Ray'.

Non fece in tempo a terminare la frase che il profilo metallico dell'armatura gialla e rossa di Iron Man si stagliò sopra la testa del Capitano e della fidanzata.

'Ci hanno seguito!' imprecò Rogers, intanto che il colonello Jim Rhodes, vestita la corazza argentea di War Machine, e Black Panther, in tuta nera, sbucarono alle spalle della Reynolds, unitamente a Natasha Romanoff, che la prese in consegna, sotto la minaccia di una pistola di piccolo calibro, intimando a Bucky 'Soldato, fai una sola mossa e lei è morta!'. Perquisì la federale, indugiando, con scrupolo, non trovandole addosso alcuna arma.

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