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Aziraphale era vagamente confuso. Si trovava in mezzo al corridoio, con centinaia di persone che vorticavano attorno a lui. Soltanto che non era da solo. Crowley gli stringeva le spalle con fare eccitato, iniziando a sorridere in maniera terrificante. Sembrava sul punto di scoppiare a ridere fino a morire.

-Ho scoperto una cosa, Aziraphale!- urlò, iniziando a saltelkare allegramente sul posto. Il biondo non ricordava una sola volta in cui aveva visto Crowley fermo per più di pochi secondi, dato che nella maggior parte dei casi qualcosa nel suo corpo si muoveva di continuo, come le msni, i piedi o i denti o i piedi. Crowley sembrava sempre sul punto di correre via per non tornare mai più.

-Anthony, ti prego...- borbottò Aziraphale, non comprendendo a fondo tutta quella gioia. L'ultima volta che aveva visto Crowley così felice era stato quando, al cinema con la scuola alle medie, il protagonista di Train de Vie ballava sul tetto del treno mentre le bombe cadevano attorno a lui. Non era stata una scena particolarmente piacevole.

-Ti prego un corno, angelo- ridendo, Crowley gli cinse i fianchi con le lunghe mani, per poi trascinarlo attraverso tutta la folla, esattamente come aveva fatto il giorno prima. Correvano insieme, mentre sul volto lungo di Crowley si creava una smorfia grottesca di puro piacere.

Arrivarono in una delle aule, mentre Crowley continuava a stringere la mano del biondo molto stretta alla sua, quasi come se volesse strapparla dal suo corpo e tenerla con lui per sempre. Aziraphale notò questo fatto, e le sue guance si tinsero della più dolce sfumatura di rosso. PErò non era innamorato, sia chiaro. L'avrebbe notato prima, altrimenti.

Era una frase che si ripeteva praticamente tutti i giorni, ogni volta che pensava ai suoi fianchi stretti, alle sue gambe lunghe e al suo sorriso angelico. Non era innamorato, lo trovava soltanto davvero, ma davvero, attraente. Tutto qui.

-Cosa c'è ora?- chiese, assumendo il tipico atteggiamento da madre annoiata di fronte all'ennesimo scarafaggio morto che il gatto porta in casa.

-Ho origliato un litigio tra Britney e Gibby- disse fiero Crowley, tirando indietro le spalle e mostrando il petto con orgoglio.

-Intendi Gabriel, giusto?- puntualizzò Aziraphale, un pochino preoccupato. Crowley non potevea origliare, perchè origliare è sbagliato. È maleducazione, non è una cosa buona.

Lui, ad esempio, non aveva mai origliato nulla.

-Sì, sì- sbottò improvvisamente nervoso il rosso, prendendogli le spalle esattamente come aveva fatto poco tempo prima. Voltò la testa, in modo da controllare che nessuno stesse origliando a sua volta, per poi tornare a guardare il facciotto confuso dell'altro. -Anzitutto- ghignò, improvvisamente divertito -quei due sono proprio un naufragio di coppia. Chissà come si sono messi insieme...-

-Infatti si sono lasciati-

-Lo so, però...- Crowley si morse la lingua come per punirsi per la sua affermazione precedente, per poi passare una mano tra i capelli dorati di Aziraphale.

Inutile dire che l'altro sbiancò manco fosse stato un panno messo sotto un getto di acqua e candeggina.

-Hai capito tutto- tagliò corto il rosso, infilando le mani nelle tasche e assumendo un'espressione indecifrabile, diciamo a metà tra il furioso e l'eccitato. Non esistevano aggettivi per descrivere in modo efficace il suo colorito tendente all'amaranto dei suoi capelli, che sul collo si trasformava in un rosato color d'aurora.

-Veramente...- Aziraphale iniziò una contraddizione, per poi fermarsi. Forse era il caso di lasciare quella battaglia vinta da Crowley. -Lascia stare, ho capito- con un minuscolo e tenero sorriso, il biondo scosse la testa, appoggiandosi al muro. -Allora...- si mise una mano in tasca, estraendo un pacchetto di gomme da masticare, scartandone una e portandosela alla bocca.

La Mia Parte Intollerante|Good OmensDove le storie prendono vita. Scoprilo ora